Attività del consulente patrimoniale: parliamo con Enrico Cerreto

Attività del consulente patrimoniale: parliamo con Enrico Cerreto

“Il consulente patrimoniale è un professionista in grado di supportare e consigliare il cliente in ogni sua esigenza finanziaria”. Esordisce così Enrico Cerreto, consulente patrimoniale con alle spalle anni di attività nel mondo finanziario e bancario, con il quale parliamo del patrimonialista e della sua attività.

A delineare, in modo sempre più chiaro e definitivo, la figura del consulente patrimoniale hanno contribuito gli ultimi sviluppi normativi. “La MiFID II – afferma Enrico Cerreto – è entrata in vigore lo scorso 3 gennaio 2018 con l’obiettivo di migliorare la trasparenza sui costi a beneficio del cliente finale, senza dimenticare che il consulente patrimoniale è un professionista competente”.

La consulenza patrimoniale mette in sicurezza il patrimonio e lo tutela dai rischi connessi alla sfera personale, familiare, professionale ed aziendale. La protezione patrimoniale è un processo che va avanti per tappe.

“La consulenza inizia – spiega Enrico Cerreto – instaurando un rapporto di fiducia con il nuovo cliente, si passa poi ad analizzare il patrimonio da proteggere, si individua la struttura familiare, gli obiettivi delle persone che ne fanno parte, i flussi reddituali, e le aree di rischio da cui tutelarsi, con riferimento ad una pluralità di strumenti giuridici a disposizione. É necessario anche individuare e condividere le strategie migliori per la messa in sicurezza e, in prospettiva, la trasmissione del patrimonio personale e familiare”.

In questa fase il professionista deve far emergere problemi, esigenze e bisogni del cliente nel suo intero ciclo di vita, tenendo sempre come punto di riferimento il raggiungimento degli obiettivi condivisi con il cliente.

“Essenziale ed importante è anche l’attività di monitoraggio – evidenzia il consulente patrimoniale Enrico Cerreto – in relazione sia agli obiettivi, che potrebbero mutare nel tempo, sia in merito all’efficacia degli strumenti giuridici utilizzati. Ribadisco che la protezione patrimoniale è importante in quanto consente di mettere in sicurezza preventivamente patrimoni personali o familiari spesso generati nel corso di molti anni da una o più generazioni che potrebbero, in caso di eventi imprevisti o casuali, rimanere compromessi o distrutti”.

“Non dimentichiamo – prosegue Cerreto – che il patrimonio di ogni individuo non è fatto solo di valori mobiliari ed immobiliari, ma anche da valori affettivi da tutelare e proteggere. Pertanto nella mia attività propongo sempre un ventaglio di soluzioni su cui discutere e verificare l’effettiva condivisione con gli obiettivi del cliente”.

Il compito del consulente patrimoniale è quindi di aiutare il cliente a riconoscere le sue necessità, ordinarle ed organizzarle, individuando insieme le priorità personali.

“Il concetto che io ho della consulenza è di proporre ma soprattutto condividere esperienze e competenze. Considero inoltre di grande importanza il passaggio generazionale, pertanto il cliente deve sì pianificare ma anche decidere come e a chi lasciare il frutto del suo lavoro”.

Banca Popolare di Bari respinge le sanzioni della Consob

Banca Popolare di Bari respinge le sanzioni della Consob

Banca Popolare di Bari respinge le sanzioni deliberate dalla Consob a metà settembre. “Riteniamo le sanzioni – afferma la Popolare di Bari – non rispondenti ai comportamenti mantenuti nel tempo e pertanto ingiuste”.

L’istituto di credito pugliese in un comunicato stampa presente sul sito illustra le motivazioni per cui non accetta i procedimenti della Consob e comunica di voler “continuare a far valere le proprie ragioni nelle sedi competenti”.

La Consob il 13 settembre aveva approvato due delibere in merito a presunte violazioni riscontrate nei periodi tra il 2014-16 presso la Banca Popolare di Bari. Contenuto reso noto nei giorni scorsi dai media e su cui la Banca esprime “sorpresa e rammarico per la diffusione, con dovizia di particolari tuttavia estrapolati rispetto a un contesto generale ben più ampio, di informazioni riservate riferite a rapporti diretti tra l’Autorità e l’intermediario vigilato”.

