I finanziamenti per la casa continuano a crescere

Nonostante la crisi, le famiglie ‘tengono’ sul fronte finanziario. Secondo quanto emerge dalla fotografia contenuta nel terzo numero del “Report trimestrale – indicatori di indebitamento, vulnerabilita’ e patologia finanziaria delle famiglie italiane”, realizzato da Abi in collaborazione con il Ministero del Welfare, mantengono cosi’ un basso livello di rischio default. I finanziamenti per la casa continuano a crescere in quanto “favoriti, da un lato, dall’effetto di calmieramento dei prezzi degli immobili a seguito della crisi e, dall’altro, dal basso livello dei tassi d’interesse. A giugno 2010 i prestiti per l’acquisto di abitazioni sono cresciuti del 4,7% (+9,5% a giugno del 2009). I dati piu’ recenti relativi a ottobre 2010 segnalano una crescita dell’8,3%”. Nonostante questo incremento, il livello di indebitamento delle famiglie “rimane contenuto, anche rispetto al confronto internazionale, grazie al basso livello dei tassi d’interesse.

Mutui e finanziamenti sotto controllo con lo sportello evoluto

Nel nostro Paese il 23% degli sportelli Atm offre la possibilità di consultare, senza bisogno di doversi rivolgere all’operatore presente allo sportello, la propria posizione in materia di finanziamenti e di mutui. Ad affermarlo è l’ABI, Associazione Bancaria Italiana, in accordo con un Rapporto sugli sportelli ATM evoluti presenti in Italia. Nell’arco di un anno presso i 46 mila sportelli automatici presenti sul territorio nazionale sono state fatte la bellezza di un miliardo di operazioni a fronte di una movimentazioni complessive di denaro pari a 131 miliardi di euro. In particolare, lo sportello ATM, “anticamente” utilizzato ed utilizzabile solo per il prelievo di contante, adesso serve anche per andare a consultare il proprio conto titoli e controllare i movimenti relativi all’utilizzo delle carte di credito di cui si è in possesso. L’evoluzione dello sportello bancario automatico è stata tale negli anni che oramai presso molti ATM si possono versare non solo i contanti, ma anche gli assegni.

Istat: cresce la disuguaglianza economica tra Nord e Sud, non ne risente il mutuo

Nel 2009, il 15,2% delle famiglie italiane ha presentato tre o più sintomi di disagio economico tra quelli previsti dall’indicatore sintetico definito dall’Eurostat. Lo rileva l’Istat. Questo valore non presenta variazioni statisticamente significative rispetto all’anno precedente e si conferma molto più elevato tra le famiglie con cinque componenti o più (25,8%), residenti nel Mezzogiorno (25,1) e tra le famiglie con tre o più minori (27,1).

Il quadro offerto dagli indicatori di deprivazione e di difficoltà economica si presenta sostanzialmente immutato rispetto all’anno precedente, quando era significativamente peggiorato rispetto al 2007 (anno in cui a soffrire di tre o più sintomi di disagio era stato il 14,8% delle famiglie, contro il 15,8% del 2008), anche se crescono le famiglie che non potrebbero far fronte a spese impreviste di 750 euro (dal 32% al 33,3% in media), quelle che sono state in arretrato con debiti diversi dal mutuo (dal 10,5 al 14 di quelle che hanno debiti) e quelle che si sono indebitate (dal 14,8 al 16,5%).

La crisi economica, che ha pesantemente caratterizzato il 2009, ha colpito in larga maggioranza le famiglie che si trovavano in condizioni di deprivazione materiale già nel 2008. Inoltre, la caduta dell’occupazione ha riguardato soprattutto i figli, celibi e nubili, che vivono nella famiglia di origine, mentre i genitori hanno potuto contare su un ricorso massiccio alla cassa integrazione, evitando che l’impatto della crisi sulla situazione economica delle famiglie fosse ancora più dirompente e determinasse un aumento dell’indicatore di deprivazione.

Mutui USA: il 2010 si chiude con un calo, ma…

Non se la passa bene il mercato immobiliare statunitense, costretto ancora una volta a segnalare una brusca frenata alla voce compravendite. Del resto, la crisi dell’economia mondiale (nata come crisi finanziaria e trasferitasi alla svelta sull’economia reale, che ancora ne sta pagando le conseguenze) è esplosa proprio sulla scia delle difficoltà dei mutuatari americani nell’onorare le rate del mutuo da essi stessi acceso quando sembrava che il sistema funzionasse alla grande, anzi fosse al massimo delle proprie possibilità (la famosa vicenda dei “Mutui Subprime”, accesi anche se non si era nelle condizioni di poterli onorare); la storia di questi ultimi due anni ci insegna che non è stato proprio così, ma indipendentemente da questo vogliamo dire che è preventivabile una maggiore difficoltà a carico di quell’economia, e stiamo parlando dell’economia americana, che tutto ha generato e dove tutto deve tornare al proprio posto anche prima rispetto a quanto avviene altrove.

