Mutuo Banco Popolare: sospensione per famiglie ed imprese venete

Facendo seguito ad un’ordinanza emanata di recente dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, le famiglie e le imprese venete colpite dall’alluvione nei giorni dal 31 ottobre 2010 al 2 novembre 2010, possono chiedere la sospensione delle rate dei mutui, per l’intera rata, o per la sola quota capitale del finanziamento, presso le filiali controllate dal Gruppo bancario Banco Popolare. Il Gruppo, in ottemperanza proprio all’ordinanza, può infatti permettere alle famiglie ed alle imprese alluvionate di chiedere la moratoria del mutuo per un periodo pari ad otto mesi. Per presentare le richieste presso le filiali del Gruppo Banco Popolare sul territorio della Regione Veneto c’è tempo, salvo proroghe, fino e non oltre il 30 gennaio del 2011. La famiglia e l’impresa deve avere la residenza e la sede legale in uno dei Comuni della Regione Veneto colpiti dall’alluvione, e potrà acquisire presso gli Istituti tutte le informazioni inerenti i tempi, le modalità ed i costi legati alla sospensione del mutuo.

Mutui 2011, variabile o fisso? Seconda Ipotesi

Tecnocasa ci scommette: nel prossimo anno le compravendite immobiliari torneranno a crescere, seppur di poco, attestandosi tra le 630 e le 650mila (mentre il 2010 si sta chiudendo vicino a quota 620mila unità). Questo significa che potrebbero tornare a crescere anche le richieste di mutuo, dal momento che c’è una porzione comunque significativa di famiglie italiane che all’atto dell’acquisto di un’abitazione di proprietà è “costretta” a far ricorso ad un’iscrizione ipotecaria così da poter ottenere dalle banche i soldi necessari per liquidare il costruttore edile o l’agenzia che si pongono dalla parte dell’offerta. Mutuo vuol dire investimento, ma anche debito; debito vuol dire attenzione a come si sceglie di contrarlo (durata, serietà della controparte, agevolazioni…). Completiamo la disamina cominciata ieri (vedi link) analizzando il caso di un mutuo a tasso fisso.

Mutuo casa: in Italia bassi livelli di default

Nel nostro Paese i titolari di mutui per la casa mantengono, nonostante la situazione congiunturale non facile, un basso livello di rischio di default, ovverosia di non riuscire ad onorare i pagamenti delle rate del finanziamento ipotecario. Questo è uno dei dati più importanti, riportati dall’ABI, in accordo con il terzo numero del “Rapporto sulla situazione finanziaria delle famiglie italiane”, realizzato proprio dall’Associazione Bancaria Italiana in collaborazione con il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Nel complesso, quindi, nel nostro Paese i mutuatari sono solidi e resistono alla crisi mostrando nel complesso una buona tenuta dal fronte finanziario. In particolare, nella nuova rilevazione l’ABI ha monitorato nuovamente tutti gli indicatori ed i parametri legati all’accesso al credito da parte delle famiglie, unitamente ai livelli di indebitamento ed ai livelli del credito sia dal lato della domanda, sia da quello dell’offerta.

Abi: proroga della moratoria sulle rate dei mutui?

L’Abi “sta ragionando” con le organizzazioni dei consumatori su una possibile proroga, “indicativamente di sei mesi”, della moratoria sulle rate dei mutui che scade il 31 gennaio prossimo. L’indicazione è stata fornita dal presidente dell’associazione dei banchieri, Giuseppe Mussari, nel corso della conferenza stampa di fine anno. Resta “un problema” legato ai mutui cartolarizzati ma “speriamo”, ha auspicato il numero uno di Palazzo Altieri, “di poter inserire una norma che consenta la proroga della garanzia nel decreto Milleproroghe”. Mussari ha comunque fornito dati rassicuranti sullo stato di salute finanziaria delle famiglie italiane. “La qualità del loro credito”, ha detto, “è buona: il rapporto tra entita’ del mutuo e valore dell’immobile è in media del 65% contro il 79% dell’Europa, il rapporto tra rata e reddito disponibile è pari al 16,5%, la stima del costo del credito è fra 10 e 20 punti base, la rischiosità delle famiglie italiane è del 50% inferiore a quella registrata durante la crisi del ’92-’93”. Insomma, secondo il presidente dell’Abi, “l’erogazione del credito alle famiglie è stata prudente e buona”. Resta qualche preoccupazione legata ai mutui a tasso variabile. “Sono molto appetibili”, ha osservato Mussari, “ma implicano un rischio che va spiegato e fatto comprendere attentamente al cliente”.