La Banca precisa inoltre che non c’è stato nessun blocco da parte della Consob alla vendita di azioni, così come le sanzioni state comminate a “circa 20 esponenti ed ex esponenti e alla Banca stessa, oltre che a riferirsi a due distinti procedimenti”.

La Popolare di Bari considera la decisione della Consob “non fondata nel merito”, decisione che per la Banca riguarda “in massima parte aspetti procedurali già oggetto di precedenti, approfondite ispezioni, in particolare quella avvenuta nel 2013”.

“La decisione – puntualizza l’istituto di credito – non tiene conto del fatto che, in occasione di tutte le operazioni straordinarie degli ultimi anni (a partire dall’aumento di capitale del 2012), le concrete modalità operative sono state in piena trasparenza continuamente condivise con l’Autorità, che ha avuto modo di conoscerne ogni aspetto di dettaglio, nel contesto di una continua e intensa interlocuzione, in particolare in occasione degli aumenti di capitale 2014 e 2015, funzionali al salvataggio del Gruppo Tercas”.

“In merito ai procedimenti sanzionatori deliberati da Consob – aggiunge – , già il bilancio 2017 della Banca (relazione e nota integrativa) informava dell’avvio, da parte di Consob, di tre distinti procedimenti, a seguito degli esiti dell’ispezione sui servizi di investimento condotta da Banca d’Italia, su mandato della stessa Consob, tra giugno e novembre 2016”.

La Banca fa sapere inoltre che “aveva subito una ispezione sui servizi di investimento a inizio 2016, con esiti che possono essere ritenuti positivi e che avevano pertanto rassicurato la Banca sulla sostanziale correttezza delle proprie prassi operative”.

Inesistente secondo la Banca anche “il fenomeno dei finanziamenti baciati” e questo è confermato anche dalle “risultanze delle approfondite verifiche effettuate nell’ispezione della Banca d’Italia”.

“Le indagini interne – sottolinea Banca Popolare di Bari – hanno autonomamente rilevato un numero molto contenuto di fenomeni che la Banca stessa ha ritenuto di evidenziare, come peraltro riportato anche nel fascicolo di bilancio 2017. I 10 fenomeni, come detto rilevati dalla Banca, si rapportano ad oltre 16.000 operazioni perfezionate nell’ambito dei due aumenti di capitale. Non è inoltre vero che tali operazioni riguardavano soggetti con profili di rischio non adeguato”.

La Banca, oltre a ritenere di non aver commesso alcuna violazione della normativa di vigilanza, ritiene di aver subito un provvedimento sanzionatorio “a fronte di aspetti tecnico/operativi già esaminati in passate ispezioni e, comunque noti alla Consob da molti anni e mai oggetto di rilievo”.

La Brexit favorisce i mutui a tasso fisso

La Brexit si configura come un’occasione per coloro i quali hanno intenzione di accendere un mutuo a tasso fisso. Il motivo? L’incertezza dei mercati valutari ha ‘favorito’ questa tipologia di finanziamenti che ora si trova alle migliori condizioni di sempre.

mutuo casa chiavi

Caratteristiche Mutuo Intesa SanPaolo

Il gruppo Intesa San Paolo offre la possibilità di richiedere un finanziamento per acquistare la prima casa o ristrutturare la propria, oppure se si decide di costruire una nuova unità immobiliare. inoltre la proposta dell’ Istituto finanziario Intesa San Paolo permette di trasferire il vecchio mutuo a condizioni vantaggiose. Vediamo le caratteristiche di questo prodotto offerto dalla Banca.

Come valutare la rata del mutuo

158793844Quando si stabilisce di aprire un mutuo pluriennale è fondamentale determinare la sostenibilità del mutuo che deriva dal rapporto rata-reddito, l’indice utilizzato dalle banche prima di decidere sulla concessione del prestito.Uno degli errori che bisogna evitare  di valutare esclusivamente del valore assoluto della rata.

