Perché conviene ancora il variabile

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Il mutuo a tasso variabile è uno di quei prodotti “altalenanti” che dipendono molto dal panorama economico globale e che possono apparire convenienti in un determinato periodo, ma poi risultare svantaggiosi a distanza di anni. Un articolo di Tuttofondi. 

Tuttofondi ha cercato d’individuare tutte le offerte di mutui a tasso fisso e variabile presenti online affidandosi ai soliti intermediari come Mutuionline. Ha notato quindi che in questo periodo conviene sicuramente accendere un mutuo a tasso variabile. Le banche, infatti, hanno ridotto parecchio il tasso d’ingresso.

Resta il problema del Taeg, ma quello c’è anche per i tassi fissi il cui costo, al momento, non accenna a diminuire. Alla fine si scopre che mentre è possibile accendere un mutuo a tasso variabile al 3 per cento, è più complicato invece trovare un mutuo a tasso fisso che sia al di sotto del 5,23 per cento.

Quando si parla di mutui a tasso variabile, ricordiamolo, si fa riferimento alle linee di credito legate all’Euribor. E in generale non stiamo tenendo conto dello spread applicato dalle banche.

A livello statistico, la maggior parte dei mutui oggi, l’86% del totale, sono erogati per l’acquisto della prima casa. Il variabile, in questo insieme, rappresenta il 56% delle scelte. Perde leggermente terreno il variabile con cap ed aumenta un po’ il peso dei tassi fissi. Tutta colpa della crisi e del bisogno di certezze dei mutuatari.