Moratoria mutui: proroga ufficiale attesa a gennaio 2011

E’ attesa entro il prossimo 31 gennaio 2011 la “proroga” della moratoria sui mutui. L’ABI, Associazione Bancaria Italiana, ha infatti manifestato nei giorni scorsi la volontà di voler prolungare/ridefinire le misure di sospensione del pagamento dei finanziamenti ipotecari, ma anche prestiti e leasing contratti dalle piccole e medie imprese con il sistema bancario. Trattasi di una buona notizia per le PMI italiane, visto che molte di queste sono ancora in difficoltà e non sono riuscite ad agganciare a pieno la fragile nonché moderata ripresa dell’economia tricolore. I tempi ed i termini di rinnovo/ridefinizione della moratoria sembrerebbero quelli del 31 gennaio del 2011, visto che è questa la data di scadenza dell’attuale moratoria non solo tra l’altro per le piccole e medie imprese, ma anche per le famiglie.

Mutuo Banco Popolare: sospensione per famiglie ed imprese venete

Facendo seguito ad un’ordinanza emanata di recente dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, le famiglie e le imprese venete colpite dall’alluvione nei giorni dal 31 ottobre 2010 al 2 novembre 2010, possono chiedere la sospensione delle rate dei mutui, per l’intera rata, o per la sola quota capitale del finanziamento, presso le filiali controllate dal Gruppo bancario Banco Popolare. Il Gruppo, in ottemperanza proprio all’ordinanza, può infatti permettere alle famiglie ed alle imprese alluvionate di chiedere la moratoria del mutuo per un periodo pari ad otto mesi. Per presentare le richieste presso le filiali del Gruppo Banco Popolare sul territorio della Regione Veneto c’è tempo, salvo proroghe, fino e non oltre il 30 gennaio del 2011. La famiglia e l’impresa deve avere la residenza e la sede legale in uno dei Comuni della Regione Veneto colpiti dall’alluvione, e potrà acquisire presso gli Istituti tutte le informazioni inerenti i tempi, le modalità ed i costi legati alla sospensione del mutuo.

Mutuo casa: in Italia bassi livelli di default

Nel nostro Paese i titolari di mutui per la casa mantengono, nonostante la situazione congiunturale non facile, un basso livello di rischio di default, ovverosia di non riuscire ad onorare i pagamenti delle rate del finanziamento ipotecario. Questo è uno dei dati più importanti, riportati dall’ABI, in accordo con il terzo numero del “Rapporto sulla situazione finanziaria delle famiglie italiane”, realizzato proprio dall’Associazione Bancaria Italiana in collaborazione con il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Nel complesso, quindi, nel nostro Paese i mutuatari sono solidi e resistono alla crisi mostrando nel complesso una buona tenuta dal fronte finanziario. In particolare, nella nuova rilevazione l’ABI ha monitorato nuovamente tutti gli indicatori ed i parametri legati all’accesso al credito da parte delle famiglie, unitamente ai livelli di indebitamento ed ai livelli del credito sia dal lato della domanda, sia da quello dell’offerta.

Abi: proroga della moratoria sulle rate dei mutui?

L’Abi “sta ragionando” con le organizzazioni dei consumatori su una possibile proroga, “indicativamente di sei mesi”, della moratoria sulle rate dei mutui che scade il 31 gennaio prossimo. L’indicazione è stata fornita dal presidente dell’associazione dei banchieri, Giuseppe Mussari, nel corso della conferenza stampa di fine anno. Resta “un problema” legato ai mutui cartolarizzati ma “speriamo”, ha auspicato il numero uno di Palazzo Altieri, “di poter inserire una norma che consenta la proroga della garanzia nel decreto Milleproroghe”. Mussari ha comunque fornito dati rassicuranti sullo stato di salute finanziaria delle famiglie italiane. “La qualità del loro credito”, ha detto, “è buona: il rapporto tra entita’ del mutuo e valore dell’immobile è in media del 65% contro il 79% dell’Europa, il rapporto tra rata e reddito disponibile è pari al 16,5%, la stima del costo del credito è fra 10 e 20 punti base, la rischiosità delle famiglie italiane è del 50% inferiore a quella registrata durante la crisi del ’92-’93”. Insomma, secondo il presidente dell’Abi, “l’erogazione del credito alle famiglie è stata prudente e buona”. Resta qualche preoccupazione legata ai mutui a tasso variabile. “Sono molto appetibili”, ha osservato Mussari, “ma implicano un rischio che va spiegato e fatto comprendere attentamente al cliente”.

Brescia e Crisi: Mutui per pagare i Mutui

Mutui per pagare i mutui; una tendenza che avevamo già visto applicare a Palermo ed in Sicilia si verifica anche in quel Nord “motore del Paese”; è il caso della Provincia di Brescia, dove sono sempre di più le famiglie che richiedono un nuovo finanziamento nell’intento di onorare quello vecchio, spesso più oneroso. Il problema, semmai, è che così facendo spesso si vedono costrette a rivedere, naturalmente al rialzo, la durata del piano di ammortamento, con un peggioramento della qualità del credito loro erogato di cui evidentemente sarà bene tenere conto in un’ottica futura.

