Goldman Sachs e la truffa dei Mutui Subprime: banca e imputati delineano le proprie posizioni

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Il caso è molto interessante, ma purtroppo logiche di emergenza ci hanno imposto in questi giorni la trattazione di altri – più urgenti – argomenti. Riprendiamo oggi il “filo della narrazione” della vicenda Goldman Sachs aggiornandovi rispetto all’audizione che si è tenuta la scorsa settimana presso la Security and Exchange Commission (SEC, l’equivalente della Consob italiana). New York è stata infatti teatro dei primi interrogatori ai vertici del colosso bancario, accusato di aver frodato i risparmiatori creando e vendendo un investimento su mutui subprime che erano destinati a fallire senza che nessuno lo sapesse, esclusi – chiaramente – i proponenti.
La sottocommissione d’inchiesta permanente del Senato, coordinata dal senatore democratico Carl Levin, ha messo sotto torchio l’amministratore delegato Lloyd Blankfein, che ha continuato a professare anche in quest’ultima occasione la totale estraneità della banca e quindi l’innocenza rispetto alle accuse che sono state avanzate. “Ai clienti abbiamo dato esattamente il rischio che volevano. Non venivano a chiederci le nostre valutazioni sui titoli”, ma solo la possibilità che questi rendessero somme significative (e questo, è chiaro a tutti, espone a rischi maggiori…). Nell’occhio del ciclone c’è anche il giovane trader Fabrice Tourre, coinvolto nell’operazione riguardante l’Abacus 07AC-1: creato nel febbraio del 2007, l’Abacus è uno strumento finanziario legato ai mutui subprime che si è rivelato fallimentare. Il sospetto è che Goldman Sachs fosse a conoscenza del rischio elevatissimo del prodotto.

Tourre costruì il fondo su dettato di Paulson, il terzo personaggio coinvolto nella vicenda in quanto sarebbe stato proprio lui a pianificarla per ottenere guadagni che poi si sono attestati sui 3,7 miliardi di dollari. L’Abacus è stato venduto in particolare a due investitori: Aca Management e Ikb Deutsche Industriebank, entrambi all’oscuro dell’effettiva posizione del fondo di Paulson e della sua visione al ribasso del mercato immobiliare. “Sebbene non mi ricordi le parole esatte che ho utilizzato, mi ricordo di aver informato Aca che il fondo di Paulson avrebbe assunto delle protezioni di credito sulla transazione AC-1. Questo significava necessariamente che Paulson avrebbe anche scommesso al ribasso”, si è scagionato Tourre.

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