Mutuo: dal controllo delle condizioni, possibilità di risparmio

Alle volte, il solo fatto di non sapere ci espone a spese extra anche se vogliamo essere tra i più oculati gestori dei nostri risparmi. Specialmente in questo periodo di crisi economica, c’è chi si affanna nella ricerca di una soluzione di investimento che sia più redditizia rispetto ad altre (in generale senza troppo profitto: anche i conti di deposito, che pure offrono interessi tra i più elevati proposti dal mercato, difficilmente superano infatti il valore del 3% di remunerazione del capitale depositato), chi si accalca nei supermercati low-cost per cercare di ridimensionare le proprie uscite mensili, chi si adopera nel riutilizzo di oggetti che già credeva divenuti inutili facendo un grosso favore all’ambiente ma non riuscendo a risparmiare quanto vorrebbe.

Bonus prima casa Lombardia, partono le domande

Si sono aperti oggi, mercoledì 1 dicembre 2010, nella Regione Lombardia, i termini per la presentazione delle domande finalizzate all’ottenimento dei contributi regionali per la ristrutturazione o per l’acquisto della prima casa ad uso residenziale a fronte della possibilità di poter accendere contestualmente un mutuo ipotecario. Così come prevede la Legge regionale sul sostegno alla famiglia, i contributi sono stati stanziati dall’Amministrazione regionale con l’obiettivo di aiutare le fasce più deboli della popolazione lombarda. Il contributo, infatti,  è a fondo perduto ed ha un importo che è funzione del controvalore dell’abitazione acquistata o ristrutturata; in particolare, a differenza degli anni passati, quando il bonus era di 5 mila euro prima, e 6 mila euro poi, quest’anno il contributo a fondo perduto può arrivare fino a ben 8 mila euro grazia anche ad un “extra-bonus” che scatta quando la casa acquistata è di classe energetica “B” o “A”.

Mutui: fisso o variabile? Gli italiani scartano il CAP

Prosegue, al punto che ci stiamo convincendo possa non finire mai, l’annosa diatriba tra i sostenitori del mutuo a tasso fisso e i fan delle soluzioni a tasso variabile. Gli ultimi dati, ormai lo sappiamo, confermano l’esistenza di due valori (Euribor per il variabile, EuroIRS o più semplicemente IRS per l’indicizzazione dei mutui a tasso fisso) ai minimi storici eppure molto distanti tra di loro, diciamo duecento punti base a vantaggio della prima ipotesi indicata tra parentesi. I mutui a tasso variabile, insomma, costano di meno, in un caso “medio” circa 150 euro di rata in meno rispetto ai “fratelli” del fisso; ferme restando, per ipotesi, le condizioni attuali, significa un risparmio di 1.500 euro all’anno, anche di più.

Mutui e Fondo di solidarietà con il Credem

Al Fondo di Solidarietà sui mutui per l’acquisto della prima casa, partito lo scorso 15 novembre 2010, aderisce il Credem, Gruppo Credito Italiano. A darne notizia, attraverso il proprio sito Internet, è stato proprio il Gruppo bancario nel sottolineare come l’adesione al Fondo di Solidarietà sui mutui per l’acquisto della prima casa segua l’iniziativa “Sospendi il mutuo” unitamente all’adesione al Piano Famiglie dell’ABI nel venire incontro alle difficoltà delle famiglie in merito al pagamento delle rate del finanziamento ipotecario per la casa adibita ad abitazione principale. Rispetto alla moratoria ABI-Consumatori, con il Fondo di Solidarietà sui mutui per l’acquisto della prima casa è possibile ottenere la sospensione del pagamento delle rate del finanziamento ipotecario per un periodo pari a ben 18 mesi. I richiedenti che otterranno la sospensione per 18 mesi vedranno incrementata la durata del piano di ammortamento senza costi aggiuntivi o applicazione di interessi di mora.

Mutui? Como preferisce l’affitto

Anche nelle zone più ricche d’Italia, e certo la Provincia di Como può essere annoverata a buon diritto tra queste, la crisi ha morso, mangiandosi buona parte del valore dei risparmi delle famiglie lariane. Lo dimostra il fatto che i valori degli immobili presenti in Provincia sono calati, anche sensibilmente, negli ultimi anni (appunto: dalla Crisi economica in poi), tanto che a salvarsi sono state solo quelle dimore di maggiore pregio che affacciano sul lago e quindi vantano una rendita di posizione decisamente migliore rispetto alle altre. È quanto emerge dall’“Osservatorio dei valori immobiliari in Como e provincia” presentato lo scorso venerdì pomeriggio nelle sede istituzionale di Villa Olmo.

