Mutui Subprime: dopo Goldman Sachs, la Sec indaga su Deutsche Bank, Ubs e Merrill Lynch

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Dopo la bolla del mercato immobiliare, la bolla di sapone. Potrebbe infatti già essersi sgonfiato il “caso” Goldman Sachs, un’intricata vicenda fatta di inside trading, malafede, mutui subprime e strumenti finanziari tossici. Questo, almeno, è quanto ha indicato la Borsa di New York, la quale ha stranamente tenuto botta lunedì dopo aver chiuso in calo la settimana precedente – proprio sull’onda della notizia di un’indagine avviata dalla Sec, la Consob americana, nei confronti di Goldman Sachs – sull’onda di alcune performance positive e soprattutto della convinzione che la vicenda giudiziaria della Goldman Sachs sia destinata ad afflosciarsi, anche a dispetto della discesa in campo di Barack Obama.

La situazione, però, è ancora magmatica: se da una parte, infatti, gli analisti ritengono che Goldman possa cavarsela, pur tra morti e feriti, anche in questa situazione (del resto, se è la banca più odiata dagli americani un motivo dovrà pur esserci…), la Sec ha lasciato intendere che il colosso della finanzia a stelle e strisce è solo la punta di un iceberg molto ben radicato sotto il pelo dell’acqua, e infatti si preparano procedimenti d’inchiesta relativi alle attività di Deutsche Bank, Ubs e Merrill Lynch, parimenti a Goldman accusate di frode perpetrata attraverso la vendita di titoli analoghi a quelli offerti dal principale imputato.

Venerdì scorso, la banca più ricca d’America è stata accusata di frode dalla Sec. Secondo l’incriminazione, negli anni della finanza “creativa” Goldman ha favorito la creazione di un Cdo, uno strumento ad hoc per speculare sui mutui subprime, offrendolo a grandi investitori senza avvertirli che l’hegde fund di John Paulson aveva contribuito a selezionare una parte dei titoli inclusi nel pacchetto, né che lo stesso Paulson avrebbe scommesso sul collasso del Cdo. Ma le accuse, secondo l’autorevole Wall Street Journal, “Sembrano una pistola ad acqua e non permetteranno certo di scoprire le ragioni della crisi finanziaria”. Come incriminare infatti una banca per “doppiogiochismo” se il frutto di cotanto impegno è stato una perdita di 90 milioni di dollari a fronte di un guadagno di soli 15 di commissioni?