Mutui: Euribor al top, rimborsi 10% più cari in 3 anni

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Parafrasando il titolo di un celebre romanzo, “piccoli indicatori crescono”. Ma non è, questa, una notizia che faccia saltare di gioia i risparmiatori, visto che l’indicatore che ha evidenziato segnali di crescita costante negli ultimi mesi si chiama Euribor e, come tutti ormai sappiamo, proprio l’Euribor sta alla base del calcolo degli interessi applicati ai mutui a tasso variabile. Ovvero l’80% dei nuovi mutuatari, coloro i quali hanno chiesto ed ottenuto un finanziamento del genere nel 2010. In sostanza, l’Euribor a tre mesi è il parametro in base a cui le banche rivendicano interessi sul denaro da loro prestato; da alcuni mesi, nonostante il costo del denaro nell’Area Euro sia fermo a 1% da circa un anno, questo valore continua a crescere. Con un impatto che potrebbe arrivare ad aggravare il rimborso del 10% nei prossimi tre anni.

Questo, almeno, nel “caso-paradigma” di un mutuo ventennale per 100mila euro. Ma anche gli altri mutuatari non staranno meglio… Dopo aver visto (seconda metà del 2008) interessi anche superiori alla quota del 5%, infatti, i titolari di questo genere di finanziamento hanno tirato il fiato perché, se non altro, con la crisi economica il valore dell’Euribor è sceso fino a quote vicinissime allo 0%. Toccato il fondo, è cominciata una risalita che “Sarebbe sbagliato interpretare come un segnale di cambiamento della politica monetaria”, secondo il presidente della BCE, Jean-Claude Trichet, ma anche sottovalutare in toto.

Poco alla volta infatti, magari meno di un centesimo al giorno, i valori percentuali dell’indicatore Eurobor salgono, tanto da aver raggiunto i massimi degli ultimi dieci mesi. Un’idea di quanto potranno aumentare i tassi interbancari la fornisce l’andamento dei contratti «future» scambiati sui mercati londinesi: questi strumenti, non infallibili, fotografano le attese degli operatori e indicano un tasso pari allo 0,99% a settembre, in progressiva risalita dall’1,08% di dicembre fino all’1,39% di fine 2011 e al 2% del marzo 2013. Quando stipulate un mutuo, o vi accingete a farlo, pensateci!