Mutui a tasso fisso sempre più convenienti

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L’euribor sale, anche se in maniera lenta e costante oramai da parecchi mesi, ma quello con scadenza a tre mesi lo vedremo al 2% solamente nell’anno 2014. Questo è quanto, in particolare prevedono gli esperti del settore in accordo con quanto riportato dall’Osservatorio Finanziario. E se in questo momento il mutuo a tasso variabile costa meno rispetto a quello fisso, c’è comunque da dire che a differenza dell’euribor l’irs, il tasso con cui si agganciano i finanziamenti immobiliari a rata e durata fissa, è sceso al punto che ora lo troviamo al di sotto del 3%. Di conseguenza, considerando spread bancari tra l’1% ed il 2%, ne consegue che in questo momento, cosa mai successa prima, in Italia è possibile andare a stipulare un mutuo a tasso fisso con un costo complessivo, tasso più spread, inferiore al 5%. Ma quanto costano invece i mutui a tasso variabile?

Ebbene, al riguardo sempre Of sottolinea come il costo complessivo, euribor più spread, sia pari a meno del 3%, ragion per cui le famiglie possono scegliere tra una formula a tasso variabile, ancora a buon mercato, ma senza certezze sulla rata futura, oppure la formula a tasso fisso più costosa ma con la certezza assoluta della durata e dell’importo della rata bloccato, anzi blindato, per tutta la durata del piano di ammortamento.

In ogni caso, per chi punta sulla formula a tasso variabile è bene scegliere quella con il cap, ovverosia con il tasso massimo applicabile in caso di eccessivo aumento del costo del denaro sul mercato. In questo modo anno dopo anno si andrà a pagare una rata variabile che, a parità delle altre condizioni, è più bassa rispetto al mutuo a tasso fisso; e nel caso in cui dovesse esserci una vera e propria “tempesta” sui tassi con innalzamenti del costo del denaro oltre ogni aspettativa, allora con il “cap” c’è comunque la certezza di pagare un importo massimo della rata che è già noto in sede di stipula del mutuo.