Perché richiedere una proposta personalizzata prima della stipula di un mutuo

Banner_Collabora_600L’accensione di un mutuo per l’acquisto della prima abitazione o per l’acquisto di un altro immobile costituisce sempre un importante impegno finanziario. Per essere sicuri di ottenere la migliore proposta commerciale sul mercato è dunque sempre opportuno confrontare le offerte di più intermediari, leggendo in maniera approfondita i documenti relativi alla proposta di mutuo.

Come richiedere la portabilità del mutuo

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Il mutuo è un tipo di finanziamento la cui durata può estendersi anche lungo il corso di numerosi anni. Per cui, quando si accende un mutuo, il cliente deve essere pronto anche al fatto che prima o poi sarà costretto a trasferire le rate di questo mutuo presso un altro conto corrente, effettuando una richiesta di portabilità.

Mutuo BancoPosta in promozione fino ad agosto

Il Mutuo BancoPosta è in promozione fino alla fine di agosto 2011 al fine di poter andare a finanziare i progetti immobiliari più importanti. Per tutto il mese corrente, infatti, le spese di perizia e quelle di istruttoria, su tutti i mutui della gamma BancoPosta, sono rigorosamente gratuite. Sono tanti i mutui di Poste Italiane sottoscrivibili con durate che arrivano fino a 30 anni; nel dettaglio, ci sono finanziamenti ipotecari per la prima e per la seconda casa, ma anche per sostituire il vecchio mutuo con la portabilità oppure trasferendolo ed ottenendo anche liquidità aggiuntiva. Oppure, per i proprietari di immobili, si possono stipulare mutui BancoPosta che permettono di trasformare in denaro contante il valore dell’immobile a fronte di un piano di ammortamento, ai fini del rimborso del debito, che parte da 5 e che può arrivare fino a ben 20 anni.

Mutuo tasso variabile: i rincari 2011-2012

Un aumento della rata mensile sia nel 2011, per i mutui a tasso variabile, sia ancor di più nel 2012. E’ questo, in estrema sintesi, lo scenario che emerge da un ultimissimo Rapporto del Centro Studi di Confindustria che, in particolare, è preoccupata sia dell’impennata dei tassi di interesse, che graverà sulle famiglie che accedono al credito, o che lo hanno già fatto per acquistare la casa, sia dei rincari dei prezzi dell’energia. In particolare, il Centro Studi di Confindustria stima per il 2011 rincari medi sulle rate mensili pari a ben 85 euro, ma nel 2012, di questo passo, e considerando l’attuale tendenza, si arriverà a ben 162 euro mesi di aumento della rata mensile sui finanziamenti indicizzati al tasso euribor. Insomma, per il biennio 2011-2012 c’è da attendersi una stangata che rischia ancor di più di pesare sui consumi che in Italia sono stagnanti da un bel pezzo.

Mutuo casa: la tendenza di breve termine

In Italia le stipule di mutui a tasso variabile sono in lievissima ascesa, mentre sono stabili quelli con la formula del tasso fisso. A riportarlo è stato il portale di comparazione online Mutui.it citando la consueta rilevazione settimanale sui finanziamenti ipotecari a cura del “Sole 24 Ore“. D’altronde, nonostante la tendenza del costo del denaro sia palesemente ascendente, in Italia il mutuo a tasso variabile continua a costare di meno, in termini di spesa per interessi, rispetto a quello a tasso fisso. Ma chiaramente la famiglia che stipula un mutuo a tasso variabile deve farsi quattro conti e porsi anche la seguente domanda: il reddito e le entrate nel loro complesso sono tali da poter sostenere in futuro un incremento della rata, diciamo, del 30%? Ebbene, se la risposta è affermativa, allora il mutuo a tasso variabile può essere veramente conveniente, mentre per una famiglia che, ad esempio, vive solo di reddito fisso, l’incremento della rata, a fronte della stipula di un mutuo a tasso variabile, potrebbe poi rappresentare in tutto e per tutto un problema.

