Mutui 2010, certo il sorpasso rispetto ai dati 2009

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Il sorpasso è pronto; la vettura numero 2010 si appresta ad “infilare” la 2009, che la precede; il ritmo sul passo della prima è decisamente più sostenuto rispetto a quello fatto segnare da quest’ultima, per giunta la strategia del box dice che per gli ultimissimi giri 2010 ha gomme più fresche e performanti rispetto ad una rivale che ormai, diciamolo, ha fatto il suo tempo. Il paragone automobilistico ben si presta a descrivere la situazione del mercato dei mutui nel confronto tra le ultime due stagioni: 31,4 miliardi (di euro) la velocità massima del concorrente più anziano, 30 miliardi al 20 novembre il rilevamento per 2010, con il vantaggio rappresentato dall’ormai solito –dunque prevedibile- exploit di fine anno nelle richieste di mutuo per l’acquisto di immobili di proprietà.

Vuoi perché finiscono agevolazioni che già si sa non saranno rinnovate in futuro, vuoi perché a fine anno uno si sente nelle condizioni di poter spendere dacché ormai sa come si evolverà la sua situazione retributiva per i mesi successivi, resta il fatto che tutti si attendono un boom nelle erogazioni di credito per l’acquisto dell’abitazione di proprietà, ed il conseguente sorpasso del record 2009 (non certo la miglior performance di sempre, naturalmente a causa delle ripercussioni sull’economia reale della crisi) da parte del valore 2010.

Dai dati dell’Agenzia del Territorio emerge inoltre un effetto tassi sull’incremento del ricorso ai mutui per l’acquisto delle abitazioni. Dal momento che il tasso di interesse applicato al rimborso è sceso quest’anno al 2,68%, contro un tasso medio abbondantemente superiore al 2,7% nel 2009, si deduce che gli italiani, intuita l’opportunità di spendere meno, si sono buttati sull’investimento per una casa propria, pur non esagerando con l’entusiasmo dacché le conseguenze della crisi inducono i più ad una prudenza supplementare prima di fare qualche passo così impegnativo come è un mutuo. La durata media dei mutui sale a 23,19 anni (22,9 anni nel 2009) e il capitale unitario (rapporto tra il totale erogato e il numero di abitazioni ipotecate acquistate) cresce a 138mila euro da 129mila euro medi nel 2009.