Mutui: tassi, ad aprile nuovo minimo

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Non più la caduta libera di alcuni mesi or sono. Ma comunque una discesa continua e costante, apparentemente (e ci auguriamo sia solo un’apparenza) senza fine. È quella che sta evidenziando il tasso applicato ai mutui per l’acquisto di case, uno degli indicatori più veritieri della salute dell’economia specialmente in Italia, dove la bilancia che descrive l’incidenza sul totale delle case in affitto e di quelle “di proprietà” è fortemente squilibrata verso quest’ultima direzione.

I tassi sui mutui per l’acquisto di case hanno ritoccato nuovamente il valore minimo storico. E’ quanto emerge dal Bollettino mensile dell’Abi per il mese di Aprile. Più in generale, sono in assestamento i tassi sulle nuove operazioni alle imprese mentre hanno evidenziato un’ulteriore flessione quelli alle famiglie: il tasso sui prestiti in euro alle società non finanziarie si è posizionato all’1,99% (1,94% a marzo 2010; -87 punti base rispetto ad aprile 2009), mentre il tasso sui prestiti in euro alle famiglie per l’acquisto di abitazioni – che sintetizza l’andamento dei tassi fissi e variabili ed è influenzato anche dalla variazione della composizione fra le erogazioni in base alla tipologia di mutuo – ha raggiunto il minimo storico del 2,56%, -3 punti base rispetto al mese precedente e -150 punti base rispetto a marzo 2009.

Quella che per alcuni, in particolare i nuovi mutuatari, può essere una benedizione (meno interessi significa rata più snella e minore incidenza sul bilancio familiare), per tutti gli altri rischia di essere la spia di un malessere ancora circolante, endemico, generalizzato: la caduta dei tassi d’interesse è infatti conseguenza della situazione economica, certo non rosea dopo la consistente dieta imposta dalla crisi (boom di disoccupazione e cassa-inegrazione), mentre i segnali che provengono dai mercati europei lasciano presagire che la fine del tunnel sia ancora lontana, visto che le borse continuano a regredire e l’euro a indebolirsi.