Mutui tasso variabile: la stangata è ufficiale

Quella di oggi, giovedì 7 aprile 2011, è stata la giornata tanto attesa in Europa per quel che riguarda la politica monetarie della Bce. Ebbene, in linea con le previsioni degli analisti e degli investitori, la Banca centrale europea ha alzato i tassi dello 0,25%, portandoli dall’1% all’1,25%. Trattasi di una decisione che non ha creato scossoni sui mercati finanziari, ma che ufficialmente attiva la stangata, nel nostro Paese, a carico di ben 2,3 milioni di famiglie che attualmente pagano un finanziamento ipotecario a tasso variabile. Al riguardo la Federconsumatori e l’Adusbef hanno calcolato che il quarto di punto in più di tasso andrà a pesare sulle rate dei mutui fino ad una media pari a ben 288 euro l’anno. Ma anche lo Stato italiano ci perde con la revisione dei tassi verso l’alto visto che i maggiori oneri sul debito pubblico 2011, sempre stando ai calcoli resi noti dall’Adusbef e della Federconsumatori, saranno pari a 550 milioni di euro.

Mutuo fisso e variabile: rata destinata a crescere

Le recenti dichiarazioni ufficiali della Bce, la Banca centrale europea, hanno fatto letteralmente scattare l’allarme sui tassi di interesse per chi paga in Italia un mutuo a tasso variabile. La Bce non ha infatti escluso un aumento del costo del denaro già a partire dal prossimo mese di aprile, ragion per cui il mercato sta anticipando tale mossa e, di conseguenza, per le famiglie arriverà la “stangata“, ovverosia l’aumento dell’importo mensile della rata da pagare. Ma di quanto aumenterà? Ebbene, di sicuro un eventuale aumento dei tassi di interesse di riferimento della Bce non potrà non avere ripercussioni anche sull’euribor a tre mesi, ovverosia sul tasso interbancario con il quale di norma vengono agganciati in Italia i mutui a tasso variabile; ma a maggior ragione anche chi sta pagando un mutuo variabile indicizzato al tasso Bce deve purtroppo aspettarsi da qui a poche settimane un rincaro della rata.

Mutui: moratoria PMI, nuove misure in arrivo

Tra una settimana, e precisamente mercoledì 16 febbraio 2011, presso il Ministero dell’economia e delle finanze, in presenza del Ministro Giulio Tremonti, nell’ambito della moratoria sul debito bancario a favore delle piccole e medie imprese (PMI), sarà sottoscritto un accordo inerente nuove iniziative sul credito. A darne notizia è stato proprio il MEF dopo che presso la sede del Ministero dell’economia e delle finanze in queste ultime settimane è tornato a riunirsi il tavolo tecnico rappresentato dai soggetti firmatari l’Accordo comune sulla moratoria sui debiti delle PMI scaduto lo scorso 31 gennaio 2011, mentre quello a a favore delle famiglie, lo ricordiamo, è stato prorogato di sei mesi, dal 31 gennaio 2011 al 31 luglio del 2011. Intanto, per quel che riguarda la moratoria a favore delle PMI, il MEF ha reso noto che al 31 dicembre scorso sono giunte un totale di 252 mila domande di sospensione della quota capitale del debito da parte di altrettante piccole e medie imprese.

Mutui casa e tasso ad usura

Le erogazioni di mutui nel nostro Paese, da parte delle banche, possono dipendere anche dal costo complessivo del finanziamento ipotecario stesso in ragione dei tassi di interesse che ci sono sul mercato al momento della stipula da parte del cliente dell’Istituto di credito. Il Taeg di un mutuo, ovverosia  il tasso annuo effettivo globale, per Legge, non può andare a superare i livelli ad usura che vengono fissati dalla Banca D’Italia. Questi livelli non sono fissi, ma vengono definiti con cadenza trimestrale dalla Banca D’Italia in base all’andamento dei tassi sul mercato dei mesi precedenti; di conseguenza, considerando l’Euribor o l’Irs più lo spread, unitamente alla spese accessorie, in particolari casi e condizioni per quel che riguarda i livelli dei tassi ad usura potrebbe capitare che il tasso complessivo sia prossimo al limite imposto dalla Legge.