Mutui casa: banche Usa pensano al bonus pignoramenti

Lo scoppio della crisi dei mutui subprime in America ha generato una vera e propria devastazione sul mercato immobiliare, al punto che, oramai a quasi quattro anni dalla deflagrazione, ancora se ne sentono gli effetti. Nei periodi più bui della crisi finanziaria ed economica molti mutui, non assistiti da garanzie reali, e spesso sottoscritti in maniera “allegra”, hanno portato a pignoramenti ed a situazioni di insolvenza diffusa tra le famiglie americane. Ma a distanza di tempo ci sono ancora tantissimi immobili che negli Stati Uniti, dopo lo scoppio della bolla, hanno un valore di mercato crollato al punto tale che il prezzo per acquistarli è inferiore al debito residuo di mutuo che ancora la famiglia deve pagare.

Mutui tra sospensioni e aumento dei tassi

Nel febbraio del 2010 in Italia è partita la moratoria sui mutui prima casa a favore delle famiglie in difficoltà; dopo oltre un anno dall’avvio della misura anticrisi, la moratoria è ancora aperta grazie ad una proroga in quanto la scadenza è stata spostata, salvo ulteriori proroghe, al 31 luglio del 2011. La proroga è chiaramente a favore di quelle famiglie in difficoltà con il mutuo prima casa che non si sono ancora avvalse dell’agevolazione, e che possono, così come previsto dal protocollo d’intesa ABI-Consumatori, ottenere il congelamento del pagamento delle rate del mutuo per un periodo pari a 12 mesi consecutivi. Si può dire che questa proroga è arrivata come una panacea per tante famiglie che ancora sono in difficoltà e che, tra l’altro, in questi ultimissimi mesi si sono ritrovati a pagare una rata più alta, per i mutui a tasso variabile, a causa dell’aumento del costo del denaro sui mercati.

Mutui a tasso variabile: euribor tre mesi in aumento

Nella prima decade del corrente mese di marzo 2011 il tasso euribor a tre mesi ha fatto registrare un valore medio pari all’1,14%. A rilevarlo è stata l’ABI, Associazione Bancaria Italiana, che nel suo Outlook Mensile marzo 2011 ha inoltre rilevato come nello scorso mese di febbraio la media euribor si sia posizionata all’1,09% con un aumento pari a 7 punti base rispetto al mese di gennaio del 2011. La tendenza dell’euribor è quindi moderatamente crescente e presenta un margine di incremento più ampio, nello scorso mese di febbraio, con un +42 punti base, a livello tendenziale, ovverosia rispetto al mese di febbraio del 2010. Nel complesso c’è comunque da dire come l’euribor a tre mesi ai livelli attuali rimanga sotto la media storica ed ancora “appetibile” per la stipula di mutui ipotecari. Non a caso proprio l’ABI, con riferimento ai primi mesi del 2011, ha rilevato una dinamica sostenuta dei finanziamenti erogati dagli Istituti di credito alle famiglie. A livello regionale il primato, inoltre, spetta in termini di erogazioni alle Marche, Lazio, Abruzzo, Toscana e Campania.

Mutui casa: tassi fissi e variabili, come scegliere

Al fine di valutare ed analizzare i punti di vista, in materia di mutui, tra il sistema bancario ed i Consumatori, l’ABI, Associazione Bancaria Italiana, ha annunciato la partenza di un Tavolo permanente di dialogo con i Consumatori. In particolare, il Tavolo permetterà di porre all’attenzione iniziative congiunte che aiutino i privati e le famiglie a scegliere, in materia di finanziamenti ipotecari, tra i tassi fissi e quelli variabili. L’ABI ha aperto il Tavolo a tutte le diciassette Associazioni di Consumatori che aderiscono al CNCU, il Consiglio Nazionale Consumatori Utenti. Questo perché il mutuo è un prodotto che impegna la famiglia per diversi anni, ragion per cui secondo l’ABI è necessario lavorare insieme alle Associazioni dei Consumatori per far crescere, tra l’altro, anche la consapevolezza in merito a tutti quegli elementi che poi portano a scegliere tra il finanziamento ipotecario a tasso fisso e quello a tasso variabile.

Mutui casa: quando le banche rifiutano le erogazioni

Per ottenere un mutuo bisogna andare in banca e richiederlo. La procedura è più o meno lunga e, tecnicamente, viene definita come l’istruttoria che parte nel momento in cui il richiedente presenta tutta la documentazione richiesta. Questa documentazione viene analizzata dall’Istituto ed in base al mutuo ed alle caratteristiche richieste dal cliente, ad esempio l’importo, la durata ed il tipo di tasso, fornisce una risposta positiva o negativa. In caso di approvazione dell’istruttoria gli importi di mutuo, una volta arrivati dinanzi al notaio, vengono erogati in tempi molto brevi, mentre se l’istruttoria viene respinta di norma il richiedente deve andare a rivolgersi ad un’altra banca. Ma come mai gli istituti di credito a volte non accettano le erogazioni di mutuo? E’ colpa del cliente che non ha le credenziali ed il giusto merito creditizio, oppure possono intervenire anche altri fattori?