Mutui, ISVAP vs. ABI: polizze nel mirino

La guerra continua, e se nel cuore dell’ABI (Associazione Bancaria Italiana, quell’organismo che raccoglie tra le proprie fila tutti gli istituti di credito “tradizionali” con base nel nostro Paese) vi è l’entusiasmo che si diffonde quando si capisce di averla spuntata imponendosi in una singola battaglia, nell’animo dell’ISVAP (organismo di controllo delle assicurazioni, a qualunque ramo esse appartengano) c’è invece la convinzione che il conflitto sarà lungo e infine vittorioso, perché le armi a disposizione dei contendenti sono decisamente mal proporzionate (a tutto svantaggio della concorrenza) al punto che il successo dell’ABI al TAR del Lazio può sembrare quasi una sorta di eroica resistenza alle Termopili che però prelude ad un rovescio devastante.

Mutuo casa: la durata è un fattore importante

Le famiglie che stipulano un mutuo molto spesso hanno problemi nell’onorare le rate non per fattori legati all’importo erogato complessivamente, ma alla scelta della durata del contratto che può rivelarsi alla lunga sia sbagliata, sia azzardata. Per il pagamento senza problemi di un mutuo la rata deve essere bassa e sostenibile, fermo restando che nel tempo, per un periodo di 20 anni ed oltre, il reddito familiare può variare e spesso anche di molto. Quindi, in sede di stipula è bene fare per il finanziamento ipotecario una scelta conservativa scegliendo una durata che comporti il pagamento di una rata di importo inferiore del 20-30% rispetto a quello che la famiglia in quel dato momento si può permettere. Una durata più lunga significa anche andare a pagare sul finanziamento ipotecario una maggior spesa per interessi; è questo il principale “effetto collaterale” per un mutuo a lunga scadenza, ma il tutto a fronte di un minor rischio di insolvenza che poi porti ad un pignoramento dell’immobile.

Mutui: immobiliare Tree lancia la consulenza gratuita

Non è sempre facile interfacciarsi con un mutuo! Lo diciamo per esperienza, dacché ci è capitato di imbatterci in qualche proposta di finanziamento per l’acquisto dell’abitazione di proprietà decisamente poco chiara. Ed era poco chiara per noi, che pure leggiamo e scriviamo di mutui tutti i giorni e non abbiamo una reale esigenza di chiederne uno (almeno non al momento…); figurarsi per chi magari è digiuno di competenze e non ha mai avuto il tempo o la capacità di confrontarsi con le banche proponenti in un’ottica di “finalizzazione” della richiesta. Per questo, a fronte di un’esigenza di chiarezza, sono nati –oltre a tutta la “grammatica” sull’argomento, della quale anche noi ci sentiamo parte- alcuni “studi di consulenza” finanziati da alcuni tra i principali gruppi immobiliari operativi sul mercato italiano.

Mutui, Crisi finita se Nouriel Roubini compra casa?

Era nata, lo abbiamo detto a più riprese, come una crisi finanziaria: i principali operatori del settore si erano infatti alacremente adoperati nell’allestire soluzioni di investimento contenenti alcuni elementi a rischio molto elevato, crollati i quali è venuto giù tutto il castello; era stupendo, perché molto alto e curato, però si trattava pur sempre di un castello di carte, terribilmente fragile. La costruzione che ha fatto “tirare” l’economia per diversi anni ha avuto tra i propri mattoni anche i “mutui subprime”, ovvero soluzioni di finanziamento per l’acquisto dell’abitazione di proprietà destinate a titolari che ad un’analisi preliminare sarebbero risultati essere molto a rischio insolvibilità, tanto da escluderli quasi dall’accesso al credito.

Mutuo prima casa: rischi di insolvenza sono reali

A sostegno delle famiglie, ed in particolare per quelle che hanno stipulato dei mutui per l’acquisto della prima casa, le misure messe in atto dal Governo sono sia tardive, sia inefficaci. A dichiararlo nei giorni scorsi è stato Antonio De Monaco, il Coordinatore nazionale dell’APU, l’Associazione Proprietari Utenti che è stata costituita nell’ambito del Sunia, il Sindacato Unitario degli Inquilini e degli Assegnatari. Questo dopo che, tra l’altro, la Banca d’Italia con un ultimissimo studio ha alzato il velo sul fatto che nel nostro Paese c’è un 5% di famiglie che prima stipula un finanziamento ipotecario, e poi non riesce ad onorarlo. I dati elaborati dalla Banca d’Italia, tra l’altro, si riferiscono al periodo pre-crisi, ragion per cui al giorno d’oggi la percentuale di famiglie insolventi potrebbe essere decisamente più elevata.