Mutui: tassi d’interesse al minimo a gennaio 2010

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Tra coloro i quali hanno analizzato e stanno analizzando le tendenze di medio periodo (più o meno da un anno e mezzo a questa parte) dell’economa mondiale e del mercato, sono in molti quelli che consigliano di muoversi per approfittare di una condizione di debolezza probabilmente irripetibile. Da una parte speriamo di dargli ragione, nel senso che crediamo tutti si stiano augurando che la crisi possa passare al più presto, il motore dell’economia tornare a spingere e così riattivarsi la domanda di lavoro; dall’altra parte, però, il mercato è ancora convalescente soprattutto a causa della debolezza dei consumatori, sempre più in affanno in questi mesi. Anche se può sembrare un azzardo, l’affanno è proprio la situazione nella quale guardarsi intorno per cercare nuove strade in grado di consentirci di superare la fase critica. Tanto più di questi tempi, con i tassi dei mutui al nuovo minimo storico.

È successo a gennaio, o almeno questo è quanto emerge dal Bollettino mensile dell’Abi, l’Associazione bancaria italiana. Lo scorso mese, infatti, il tasso medio ponderato sul totale dei prestiti a famiglie e società non finanziarie elaborato dall’Abi è diminuito in coerenza con gli impulsi della Bce e con l’andamento delle condizioni del mercato interbancario, collocandosi al 3,74% (il valore più basso mai raggiunto), 2 punti base al di sotto di quanto segnato il mese precedente e 177 punti base al di sotto del valore di gennaio 2009.

L’occasione, dunque, sembra essere propizia per rinegoziare il proprio mutuo sull’acquisto della casa: di questi tempi c’è convenienza ad affidarsi al tasso variabile, pur sempre prestando attenzione alle condizioni imposte dal mutuo dal momento che, una volta ripartita l’economia continentale, anche gli interessi sui mutui ritorneranno a crescere sulla spinta dell’aumento del costo del denaro. Resta comunque il fatto che il tasso sui prestiti in euro alle famiglie per l’acquisto di abitazioni – che sintetizza l’andamento dei tassi fissi e variabili ed è influenzato anche dalla variazione della composizione fra le erogazioni in base alla tipologia di mutuo – è risultato pari al 2,86%, -2 punti base rispetto al mese precedente e -193 punti base rispetto a gennaio 2009.