Mutui: la crisi torna a mordere

Dopo parecchi mesi di ascesa e, quindi, di ottimismo per l’immobiliare, gli ultimissimi dati Istat sul mercato relativi al terzo trimestre del 2010, sono arrivati in Italia come una doccia fredda. Questo perché le compravendite immobiliari sono tornate a scendere e, di conseguenza, per i prossimi mesi potrebbero esserci ripercussioni negative anche sui mutui specie se si considera la dinamica rialzista dei tassi di interesse che negli ultimi giorni s’è fatta ancor più accentuata. Di conseguenza i Presidenti della Federconsumatori e dell’Adusbef, Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, sono tornati a ribadire la necessità che l’attuale Governo in carica torni ad occuparsi di risolvere i problemi delle famiglie piuttosto che occuparsi di temi quali la giustizia e le intercettazioni. Secondo le due Associazioni dei Consumatori, infatti, la crisi morde ancora così come dimostrano i dati Istat sulle compravendite immobiliari; inoltre, l’aumento del costo del denaro non potrà non andare a pesare negativamente sui bilanci familiari a causa dell’aumento dell’importo della rata mensile da pagare.

Mutui: Istat, aggiornamento terzo trimestre 2010

Nel terzo trimestre dello scorso anno in Italia, in base ai dati sugli atti notarili, sono stati stipulati complessivamente 171.689 mutui, con un calo dell’1,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, ovverosia rispetto al terzo trimestre del 2009. A rilevarlo con un Rapporto è stato l’Istat, Istituto Nazionale di Statistica, precisando al riguardo come su un totale di 171.689 mutui stipulati, il 59,4%, pari a 101.973, siano stati stipulati attraverso la costituzione di ipoteca immobiliare; il restante 40,6%, invece, pari a 69.716 mutui, è stato stipulato senza la costituzione di ipoteca immobiliare. A fronte di un calo complessivo dell’1,9%, come sopra indicato, i mutui con ipoteca sono scesi in termini numerici dell’1,7%, mentre quelli non garantiti dall’ipoteca immobiliare sono calati del 2,2%. L’Istat ha inoltre fornito i dati sui primi nove mesi del 2010, caratterizzati da 561.922 mutui stipulati rispetto ai 535.473 stipulati nel periodo gennaio-settembre 2010; quindi, il saldo, anno su anno, è positivo con una crescita pari al 4,9%.

Mutuo per surroga: ancora ostacoli in Italia

Nonostante in Italia la surroga o portabilità del mutuo, senza costi a carico del mutuatario, sia una realtà oramai da diversi anni, ci sono ancora ostacoli, ma anche poca trasparenza, nell’operazione di trasferimento di un mutuo dalla vecchia alla nuova banca. A rilevarlo è stata Altroconsumo che al riguardo ha effettuato una nuova indagine mettendosi nei panni di chi chiede la surroga e, quindi, recandosi presso quasi duecento filiali bancarie sparse in nove città italiane. Ebbene, dall’indagine dell’Associazione dei consumatori è emerso come la surroga sia ancora un’operazione difficile; se da un lato infatti, il mutuatario con la surroga può risparmiare sulla rata, dall’altro gli istituti di credito, invece, secondo Altroconsumo continuano ad applicare delle pratiche commerciali scorrette che l’Associazione ha già segnalato all’AGCM, Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato (Antitrust), e che allo stesso modo i mutuatari possono segnalare scaricando dal sito Internet www.altroconsumo.it la lettera-modello.

Mutuo più caro: a rischio 30 mila famiglie

L’annuncio della Banca centrale europea di ieri di voler innalzare tra non molto i tassi di interesse, citando i rischi legati all’inflazione, rischia di giocare un brutto scherzo in Italia alle famiglie che pagano il mutuo. Gli effetti già si sono fatti sentire visto che l’euribor con scadenza a tre mesi è letteralmente schizzato sopra la soglia dell’1,15%, attestandosi nelle ultime ore sui massimi dal mese di giugno del 2009. In Eurolandia, anche in base agli ultimissimi dati comunicati da Eurostat, c’è una persistente ascesa dei prezzi al consumo anche e soprattutto a causa delle speculazioni sulle materie prime cui si aggiungono gli aumenti dei prezzi dei prodotti energetici, a partire dal petrolio. Di conseguenza, con l‘euribor in crescita, i mutui a tasso variabile rischiano di diventare decisamente più cari.

Mutui subprime: i danni sono ancora molto profondi

Qual è, a distanza di quasi quattro anni, l’entità dei danni provocati, negli Stati Uniti, dallo scoppio della bolla dei cosiddetti mutui subprime? Ebbene, questi danni sono ancora molto profondi e ci vorranno alcuni anni ancora prima che la situazione possa tornare alla normalità. Questo è quanto, in sintesi, dinanzi alla Commissione finanziaria della Camera statunitense, ha dichiarato  Timothy Geithner, il segretario al Tesoro americano, sottolineando altresì come sia necessario nel Paese a stelle e strisce pigiare sull’acceleratore per quel che riguarda proprio la riforma del mercato dei mutui. I mutui subprime, lo ricordiamo, sono quelli che in passato, con fin troppa generosità, in America sono stati concessi a mutuatari e famiglie di appartenenza che non avevano un reddito adeguato per poter poi “sostenere” nel tempo il pagamento delle rate.

