Il mercato dei mutui nel nostro Paese è in ascesa nonostante le criticità legate all’accesso al credito, ed alle difficoltà economiche delle famiglie per effetto della crisi occupazionale. Questo perché quello relativo alla casa, nonostante tutto, per gli italiani rimane l‘investimento più solido, ed i tassi di interesse, ancora ben al di sotto della media storica, alimentano di conseguenza la stipula di finanziamenti ipotecari. E’ questa, in estrema sintesi, la fotografia scattata in base ad un ultimissimo rapporto del Crif, Assofin e Prometeia sull’andamento del comparto del credito nel nostro Paese. La ripresa del mercato dei mutui è caratterizzata, tra l’altro, da un aumento degli importi medi richiesti dalle famiglie ed erogati dalle banche, ma anche della durata media del finanziamento ipotecario a conferma di come in ogni caso si punti, con un piano di ammortamento lungo, ad una rata più bassa e più sostenibile.
Mutui News
Mutui in ripresa, gli italiani tornano a investire
Mutuo e prestiti personali sono parimenti forme di finanziamento. Con la differenza, non di poco conto, che gli ultimi vengono spesso riservati ad una spesa secca, o alla meglio ad una spesa comunque funzionale all’ottenimento solo marginale di qualcosa di diverso (l’automobile è una spesa, è finanziabile, ma può anche essere una necessità per chi se ne serve per recarsi al lavoro); il primo, invece, è spesso un investimento per il futuro: si acquista casa per disporre, al termine del piano di rimborso, di un bene durevole che ha dimostrato di rivalutarsi nel tempo, così che anche i figli possano beneficiarne in futuro o –alla peggio- che si disponga di un “tesoretto” da vendere in caso di eventuale necessità.
Mutui e prestiti: cresce l’indebitamento delle famiglie
In Italia le famiglie, a causa dell’elevato indebitamento, sono sempre più in affanno. A rilevarlo è stato l’Ufficio Studi della CGIA di Mestre che al riguardo ha calcolato come nell’arco di due anni, dal settembre del 2008 al settembre del 2010, l’indebitamento medio nazionale sia cresciuto del 28,7% per effetto del debito legato ai mutui, ai prestiti, ai finanziamenti ed al credito al consumo. L’indebitamento più elevato è stato registrato nella Provincia di Roma con una media di quasi 29 mila euro a famiglia con a ruota la Provincia di Milano e poi a seguire la Provincia di Lodi, quella di Prato, la Provincia di Como e quella di Varese. Il segretario della CGIA di Mestre, Giuseppe Bortolussi, ha sottolineato come i livelli più elevati di indebitamento si registrino in quelle aree del nostro Paese dove i redditi sono più alti, con la conseguenza che a preoccupare maggiormente non è il controvalore dell’indebitamento in valore assoluto, ma il tasso di insolvenze che non colpisce di più il Nord ma le realtà territoriali del Mezzogiorno.
Mutui: il ritorno del 100%
La fine dell’anno è spesso occasione per stilare bilanci e lanciarsi in qualche previsione per il futuro. Se guardiamo a quanto potrebbe accadere nel mercato immobiliare, scopriamo l’esistenza di una tendenza ad una piccola ripresa dei prezzi che sarà tanto più (o meno) forte quanto più (o meno) si saprà riprendere il mercato del lavoro. Gli operatori del settore, dopo tre anni di sofferenza, potrebbero tornare a brindare per una ripresa delle compravendite che si annuncia sensibile, mente le nuove costruzioni rimarranno al palo. A fronte di una nuova voglia di spesa, di una nuova possibilità di abitare, stanno tornando a fare capolino presso alcune banche delle soluzioni di finanziamento tramite mutuo che credevamo essere scomparse per sempre: copertura al 100% del valore dell’immobile.
Mutui e assicurazioni: Isvap ribadisce il no al conflitto di interessi
L’Isvap torna alla carica sui mutui, ed in particolare sulle polizze assicurative collegate, ribadendo il proprio no al conflitto di interessi. Al riguardo l’Istituto nella giornata di ieri, giovedì 16 dicembre 2010, ha emesso un nuovo comunicato stampa annunciando d’aver messo sul proprio sito Internet, www.isvap.it, in pubblica consultazione, lo schema di norma regolamentare finalizzato a disciplinare il conflitto di interessi degli intermediari assicurativi nell’offerta di polizze delle quali risultano essere anche beneficiari. Nel comunicato ufficiale l’Istituto spiega che la decisione di avviare la consultazione pubblica segue le decisioni del Tar del Lazio che ha dato ragione, per meri vizi procedimentali, ad Assofin, Assilea, Associazione Bancaria Italiana (ABI) ed alcune società finanziarie e banche che sul regolamento dell’Isvap avevano presentato ricorso. A questo punto, entro e non oltre il 31 gennaio del 2011, le Associazioni dei Consumatori e gli operatori saranno chiamati a fornire dei contributi che saranno successivamente vagliati ed esaminati con attenzione dall’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni Private e di Interesse Collettivo.