Piano Famiglie ABI: attenzione alle scadenze

Mancano oramai poche settimane, nell’ambito del Piano Famiglie dell’Associazione Bancaria Italiana (ABI), per chiedere la moratoria sul pagamento delle rate del mutuo per la prima casa ad uso residenziale. La misura, partita nel febbraio scorso, infatti, ha come termine ultimo di presentazione delle domande, salvo proroghe, quello del 31 gennaio del 2011 a valere su eventi negativi ammissibili verificatisi entro e non oltre la data del 31 dicembre del 2010. Dall’ultima rilevazione, fornita proprio dall’Associazione Bancaria Italia, è emerso come siano state sinora oltre 30 mila le famiglie che hanno chiesto ed ottenuto la moratoria. Trattasi di un numero di richieste insufficiente, come messo in risalto di recente dal Codacons, visto che all’avvio della misura era stato stimato che le famiglie beneficiarie sarebbero state oltre 130 mila. Certo, mancano ancora due mesi al termine della moratoria, ma come mai mancano in base alle stime 100 mila famiglie all’appello?

Mutui ai Giovani precari nel “Diritto al Futuro” del ministero della Gioventù

In queste ultime fasi di vita del Governo presieduto da Silvio Berlusconi (ormai precipitato in una crisi dalla quale, nonostante le dichiarazioni di autosufficienza, sembra non esserci ritorno), non tutto rimane fermo all’ambito della diatriba personale o condannato all’immobilismo di una situazione in cui ormai tutti sanno che fare un passo in più potrebbe essere deleterio in sede di campagna elettorale. Un ministro che mi è sempre piaciuto, a capo di un ministero che molti neppure sanno esistente eppure c’è (stiamo parlando del ministero della Gioventù e del suo titolare, Giorgia Meloni), si è dato da fare per portare un importante provvedimento di sostegno al suo naturale approdo, ossia l’approvazione di un progetto denominato “Diritto al Futuro” presentato nei giorni scorsi alla stampa.

Mutuo in Tasca del Banco Popolare

Vuoi comprare una casa, diciamo di 250 mila euro, ma ancora non l’hai trovata? Ebbene, in Italia è possibile “portarsi avanti col lavoro” ai fini di accendere un mutuo per una casa che ancora non è stata trovata sul mercato. Questo grazie a “Mutuo in Tasca“, una interessante formula ideata dal Banco Popolare che permette di ottenere una Lettera di Delibera ancor prima d’aver trovato un immobile. Ma come funziona? Ebbene, basta recarsi presso una delle banche controllate dal Gruppo Banco Popolare e comunicare il valore presunto dell’immobile da acquistare; a questo punto, in base al valore presunto ed al reddito la Banca potrà rilasciare al cliente, ai fini dell’acquisto futuro della casa con un mutuo la Lettera di Delibera. La Lettera di Delibera è in tutto e per tutto una certificazione che attesta il via libera alla richiesta di finanziamento in ragione delle condizioni previste e del valore presunto dell’immobile indicato dal cliente.

Mutui 2010, certo il sorpasso rispetto ai dati 2009

Il sorpasso è pronto; la vettura numero 2010 si appresta ad “infilare” la 2009, che la precede; il ritmo sul passo della prima è decisamente più sostenuto rispetto a quello fatto segnare da quest’ultima, per giunta la strategia del box dice che per gli ultimissimi giri 2010 ha gomme più fresche e performanti rispetto ad una rivale che ormai, diciamolo, ha fatto il suo tempo. Il paragone automobilistico ben si presta a descrivere la situazione del mercato dei mutui nel confronto tra le ultime due stagioni: 31,4 miliardi (di euro) la velocità massima del concorrente più anziano, 30 miliardi al 20 novembre il rilevamento per 2010, con il vantaggio rappresentato dall’ormai solito –dunque prevedibile- exploit di fine anno nelle richieste di mutuo per l’acquisto di immobili di proprietà.

