Quando si decide di presentare la richiesta di un mutuo, ci sono delle decisioni alquanto importanti da prendere, a partire dalla durata del finanziamento ipotecario, che rappresenta una scelta sia fondamentale, sia decisiva. A metterlo in risalto è il portale di annunci immobiliari online Idealista.it visto che con un mutuo a lunga durata il mutuatario ha il vantaggio di pagare una rata mensile bassa, ma la banca ci guadagna applicando sulle rate una montagna di interessi; mentre con una durata breve il contraente si sobbarca un mutuo oneroso in termini di importo di rata mensile da pagare, ma non ingrassa più di tanto le casse dell’istituto di credito. Insomma, quella relativa alla durata deve essere sostanzialmente, in tutto e per tutto una vera e propria scelta di compromesso; ragion per cui tale decisione deve essere ponderata, consapevole e compatibile con il proprio reddito, anche in prospettiva, e con la propria capacità di spesa e di risparmio.
Redazione
Mutuo casa: come tagliare le spese
Come si possono abbattere i costi di un mutuo? Ebbene, innanzitutto c’è da dire che le spese accessorie per la sottoscrizione di un finanziamento ipotecario, in accordo con quanto messo in risalto da Mutui.it, possono arrivare anche ad incidere fino al 10% dell’importo di mutuo erogato dall’istituto di credito. Di conseguenza, la scelta del mutuo “migliore” può far risparmiare al cliente bancario parecchie migliaia di euro; la prima cosa da fare è quella di non fermarsi alla prima proposta, ma bisogna comparare quante più offerte possibili di altre banche. I costi più elevati che incidono sul mutuo sono quelli per la perizia, le assicurazioni, l’istruttoria, l’onorario notarile, mentre quelle di entità minore, quando ci sono, sono quelle legate alle comunicazioni periodiche inviate dalla banca sul finanziamento ipotecario, i bolli e le spese di incasso della rate mensile.
Mutui casa: domanda giugno 2011 in netto calo
Gli italiani stanno progressivamente tornando a chiedere meno mutui per l’acquisto di case. E’ questo il dato preoccupante emerso dall’ultimissimo Rapporto del Crif, quello relativo al mese di giugno del 2011. In particolare, le richieste sono scese del 17% rispetto allo stesso mese del 2010; ed il tutto a fronte di una tendenza che vede allungare la durata del finanziamento ipotecario, e nello stesso tempo diminuire l’importo di mutuo richiesto dalle famiglie all’istituto di credito. I dati di giugno confermano tra l’altro una tendenza che è iniziata nel febbraio del corrente anno, e che non tende ad arrestarsi; anzi, il trend delle richieste di mutui a livello tendenziale continua a far registrare mese dopo mese dei cali sempre più ampi.
Mutuo Cap di IWBank
Indicizzazione al tasso variabile, ed in particolare al tasso euribor con scadenza a tre mesi, ma con la sicurezza di un tetto massimo al tasso. Si presenta così il Mutuo Cap di IW Bank, il finanziamento ipotecario con il tetto massimo al tasso per chi vuole pagare meno interessi sulle rate rispetto al mutuo a tasso fisso, a parità di condizioni vigenti, ma vuole proteggersi con il CAP in caso di eccessive oscillazioni al rialzo dei tassi sul mercato. Il prodotto, infatti, permette di conoscere alla stipula l’importo massimo della rata da pagare nel caso in cui i tassi dovessero superare una soglia prestabilita; ed il tutto fermo restando che, nel corso del piano di ammortamento, il contraente può comunque, ed eventualmente, avvantaggiarsi di un abbassamento della rata nel caso in cui l’euribor con scadenza a tre mesi dovesse scendere.