Mutui USA: crescono i tassi, riparte il mercato
Anche se le dinamiche non possono né devono essere paragonate a quelle italiane, dunque europee, non possiamo non accogliere come una buona notizia la novità che giunge da Oltreoceano, e che vuole i tassi di interesse applicati ai mutui a tasso fisso negli Stati Uniti risalire fino ai massimi da cinque mesi a questa parte. In casi come questo, infatti, secondo noi bisogna sempre contestualizzare la situazione rispetto al mondo in cui si vive. Diciamo dunque che viviamo in un sistema di mercato, rispetto al quale valutare la crescita dei prezzi come segnale di scarsa salute è mediamente un errore; certo: da consumatori ci piacerebbe che, egoisticamente, i prezzi calassero; ma questo sarebbe solo un segnale del fatto che il mercato è saturo e deve abbassare i valori per poter vendere e tornare a produrre, onde evitare di rimanere paralizzato dal surplus.
Mutui e Pignoramenti: a Palermo peggiora la qualità del credito
La crisi economica non smette di mordere, e trascina nel gorgo i redditi più deboli: oggi, vogliamo focalizzare la nostra attenzione sulla situazione della Sicilia; una regione che ha visto crescere il desiderio di spesa pur senza che a questo aumento corrispondesse un reale incremento del reddito a disposizione. Il risultato? Un indebitamento che si diffonde senza soluzione di continuità, con famiglie che richiedono prestiti e contraggono mutui per finanziare acquisti e poi si vedono costrette ad indebitarsi ulteriormente, con qualcuno che promette loro l’aiuto economico necessario per onorare i debiti fatti altrove (anche se, in realtà, ne sta creando uno più grande a proprio vantaggio).
Mutuo e notai: online elenco Sportelli per il cittadino
Per i mutui, ma anche per l’acquisto della casa, le successioni, i testamenti e le donazioni, il Consiglio Nazionale del Notariato, sul proprio sito Internet, www.notariato.it, ha annunciato la pubblicazione online dell’elenco degli Sportelli di informazione per il cittadino che possono offrire consulenza gratuita. L’elenco online, in accordo con una nota emessa proprio dal Consiglio Nazionale del Notariato, risulta essere suddiviso per città, per Regione, ma anche in base al Consiglio Notarile Distrettuale che offre servizi che possono spaziare dall’assistenza alle vittime di usura alla consulenza notarile gratuita. L’iniziativa rientra nell’ambito del proposito del Notariato di offrire tutela ai consumatori in merito a scelte importanti come la gestione del patrimonio, il mutuo e l’acquisto della casa. Gli Sportelli per il cittadino, attivati nel 2008, sono ad oggi oltre cento in altrettante città locali dove periodicamente, tra l’altro, vengono organizzati non solo incontri e colloqui individuali gratuiti, ma anche incontri aperti al pubblico.
Mutui e polizze, ecco cosa cambia
A partire dallo scorso 1 dicembre 2010, in materia di finanziamenti ipotecari e di polizze abbinate ai mutui sono entrate in vigore delle importanti novità a tutela dei consumatori. Questo al fine di fornire maggiore trasparenza su prodotti come quelli relativi alle assicurazioni sul credito che, tra l’altro, sono stati oggetto di proteste e critiche da parte delle Associazioni dei Consumatori. Così come disposto in particolare dall’Isvap, per i prodotti assicurativi da sottoscrivere dovrà essere fornito al cliente l’apposito fascicolo informativo che, tra l’altro, dovrà essere redatto in base ad un apposito schema standardizzato. In questo modo l’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni Private e di Interesse Collettivo punta sia a fare chiarezza, sia a mettere ordine, in materia di prodotti assicurativi, sugli obblighi di informazione e su quella che è mera pubblicità.