Assicurazione mutuo: rimborso premi diventa obbligatorio

La surroga di un mutuo, grazie alle liberalizzazioni degli anni scorsi, è senza costi a carico del contraente. A fronte però della portabilità del mutuo dalla vecchia alla nuova banca, in passato c’è stato il problema legato alla presenza, presso la vecchia banca, di coperture assicurative per le quali, associate al mutuo, si pagava o un premio annuo, oppure addirittura un premio in un’unica soluzione. Che fine faceva allora la polizza una volta surrogato o estinto, tramite sostituzione, il mutuo presso la vecchia banca? Ebbene, al riguardo finora la confusione è regnata sovrana visto che la vecchia banca, a propria discrezione, quando andava bene, restituiva al cliente la quota di premio assicurativo non goduto; oppure permetteva di modificare il beneficiario della polizza; oppure ancora non permetteva nessuna delle due soluzioni descritte. Queste condizioni hanno spesso rappresentato un ostacolo alla portabilità dei finanziamenti ipotecari e, quindi, al mercato dei mutui in Italia con finalità di surroga.

Mutui: finanziamenti casa continuano a crescere

In Italia i finanziamenti per la casa, ovverosia i mutui, hanno ancora una volta fatto registrare una crescita. A rilevarlo è l’Associazione Bancaria Italiana in accordo con il quarto numero del “Rapporto sulla situazione finanziaria delle famiglie italiane” realizzato proprio dall’ABI avvalendosi della collaborazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Nel complesso il Rapporto sulla situazione finanziaria delle famiglie italiane rivela come dopo la crisi, ed a fronte dell’attuale situazione congiunturale, ancora incerta sotto molti aspetti, le famiglie italiane mostrino una solida capacità a livello finanziario e, quindi, un contestuale basso livello di rischio default, ovverosia di incapacità ad onorare il credito concesso dal sistema bancario. Nel dettaglio, la crescita dei finanziamenti per la casa, in base al quarto Rapporto sopra indicato, si spiega anche con il basso livello dei tassi interesse, ancora decisamente molto bassi rispetto alla media storica, ed anche con la discesa delle quotazioni medie immobiliari che c’è stata anche in Italia negli ultimi tre anni.

Mutui casa: tassi in aumento a gennaio

Nello scorso mese di gennaio i tassi di interesse medi applicati dal sistema bancario sui finanziamenti ipotecari con finalità di acquisto della casa hanno fatto registrare un aumento passando al 3,12% dal 2,97% di tasso medio del mese di dicembre del 2010. A rilevarlo, nel suo Outlook Mensile, è stata l’ABI, Associazione Bancaria Italiana, a conferma di come la dinamica dei tassi di interesse sui mutui sia in progressiva ascesa dallo scorso mese di settembre quando si passò dal 2,70% medio al 2,88% di tasso medio applicato dal sistema bancario nel mese di novembre 2010. Nello scorso mese di gennaio, rispetto allo stesso mese del 2010, l’aumento dei tassi, rispetto al valore del 3,12% rilevato, è superiore di quasi lo 0,4%, 39 punti base per l’esattezza, rispetto 2,73% del mese di gennaio del 2010. L’Associazione Bancaria Italiana ha spiegato l’aumento dei tassi medi con una maggiore propensione delle famiglie a optare per la casa su un mutuo a tasso fisso piuttosto che su quello a tasso variabile che, invece, veniva stipulato nei mesi scorsi dalla stragrande maggioranza delle famiglie in virtù dell’euribor a tre mesi sui minimi di sempre.

Mutuo impresa: nuove misure per uscire fuori dalla crisi

Dopo la stipula, nei giorni scorsi, dell’accordo post moratoria sui debiti delle piccole e medie imprese contratti con il sistema bancario, Rete Imprese Italia, per voce del suo Presidente, Giorgio Guerrini, ha espresso soddisfazione visto che sono state messe a punto delle misure che potranno accompagnare l’uscita delle aziende dalla crisi. Al riguardo ricordiamo come la moratoria a favore delle PMI sia stata prorogata di altri sei mesi, e come, nello stesso tempo, siano state messe altresì a punto misure agevolative, sempre sul credito, a favore di chi della moratoria si è già avvalso. Secondo il Presidente di Rete Imprese Italia, che rappresenta le realtà imprenditoriali di Confesercenti, Casartigiani, Confcommercio, Confartigianato e CNA, le misure messe a punto sono sia semplici, sia di facile attuazione con la conseguenza che gli imprenditori potranno avvalersene riducendo il peso del debito a carico dell’azienda. In particolare, Rete Imprese Italia in merito ha apprezzato la decisione, con l’accordo post moratoria, di introdurre misure sul credito finalizzate a soddisfare le esigenze di patrimonializzazione delle piccole e medie imprese.