Mutui GB: 5 istituti cannibalizzano il mercato, guida Lloyds Banking Group

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Viene quasi da chiedersi cosa abbiamo imparato, quale sia stata la lezione che il mondo occidentale ha raccolto dalla terribile prova della crisi economica mondiale, rispetto alla quale tutti concordano nel dire che, nonostante la fase più acuta sia alle spalle, le prospettive per una ripresa forte e duratura devono essere per un attimo accantonate e riviste. Ci sarà, insomma, da portare pazienza, ma nel frattempo godiamoci la scoperta di un 2009 in cui i mutui in Gran Bretagna sono stati letteralmente cannibalizzati da sole 5 banche erogatrici, rappresentative dell’82% del mercato contro una quota del 64% riferita al 2007. Il settore, insomma, si consolida.

Ma c’è sempre il rischio di dover assistere ad un film già visto, solo con attori leggermente differenti: le banche americane, infatti, hanno costruito negli anni scorsi una situazione sostanzialmente simile, poi hanno cominciato a cercare di fare profitto attingendo a piene mani a strumenti finanziari molto rischiosi; quando la bolla speculativa è esplosa, il Governo USA ha dovuto intervenire per salvare gli istituti – divenuti sovradimensionati – da una bancarotta che avrebbe avuto gli effetti di una bomba atomica sui mercati. Restano, comunque, i dati, che sarà il caso di andare ad analizzare: The Council of Mortgage Lenders mette in vetta alla classifica Lloyds Banking Group, leader di mercato con una quota del 28% e con un portafoglio mutui intorno a £346 miliardi nonostante i volumi dei nuovi mutui erogati si siano dimezzati rispetto al 2008: £34,7 miliardi contro £78.

Segue, ma distanziata di parecchio, Santander (Abbey), con una quota di mercato intorno al 13,5% e con nuovi mutui erogati nel 2009 pari a £26 miliardi contro £ 32. Il “gruppone” è tutto lì, con Nationwide sul podio grazie ad una quota di mercato dell’11% mentre ai piedi del podio si colloca Royal Bank of Scotland, con nuovi mutui erogati pari a £17, 6 miliardi, in linea con i risultati 2008. Barclays cede una posizione e scende al 5° posto, con una quota di mercato intorno al 7% e HSBC pronta – alle sue spalle – a farle perdere altro terreno.