Mutui, moratoria per 90mila famiglie

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È scattata lo scorso primo febbraio; è partita comunque, pur senza che tutte le banche italiane si allineassero nel proporla benché, alla fine, gli operatori del settore siano concordi nell’affermare che entro poche settimane il 100% degli istituti si convinceranno della bontà della decisione e predisporranno (almeno nel caso di chi ancora non l’ha fatto) delle soluzioni “ad hoc” calibrate sulla base delle proprie possibilità e di quelle della clientela; è stata pensata per venire incontro ad una platea (stimata) di 150mila famiglie, benché le nuove proiezioni parlino di numeri sensibilmente più bassi. È la moratoria sui mutui, misura adottata dall’ABI nell’ambito del Piano Famiglia per sgravare gli italiani da uno degli oneri più importanti sulla busta paga in questo periodo di crisi.

“Ancora non abbiamo nessuna indicazione precisa, ma una sensazione ci porta ad affermare che saranno circa 90mila le famiglie che aderiranno alla moratoria dei mutui”. Parola di Gianfranco Torriero, direttore centrale dell’ABI. Dunque saranno più del 30% le famiglie che, pur avendone i diritti, non opteranno per la sospensione del pagamento del mutuo, probabilmente perché hanno valutato che allungare la durata di vita di questo particolare finanziamento sarebbe più oneroso in futuro di quanto non sia la scelta di “tirare la cinghia” oggi.

A quanti hanno accusato le banche di aver chiuso improvvisamente i rubinetti del credito, Torriero ha risposto difendendo la bontà di una scelta effettivamente responsabile: “La prudenza delle banche nella concessione dei mutui ha consentito di evitare interventi di salvataggio durante la crisi. C’è una necessità di maggiore attenzione nella concessione dei mutui, anche nell’interesse delle famiglie” ha spiegato Torriero. Che poi ha concluso con un suggerimento “quella dell’1 a 3, per cui la rata non deve superare un terzo del reddito disponibile, è una regola importante che ha consentito di contenere le difficoltà a carico dei mutuatari”.