Mutui: Piemonte capofila della rimonta a Nord-Ovest, +9%

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Crisi alle spalle? Forse. Questo, almeno, è quanto viene automatico esclamare se si guarda ai dati relativi alle compravendite di abitazioni in Piemonte, una delle regioni-traino d’Italia e quindi anche laboratorio attendibile per chi sia in cerca, come noi, di indicazioni utili per interpretare le prospettive future del settore immobiliare (e con esso, vista la sua significativa incidenza sull’economia nazionale, sul nostro Sistema Paese nel suo complesso). A dare la buona notizia è l’elaborazione dei dati dell’Istat da parte dell’Ufficio studi di Unioncamere Piemonte, guidato da Roberto Strocco: compravendite cresciute quasi del 2% (+1,8, per amore di precisione) anno su anno con rilevazione circoscritta al primo trimestre.

Ci sono, insomma, ragioni per sorridere. Non certo per entusiasmarsi, ma se non altro per guardare al futuro con occhi nuovi come suggerisce di fare anche Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere Piemonte, che dice: “Dopo un 2009 di depressione per il mercato immobiliare, stiamo finalmente assistendo alla ripresa del mattone: l’incremento dell’1,8% nei primi tre mesi dell’anno rappresenta per il Piemonte una boccata d’ossigeno, seppure ci sia ancora molta strada da fare prima di riprendere il trend precedente alla crisi finanziaria americana”. Sono poco più del 94% del totale le convenzioni stipulate per l’acquisto di abitazioni (contro il 5% abbondante del comparto “imprese”), ragion per cui a un incremento delle compravendite ha fatto seguito un incremento dei mutui.

Tra gennaio e marzo sono stati infatti stipulati in Piemonte 12.587 mutui, e tra questi il 64% ha visto nascere contestualmente un’ipoteca immobiliare. Dati che così dicono poco, ma forse possono rivelarsi più significativi se si considera che la crescita rispetto al primo trimestre del 2009 si è attestata sull’ordine del 9%. Il Piemonte, insomma, guida il Nord-Ovest, cresciuto dell’8,3%, ma si mantiene ben lontano dalla media nazionale, vicina al 14% (13,7 per l’esattezza). Ma Dardanello diffonde ottimismo: “Sì, è sicuramente un risultato buono quel nove per cento in più di contratti rispetto all’anno scorso. La nostra speranza è che gli istituti di credito continuino a dare fiducia ai cittadini e agli imprenditori, sostenendoli anche nell’acquisto di immobili”