Mutui: famiglie monoreddito in crisi
Nell’aprile scorso la Bce aveva innalzato di un quarto di punto i tassi di interesse ufficializzando in sostanza i problemi di parecchi milioni di mutuatari a tasso variabile in Italia. Le famiglie più a rischio, e nei casi più gravi purtroppo già insolventi, sono chiaramente quelle monoreddito; trattasi, in particolare, di nuclei familiari dove un solo componente porta i soldi a casa a fine mese; questi soldi spesso si sono ridotti a causa della cassa integrazione, e molto spesso non entrano più in quanto nel frattempo è scattato il licenziamento. Ora nei giorni scorsi la Bce, Banca centrale europea, ha nuovamente alzato l’asticella sui tassi di interesse, portandola dall’1,25% all’1,50% con tutto quel che ne consegue sugli importi futuri delle rate mensili dei mutui Bce e di quelli indicizzati al tasso euribor con la scadenza a tre mesi.
Mutui e banche: occhio alla fedina penale
Se adesso per accedere ad un mutuo o ad un conto corrente bancario i tempi d’attesa sono un po’ più lunghi rispetto al passato, nel futuro bisogna iniziare anche a “pulire” la fedina penale. In un futuro, forse non tanto lontano, per entrare in banca bisognerà prima sottoporsi ad uno scanner ottico, rispondere ad un interrogatorio, e farsi prendere le impronte digitali! Se il risultato sarà positivo, allora il cliente avrà l’accesso in banca, altrimenti non potrà entrare. Insomma, in accordo con quanto riportato dal portale di comparazione online Supermoney.eu, le banche in futuro potrebbero diventare in tutto e per tutto degli “agenti segreti”, dei veri e propri 007. In Italia tutto questo è ancora fantascienza, ma non a Mosca grazie ad una nuova tecnologia che arriva proprio dalla Russia.
Mutuo casa per acquisto trilocale
Da un’analisi condotta da Tecnocasa, emerge che gli italiani, soprattutto in città, preferiscono affittare o comprare un trilocale; ma dopo aver scelto l’immobile bisogna anche scegliere il mutuo casa che più risponda alle esigenze del consumatore. A metterlo in evidenza è il Portale di comparazione online Supermoney.eu che, in particolare, sottolinea come, in base all’indagine sopra citata, il 35,3% degli acquirenti immobili residenziali punti sul tre vani; e più grande è la casa in vendita, inoltre, meno sono gli acquirenti. Infatti solo il 21,7% è interessato all’acquisto di quattro vani, così come solo il 7,8% è interessato nell’acquisto di un cinque vani. Non a caso nel nostro Paese sono proprio le case grandi che hanno subito i più ampi ribassi di prezzo negli ultimi tre anni, specie in periferia, mentre per bilocali e trilocali il mercato, nonostante tutto, presenta buoni segnali di vitalità.
Mutui casa Bce: ecco la stangata
Oggi, giovedì 7 luglio del 2011, la Bce, Banca centrale europea, ha nuovamente aumentato il costo del denaro, di un quarto di punto, portandolo dall’1,25% all’1,50%. Trattasi di una brutta, bruttissima notizia per i mutuatari a tasso variabile, sia per coloro che già pagano le rate, sia per chi si appresta nel breve termine a stipulare un nuovo finanziamento ipotecario, anche eventualmente per finalità di surroga. Appresa la notizia, la Federconsumatori ha subito fatto presente come la decisione della Bce ufficializzi in Italia, a carico di 2,3 milioni di mutuatari a tasso variabile, la nuova stangata. La stangata, mette in risalto l’Associazione dei Consumatori è doppia: con i tassi più alti dello 0,25%, infatti, scattano oltre 325 milioni di euro, solo nel 2011, di maggiori spese per interessi che lo Stato italiano deve accollarsi sul debito pubblico; e poi ci sono i mutuatari che, su un mutuo a 30 anni da 200 mila euro, per fissare le idee, avranno un ulteriore aggravio stimato dalla Federconsumatori in ben 312 euro l’anno.
Mutui euribor: i rincari sono dura realtà
Dopo che l’euribor con scadenza a tre mesi ha toccato i nuovi massimi, sopra l’1,50%, l’incremento della rata per centinaia di migliaia di famiglie da spettro si è trasformato in una dura realtà. A metterlo in risalto è il portale specializzato Mutui.it nel sottolineare come questi rincari arrivino sostanzialmente nel momento meno opportuno visto che i nuclei familiari continuano ad essere alle prese con difficoltà di ogni tipo: dai rincari sui beni di prima necessità e sui servizi, a partire dai trasporti, che stanno limando il potere d’acquisto, e passando per i problemi legati al lavoro che spesso provocano bruschi cali, se non veri e propri azzeramenti del reddito familiare.