Mutui 2011, variabile o fisso? Il primo caso

Tecnocasa ci scommette: nel prossimo anno le compravendite immobiliari torneranno a crescere, seppur di poco, attestandosi tra le 630 e le 650mila (mentre il 2010 si sta chiudendo vicino a quota 620mila unità). Questo significa che potrebbero tornare a crescere anche le richieste di mutuo, dal momento che c’è una porzione comunque significativa di famiglie italiane che all’atto dell’acquisto di un’abitazione di proprietà è “costretta” a far ricorso ad un’iscrizione ipotecaria così da poter ottenere dalle banche i soldi necessari per liquidare il costruttore edile o l’agenzia che si pongono dalla parte dell’offerta. Mutuo vuol dire investimento, ma anche debito; debito vuol dire attenzione a come si sceglie di contrarlo (durata, serietà della controparte, agevolazioni…). Andiamo a vedere insieme se conviene scegliere un finanziamento a tasso variabile o fisso, cominciando dal primo di questi due casi.

Mutuo euribor: cosa attendersi nel 2011

Dopo un paio d’anni all’insegna di tassi favorevoli, per quel che riguarda i mutui variabili, è lecito chiedersi quale potrà essere per il 2011 l’andamento del tasso euribor con scadenza a tre mesi, quello con cui vengono in prevalenza agganciati nel nostro Paese dal sistema bancario i finanziamenti ipotecari a tasso variabile. Ebbene, tutto ciò interessa non solo a chi nelle prossime settimane è intenzionato ad accendere un mutuo, ma anche a chi un mutuo a tasso variabile lo sta già pagando; inoltre, la cosa non può non interessare anche chi magari invece in questo momento sta pagando un mutuo Irs, ovverosia con il tasso fisso, ed è tentato con una rinegoziazione presso lo stesso Istituto di credito, oppure con una surroga, cambiando banca, al fine di cambiare la tipologia di tasso. Intanto c’è da dire che l’euribor, dopo i minimi storici a cavallo tra marzo ed aprile 2010, ha avviato una lenta ma progressiva ascesa che lo ha portato, per la scadenza a tre mesi, appena sopra il livello dell’1%.

Brescia e Crisi: Mutui per pagare i Mutui

Mutui per pagare i mutui; una tendenza che avevamo già visto applicare a Palermo ed in Sicilia si verifica anche in quel Nord “motore del Paese”; è il caso della Provincia di Brescia, dove sono sempre di più le famiglie che richiedono un nuovo finanziamento nell’intento di onorare quello vecchio, spesso più oneroso. Il problema, semmai, è che così facendo spesso si vedono costrette a rivedere, naturalmente al rialzo, la durata del piano di ammortamento, con un peggioramento della qualità del credito loro erogato di cui evidentemente sarà bene tenere conto in un’ottica futura.

Mutuo casa Banca Sella: i documenti da presentare

Quali documenti deve presentare il cliente di Banca Sella per richiedere ed ottenere un finanziamento ipotecario per la casa? Ebbene, in tutta chiarezza e trasparenza, Banca Sella indica tutta la documentazione richiesta direttamente sul proprio sito Internet, nell’apposita sezione “Mutui – Domande Frequenti” al fine di orientare ed informare il mutuatario su tutto l’occorrente per far sì che l’istruttoria legata ad un mutuo possa procedere in maniera spedita. In particolare, per chi è un lavoratore dipendente serve presentare la copia delle ultime tre buste paga, oppure se si è lavoratori con partita IVA occorre presentare le ultime due dichiarazioni di Unico. Anche il lavoratore dipendente, o il pensionato, deve presentare allo stesso modo il modello pensione, il Cud, oppure il modello 730. Per chi richiede un mutuo e lavora come collaboratore, deve allo stesso modo presentare alla banca una copia del contratto d’agenzia, di collaborazione, quello inerente la tabella provvigionale e così via; al lavoratore autonomo, tra l’altro, è richiesta la copia dell’iscrizione all’albo professionale oppure il certificato di iscrizione alla Camera di Commercio.

Mutui: Surroga e Sostituzione tirano, ma nel 2011

Come è possibile che, a fronte di compravendite immobiliari rimaste pressoché invariate da un anno all’altro (tra le 625mila e le 630mila l’anno), l’importo medio dei mutui erogati sia aumentato in una misura che non è eccessivo definire significativa? La risposta, specie se siete stati nostri attenti lettori –in particolar modo durante le ultime settimane- è facilmente prevedibile: si chiama sostituzione e surroga, i nuovi veri motori trainanti della “ripresina” del settore dei finanziamenti per l’acquisto di un’abitazione di proprietà.

