Fondo di solidarietà mutui ai nastri di partenza

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Dopo tanto attendere, manca oramai pochissimo per la partenza del Fondo di solidarietà per i mutui prima casa, una misura messa a punto dal precedente Governo di centrosinistra, ma rimasta fino ad ora in “ghiaccio” a causa dell’assenza del relativo Decreto di attuazione. Adesso che il Decreto da parte del Ministro all’Economia è stato firmato, le famiglie in difficoltà con il pagamento delle rate del mutuo, nel rispetto dei requisiti, potranno presentare domanda alle banche a partire da lunedì prossimo, 15 novembre 2010, compilando un apposito modulo che, tra l’altro, si può andare a scaricare direttamente dal sito Internet del Dipartimento delle Finanze del Ministero dell’Economia. Rispetto alla moratoria ABI-Consumatori, le banche non devono esprimere un’adesione visto che la misura è stata stabilita per Legge; pur tuttavia, le risorse del Fondo non sono così ampie come in molti speravano, a partire dalle Associazioni dei Consumatori, ragion per cui le famiglie in difficoltà con il mutuo da lunedì prossimo farebbero bene ad affrettarsi nel presentare l’istanza.

Ma chi può accedere alla misura? Ebbene, in accordo con quanto riporta il portale di annunci immobiliari online Idealista.it, possono accedere al Fondo di solidarietà per i mutui prima casa i proprietari di un immobile sul quale è stato acceso il finanziamento ipotecario che deve essere comunque di importo originario non superiore ai 250 mila euro.

Inoltre, il finanziamento ipotecario per poter essere sospeso con il Fondo di solidarietà deve avere un’anzianità di ammortamento pari ad almeno un anno, mentre a livello di reddito familiare l’Isee, indicatore della situazione economica equivalente, non deve essere superiore al livello dei 30 mila euro. Sono esclusi dal Fondo i mutui per case di lusso anche se queste sono ad uso prima casa abitativa. A fronte di tutti i requisiti elencati, inoltre, l’accesso al Fondo può avvenire a fronte di eventi ed imprevisti negativi di natura temporanea e definitiva, anche legati alla crisi, come la perdita del posto di lavoro, il decesso del mutuatario e, tra l’altro, anche l’insorgere di una condizione di non autosufficienza.