Mutuo prima casa: moratoria, ultime settimane per chiederla

Salvo proroghe, mancano oramai poche settimane per l’accesso alla moratoria ABI-Consumatori che può permettere alle famiglie che stanno pagando un mutuo per la prima casa, e che sono in difficoltà con i pagamenti, di sospendere le rate del finanziamento ipotecario per un periodo pari a dodici mesi. Il tutto chiaramente a patto di rispettare i requisiti, con molti di questi legati agli effetti negativi che sull’occupazione la crisi ha generato anche nel nostro Paese. In particolare, per la chiusura della moratoria mancano oramai un paio di mesi visto che il termine ultimo di presentazione delle istanze è quello del 31 gennaio 2011 a fronte di eventi ed imprevisti negativi che si sono verificati entro e non oltre la data del 31 dicembre del 2010. Tra questi eventi negativi rientrano, tra l’altro, l’insorgere di condizioni di non autosufficienza, la perdita del posto di lavoro, la riduzione dell’orario di lavoro ed il decesso del mutuatario.

Mutui: richieste a 36 anni, l’ammortamento finisce in pensione (e viceversa…)

Un dato e un’analisi: gli italiani richiedono il mutuo per l’acquisto dell’abitazione di proprietà, questo almeno secondo quanto affermano gli ultimi dati, a 36 anni! Lo studio non è stato così difficile da effettuare: mutui.it, portale di confronto tra le proposte che agevola il risparmiatore nella ricerca della soluzione di finanziamento per lui migliore, richiede – e “salva” nel suo database – l’età del potenziale mutuatario per calcolarne i parametri di rimborso del finanziamento. Mediamente, secondo i dati in possesso di mutui.it si richiede un finanziamento di 160mila euro che rappresenta il 75% del valore dell’immobile e si è disposti ad un impegno lungo 25 anni, preferibilmente a tasso fisso (soluzione scelta dal 47% del campione, mentre il tasso variabile è al 31%, a rata costante 12%, misto 9%)

La tredicesima servirà per pagare il mutuo

Sono finiti i tempi dei regali e dei cenoni. Con le tredicesime gli italiani decidono di pagare il mutuo: quest’anno lo spazio per le follie e lo shopping compulsivo sarà ancora più limitato. Fatto qualche regalo natalizio la maggior parte delle famiglie italiane sarà costretta a utilizzare la mensilità aggiunta per saldare i debiti con gli istituti finanziari e le rate del muto, pagare bollette che non siamo riusciti a saldare, o restituire i prestiti. E’ il risultato emerso da un’indagine effettuata dalla Cgia di Mestre attraverso un sondaggio condotto con Panel Data. Solo il 13,7 per cento della tredicesima sarà destinato a comprare oggetti tecnologici, a cambiare la tv o qualche altro elettrodomestico. I regali natalizi quest’anno si devono “accontentare” del 8,9 per cento.

Mutui: mercato italiano è in ripresa

Nel nostro Paese il mercato dei mutui è in ripresa. A metterlo in evidenza è stato in particolare Supermoney.eu, il Portale online di comparazione, che nel periodo settembre-ottobre del corrente anno ha rilevato sul proprio sito Internet un aumento sensibile del numero di richieste di mutui online attraverso i propri sistemi di confronto per i finanziamenti ipotecari. I dati di traffico in salita, resi noti da Supermoney.eu con un comunicato, si muovono così nella stessa direzione dei recenti dati forniti dall’ISTAT, l‘Istituto Nazionale di Statistica, da cui è emerso in particolare un incremento delle compravendite immobiliari, nel secondo trimestre del corrente anno, pari al 2,2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Intesa-SanPaolo, Mutuo Domus Block: tranquilli, c’è il tetto!

Domus Block è la soluzione per chi cerca un mutuo conveniente senza per questo dover rinunciare alla sicurezza ed alla protezione. Questo perché è un mutuo che offre i vantaggi del tasso variabile, ad oggi con interessi di importo contenuto, ma anche la tutela nel caso in cui gli interessi possano, in virtù di una crescita dell’Euribor, aumentare in futuro. Il tutto è possibile perché esiste un Cap, ossia un tetto massimo posto agli interessi mediante la stipula di un polizza assicurativa, grazie al quale il tasso applicato non potrà mai superare la misura massima indicata al momento della stipula del contratto, oppure ove lo facesse non sareste voi a dovervene far carico.