Mutui USA: crescono i tassi, riparte il mercato

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Anche se le dinamiche non possono né devono essere paragonate a quelle italiane, dunque europee, non possiamo non accogliere come una buona notizia la novità che giunge da Oltreoceano, e che vuole i tassi di interesse applicati ai mutui a tasso fisso negli Stati Uniti risalire fino ai massimi da cinque mesi a questa parte. In casi come questo, infatti, secondo noi bisogna sempre contestualizzare la situazione rispetto al mondo in cui si vive. Diciamo dunque che viviamo in un sistema di mercato, rispetto al quale valutare la crescita dei prezzi come segnale di scarsa salute è mediamente un errore; certo: da consumatori ci piacerebbe che, egoisticamente, i prezzi calassero; ma questo sarebbe solo un segnale del fatto che il mercato è saturo e deve abbassare i valori per poter vendere e tornare a produrre, onde evitare di rimanere paralizzato dal surplus.

Morale della favola, l’aumento dei tassi può significare che l’economia americana intravvede segnali di ripresa, come conferma anche la rinnovata voglia di investire nell’acquisto di abitazioni di proprietà ricorrendo all’accensione di un mutuo. Per un finanziamento trentennale la proporzione è ora pari a 4,61 punti percentuali contro i 4,46 punti di fine novembre. Siamo ai massimi da cinque mesi, vero, ma anche ben lontani dai minimi di questa estate, ed ancor più – ma per difetto- dai valori rilevati durante il culmine della crisi economica.

Proprio il fatto che la risalita è sostanzialmente continua ha messo fretta agli americani intenzionati ad investire nel mattone: le notizie di continui rialzi convincono molti a velocizzare le riflessioni in modo da approfittare di tassi comunque a livelli ancora molto bassi, significativamente inferiori rispetto ai livelli dei primi anni Duemila. Buoni, dunque, gli aumenti nelle richieste di mutui, che con l’ultima settimana di novembre sono stati l’1,8% in più rispetto a quanto avvenuto nel periodo precedente di rilevazione.