Mutuo tasso variabile: è ancora il re del mercato

In Italia il re del mercato per quel che riguarda i finanziamenti ipotecari, è e resta in questo momento il mutuo a tasso variabile. Pur tuttavia, dopo che di recente il tasso euribor è risalito allontanandosi dai minimi storici di marzo-aprile 2010, il mutuo a tasso fisso sta comunque guadagnando posizioni nell’ambito della scelta delle famiglie di comprare, ristrutturare o costruire casa accedendo al credito attraverso il sistema bancario. L’ultimo rapporto dell’ABI, l’Associazione Bancaria Italiana, rivela come il mercato dei mutui nel nostro Paese, dopo gli anni neri della crisi che ha fatto contrarre le compravendite immobiliari, sia tornato in salute sebbene non ancora ai livelli del 2006-2007. Inoltre, si registra un’ascesa dei tassi medi dei mutui ipotecari anche in virtù del fatto che rispetto al passato aumenta la quota di mutui stipulati con il tasso fisso.

Mutui, ISVAP vs. ABI: polizze nel mirino

La guerra continua, e se nel cuore dell’ABI (Associazione Bancaria Italiana, quell’organismo che raccoglie tra le proprie fila tutti gli istituti di credito “tradizionali” con base nel nostro Paese) vi è l’entusiasmo che si diffonde quando si capisce di averla spuntata imponendosi in una singola battaglia, nell’animo dell’ISVAP (organismo di controllo delle assicurazioni, a qualunque ramo esse appartengano) c’è invece la convinzione che il conflitto sarà lungo e infine vittorioso, perché le armi a disposizione dei contendenti sono decisamente mal proporzionate (a tutto svantaggio della concorrenza) al punto che il successo dell’ABI al TAR del Lazio può sembrare quasi una sorta di eroica resistenza alle Termopili che però prelude ad un rovescio devastante.

Mutuo casa: la durata è un fattore importante

Le famiglie che stipulano un mutuo molto spesso hanno problemi nell’onorare le rate non per fattori legati all’importo erogato complessivamente, ma alla scelta della durata del contratto che può rivelarsi alla lunga sia sbagliata, sia azzardata. Per il pagamento senza problemi di un mutuo la rata deve essere bassa e sostenibile, fermo restando che nel tempo, per un periodo di 20 anni ed oltre, il reddito familiare può variare e spesso anche di molto. Quindi, in sede di stipula è bene fare per il finanziamento ipotecario una scelta conservativa scegliendo una durata che comporti il pagamento di una rata di importo inferiore del 20-30% rispetto a quello che la famiglia in quel dato momento si può permettere. Una durata più lunga significa anche andare a pagare sul finanziamento ipotecario una maggior spesa per interessi; è questo il principale “effetto collaterale” per un mutuo a lunga scadenza, ma il tutto a fronte di un minor rischio di insolvenza che poi porti ad un pignoramento dell’immobile.

Mutui: immobiliare Tree lancia la consulenza gratuita

Non è sempre facile interfacciarsi con un mutuo! Lo diciamo per esperienza, dacché ci è capitato di imbatterci in qualche proposta di finanziamento per l’acquisto dell’abitazione di proprietà decisamente poco chiara. Ed era poco chiara per noi, che pure leggiamo e scriviamo di mutui tutti i giorni e non abbiamo una reale esigenza di chiederne uno (almeno non al momento…); figurarsi per chi magari è digiuno di competenze e non ha mai avuto il tempo o la capacità di confrontarsi con le banche proponenti in un’ottica di “finalizzazione” della richiesta. Per questo, a fronte di un’esigenza di chiarezza, sono nati –oltre a tutta la “grammatica” sull’argomento, della quale anche noi ci sentiamo parte- alcuni “studi di consulenza” finanziati da alcuni tra i principali gruppi immobiliari operativi sul mercato italiano.

Mutuo Semplisio Casa della BP Mezzogiorno

Per stipulare un mutuo per la casa, potendo avere la garanzia di proteggersi dagli eccessivi rialzi del costo del denaro sui mercati, la Banca Popolare del Mezzogiorno ha ideato e lanciato sul mercato “Semplisio Casa”, il finanziamento ipotecario semplice, conveniente e trasparente che associa ai vantaggi del tasso variabile quelli del tetto massimo al tasso. Semplisio Casa, stipulabile con una durata fino a 30 anni, può così permettere di stipulare un finanziamento ipotecario con una rata bassa e sostenibile. Sono due, in particolare, le due versioni di “Semplisio Casa” disponibili: il Mutuo Semplisio Casa con tasso massimo al 5,90%, ed il Mutuo Semplisio Casa con tasso massimo al 6,50%. In entrambi i casi il prodotto è stipulabile non solo per l’acquisto della casa ad uso residenziale, ma anche per finalità di costruzione e di ristrutturazione di immobili; l’importo finanziabile, con la formula del mutuo fondiario, è pari fino all’80% del valore dell’immobile, mentre per la formula di mutuo ordinario l’importo finanziabile è pari a minimo l’80% e massimo il 90% del valore della casa indicato nella perizia.