Il risparmio in base al rogito

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Ci sono molti piccoli accorgimenti che determinano un risparmio importante per gli aspiranti mutuatari. Per esempio sono pochi a considerare gli interessi di preammortamento tecnico che la banca chiede ai mutuatari sulla base del divario temporale che si crea tra il rogito e l’inizio effettivo del rimborso.

Un interessante articolo del Sole 24 Ore spiega tecnicamente cosa avviene quando esiste un gap tra il rogito stabilito con il notaio e l’inizio del piano d’ammortamento. 

L’esempio classico, per rendersi conto di risparmi e spese, è quello del mutuo di 150 mila euro. Ora, la scelta della data del rogito è importante per la definizione del TAEG perché il mutuo tiene conto del tasso di giornata.

Ma la data scelta per questo atto può incidere anche nell’economia del mutuo stesso. Tornando al mutuo da 150 mila euro, immaginate di stipularlo all’inizio del mese ad un tasso del 5% e immaginate che il piano d’ammortamento inizi il primo giorno del mese successivo.

Vorrà dire che si pagheranno gli interessi di preammortamento tecnico che in euro sono un bel gruzzoletto, circa 513 euro. Alcune banche spostano l’inizio del piano d’ammortamento anche due mesi dopo e il cliente è portato a pensare che si tratti di un’agevolazione concessa dall’istituto di credito.

Invece iniziare a pagare 60 giorni dopo comporta una spesa in più di oltre 1000 euro.