Mutui, insolvenze in crescita: le categorie più a rischio
Ieri abbiamo “smontato”, speriamo con efficacia e chiarezza, il “mito” del 5% degli italiani a rischio insolvenza sul mutuo: sono solo lo 0,64%, e i dati si riferiscono al 2007 (quindi ad un periodo pre-crisi, ossia quando la disoccupazione era meno incisiva ma anche quando l’Euribor aveva raggiunto il proprio massimo storico). Però non possiamo nasconderci che una difficoltà esiste, anche se la sua misura è ridotta rispetto a quella strombazzata dalle principali testate giornalistiche. Le famiglie che non riescono a fare fronte al pagamento delle rate del mutuo sono in aumento, e contestualmente sono cresciuti i pignoramenti con percentuali di aumento anche a due cifre.
Mutui, 5% famiglie italiane non in regola? Le verità nascoste…
Un dato del 2007 per fare notizia oggi. Si può, a patto che lo scalpore sia –per così dire- “ben indirizzato” e contestualizzato. Altrimenti si genera solo del facile allarmismo, un po’ come quello che abbiamo visto spandere con cura da parte di molte testate nazionali, anche tra le più importanti e attente alla sostanza dei contenuti, su questo argomento. Titolone: “Mutui, famiglie italiane in crisi con il rimborso delle rate, sono il 5%”. La spiegazione, come sempre, la si può trovare leggendo il resto dell’articolo. Dove si scopre che il dato, come abbiamo rivelato in apertura, è riferito ad una rilevazione del 2007. Una famiglia su 20 in Italia, insomma, 3 anni or sono non è stata puntuale con il pagamento delle rate previste dal piano di ammortamento del finanziamento richiesto per agevolare l’acquisto di un’abitazione di proprietà.
Mutuo vs. Affitto: kappaò a 30 anni
Gli italiani preferiscono il mutuo all’affitto, certo non stiamo scoprendo qualcosa di nuovo o svelando un “mistero della Fede”. Quello che forse non tutti possono immaginare è il perché di questa preferenza, e meno che mai sarebbe ipotizzabile credere che alla base di tutto c’è il conforto dei numeri. Il mutuo, infatti, grazie al decremento dei tassi d’interesse è tornato a “battere” l’affitto in termini di competitività, meglio se il confronto si estende su una durata temporale più lunga. Il verdetto viene da una simulazione di CorrierEconomia, che ha provato a ipotizzare l’intenzione di acquistare una casa di 80 metri quadrati in una zona di medio centro di una delle principali città italiane.
Mutui, regolamento Isvap: “Intermediari, dite quanto ci costate”
Lo scorso primo dicembre è stato, se vogliamo, per certi versi una data da ricordare: con l’entrata in vigore del nuovo regolamento Isvap “sugli obblighi d’informazione e la pubblicità dei prodotti assicurativi”, infatti, vengono eliminate alcune clausole “capestro” a tutto vantaggio della trasparenza, specialmente nel settore delle polizze danni. Ma le novità più importanti, anche per il vespaio di polemiche che hanno innescato tra banche ed assicurazioni, sono di sicuro quelle relative alle nuove disposizioni in materia di polizze collegate ai mutui. Un settore che, come abbiamo avuto modo di annotare altrove, vale 2 miliardi di euro ed è contrassegnato dall’applicazione di commissioni molto elevate (da un 50% di media fino a punte dell’80, secondo l’Isap) a favore degli intermediari, ossia -in genere- le banche.
Rata mutuo: cinque famiglie su cento sono in difficoltà
Nel nostro Paese cinque famiglie su cento che accendono un mutuo poi non sono più in grado di onorarlo attraverso il puntuale pagamento delle rate mensili. Ad alzare il velo su questo dato nella giornata di ieri è stata la Banca d’Italia in accordo con un’elaborazione che, pur tuttavia, ha riguardato i dati aggiornati all’anno 2007, ovverosia prima che la crisi finanziaria ed economica facesse chiudere migliaia di imprese e lasciare a spasso centinaia di migliaia di lavoratori. Di conseguenza, se il dato di Bankitalia è comunque grave, ad oggi questo 5% potrebbe di conseguenza essere ancora più alto. Le famiglie che non pagano il mutuo sono proprio quelle che più di tutte hanno pagato caro il prezzo della crisi con licenziamenti, cassa integrazione, ma anche in certi casi con investimenti in Borsa sbagliati che hanno portato a perdere tutto o quasi.