ABI: richieste mutui in lenta, costante, crescita

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Ci siamo! Già, a quanto pare è finalmente arrivato il momento in cui l’economia ha trovato – in noi consumatori – la forza per ripartire, o almeno questo è quanto rivelano i dati in nostro possesso relativi ai mutui ipotecari e al trend delle richieste degli stessi negli ultimi due anni. Parola dell’ABI, Associazione Bancaria Italiana, che ha registrato come i primi mesi del 2010 abbiano evidenziato la prosecuzione di una “fase di ripresa dei prestiti per l’acquisto di abitazioni”. Di più: alla fine di gennaio lo stock di mutui ha superato i 282 miliardi, con un tasso annuo di crescita di quasi il 7%, “sui livelli di due anni prima”.

Non illudiamoci, e ce lo ha ricordato anche il governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, in questi giorni, che la ripresa sarà rapida. Ma preso atto del fatto che ce la siamo vista veramente brutta, forse è il caso di accontentarci, almeno per il momento, di quello che sta avvenendo attorno a noi e grazie a noi, ovverosia della “costante, seppur lenta, accelerazione” registrata dall’ABI dopo andamenti negativi che hanno caratterizzato la seconda metà del 2008 e gran parte del 2009. Merito, anche, dei tassi d’interesse ai minimi storici, ragion per cui a gennaio l’80% dei nuovi mutui è stato a tasso variabile.

Non una novità da poco, se si pensa che l’anno scorso, invece, in media i finanziamenti a tasso variabile sono stati il 61% del totale, nel 2008 il 28%, nel 2007 il 44% e nel 2006 il 75%. “La sensibile riduzione dei tassi d’interesse degli ultimi mesi – evidenzia l’associazione bancaria – unitamente alla maggiore propensione delle famiglie italiane verso il mattone, ha verosimilmente rappresentato un fattore di stimolo per le famiglie ad attivare decisioni di spesa rivolte a beni immobili”. Nell’ultimo anno, ad esempio, il tasso d’interesse applicato dalle banche per i nuovi mutui è passato dal 4,79% di gennaio dell’anno scorso al 2,75% di questo gennaio.