Mutuo acquisto casa: i prezzi sono un problema
Per quel che riguarda gli acquisti di case, e di riflesso i mutui, in Italia il mercato risulta essere condizionato e frenato da due fattori: i prezzi degli immobili ancora troppo alti, nonostante il ridimensionamento degli ultimi tre anni, e la stretta sul credito, ovverosia la bassa propensione delle banche, rispetto al passato, ed in particolare al periodo pre-crisi, ad erogare a favore dei privati e delle famiglie i mutui. Questo è quanto, in sintesi, è emerso da un Rapporto a cura di Idealista.it, portale di annunci immobiliari online che, grazie anche ad un vastissimo database, riesce con le proprie elaborazioni ad avere il polso del mercato.
Mutui e finanziamenti: moratoria a Lampedusa
Per i cittadini che vivono nell’isola di Lampedusa, e che in questi mesi hanno dovuto far fronte all’emergenza sbarchi con rallentamenti dell’attività turistica e della pesca, arriva la moratoria sui mutui e sui finanziamenti. A darne notizia è Fiscooggi.it, il Quotidiano Telematico dell’Agenzia delle Entrate, precisando al riguardo come si possa chiedere in banca la moratoria fino al 31 dicembre del 2011 delle rate dei mutui e dei finanziamenti; in particolare, il mutuatario o il titolare del prestito può optare per la sospensione del pagamento delle rate nella loro interezza, quota capitale più quota interessi, oppure può chiedere il congelamento della sola quota capitale.
Mutuo casa: i giovani lo preferiscono al fondo pensione
Cosa viene prima per i giovani, la casa o la pensione? Ebbene, i giovani pensano prima ad assicurarsi un tetto di proprietà preferibilmente prima dei 40 anni, e poi pensano, in materia di previdenza, a destinare una quota dei propri risparmi al fondo pensione. E’ questa, in estrema sintesi, la tendenza emersa da un’elaborazione effettuata dal portale di annunci immobiliari online Idealista.it prendendo a riferimento da un lato un Rapporto di Ubh sul profilo dei mutuatari, e dall’altro i dati forniti dalla Covip, la Commissione di vigilanza sui fondi pensione, e riguardanti le fasce d’età che nel nostro Paese sottoscrivono prodotti per la previdenza complementare.
Mutui casa: nuove agevolazioni, ma per le banche
Con l’euribor che sale in progressione, e con le soglie ad usura che sono state innalzate, il mix è esplosivo a carico delle famiglie che pagano o che pagheranno, previa stipula, un mutuo ipotecario per la casa. La decisione di rivedere il tasso ad usura, tra l’altro, rappresenta in tutto e per tutto un altro favore agli istituti di credito; ad affermarlo è il CTCU, Centro Tutela Consumatori Utenti, nel sottolineare come le famiglie che stanno pagando un mutuo a tasso variabile senza tetto massimo stanno avendo più di una preoccupazione. Questo, tra l’altro, in vista di un nuovo ritocco al rialzo dei tassi da parte della Bce che rischia di riflesso anche di far impennare nuovamente il tasso euribor, ovverosia quello con cui in Italia si indicizza la stragrande maggioranza dei mutui ipotecari.
Mutuo euribor: come non farsi prendere dal panico
Tensioni e speculazioni sui debiti sovrani, la Grecia che in parlamento per un pugno di voti evita il default, banche di nuovo in difficoltà zavorrate dalle sofferenze, e Bce pronta ad alzare nuovamente i tassi. Di tutti questi fattori sui mercati si “nutre” l’euribor, il tasso con cui in Italia viene agganciata la stragrande maggioranza dei finanziamenti ipotecari a tasso variabile. In base a questo scenario, chi si appresta a prendere la decisione di acquistare la prima casa potrebbe farsi prendere dal panico. Ma nei momenti più difficili non solo c’è bisogno di calma e sangue freddo, ma occorre fare anche scelte quanto più possibili oculate, responsabili ed improntate alla prudenza.