Mutui, Draghi: “2009 senza crescita, Tasso Variabile grande protagonista, sostituzioni e sospensioni meglio del cap”

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Dati definitivi, interessanti; per alcuni versi anche preoccupanti, ma ce lo dovevamo aspettare al termine di un anno contrassegnato da una profonda crisi dell’economia reale. Sono i dati prodotti dalla Banca d’Italia ed illustrati dal suo governatore, Mario Draghi, nella consueta relazione annuale diramata lunedì. Fermando l’attenzione al solo comparto dei mutui, che poi è l’argomento principale di questo blog, dobbiamo riportare come Draghi abbia parlato senza mezze misure di una frenata del comparto, la cui crescita nel 2009 si è fermata all’1,8% con una sforbiciata di ben 3 punti percentuali rispetto all’anno precedente.

Non tragga in inganno, dunque, l’enormità del dato: “le erogazioni di nuovi mutui sono state superiori ai 50 miliardi”. Vero, così come è altrettanto vero che il valore è inferiore del 9% (circa 4,5 miliardi di euro) rispetto al rilevamento precedente, riferito al 2008. Serve solo a parziale consolazione pensare che il trend di contrazione delle richieste di mutuo, così come la riduzione dei valori prestati, siano in linea con i dati che provengono da tutte le altre banche centrali dei Paesi che compongono l’Unione europea. Draghi ha poi confermato un trend già molto evidente, e da noi molto spesso esplicitato: gli italiani hanno scelto, in grandissima maggioranza, di accendere mutui a tasso variabile. Se per l’intero 2009 il dato relativo si è attestato attorno a quota 64% del totale, nei primi mesi del 2010 abbiamo sfondato quota 80%.

Merito dei mutui con cap, dei quali tanto si parla e tanto poco si conosce? Solo in parte… Già, perché a trainare le richieste di mutui variabili sembra essere stato piuttosto il calo dei tassi, dal momento che solo il 16% dei nuovi mutui a tasso variabile prevede il posizionamento di un limite massimo all’innalzamento dei tassi di interesse. A questo punto diventa più significativa la prestazione dei mutui rinegoziati: il 13% delle erogazioni ha riguardato infatti contratti che consentono di estendere la durata o di sospendere temporaneamente i pagamenti senza costi addizionali.