Mutuo, conviene cambiare?

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Mediante la surroga di un mutuo è possibile trasferire a costo zero il proprio finanziamento da una banca ad un’altra banca cambiando i parametri del mutuo stesso.

In questo modo, tuttavia, non cambia il debito residuo, rendendo così conveniente la sostituzione del vecchio mutuo col nuovo.

A seguito della sua sottoscrizione la banca subentrante potrà dunque saldare il vecchio debito residuo, sostituendosi al creditore originario nella relazione con il mutuatario.
Il debitore si troverà dunque a rimborsare la nuova banca, alle condizioni concordate con quest’ultima. Il nuovo contratto di mutuo surrogato potrà essere regolato a tasso fisso o variabile, o con qualsiasi altro criterio concordato.
Anche la durata potrà essere variata. Rimarrà invece il limite dell’importo, che dovrà coincidere esattamente con il capitale residuo del mutuo sostituito.
La convenienza è relativa alla differenza del tasso del proprio mutuo con quello che si può trovare oggi sul mercato dei mutui di surroga (che solitamente sono un po’ più cari dei mutui normali anche se in questa fase molti istituti hanno omologato le offerte proprio perché, di fronte a un mercato di compravendite immobiliari non esplosivo, spingono sulle offerte di surroghe pur di erogare).
Se il tasso del mutuo di surroga è sensibilmente inferiore in confronto al tasso che si sta pagando con il vecchio mutuo e se mancano ancora parecchi anni prima della fine del mutuo non c’è dubbio che convenga abbassare il tasso.
Sostengono gli esperti, sulla convenienza della surroga:
Se invece mancano pochissimi anni (ad esempio 2-3 anni su un mutuo di almeno 20 anni) un’operazione di surroga potrebbe essere conveniente solo in modo marginale o addirittura rivelarsi una perdita di tempo considerato che le banche in Italia applicano sui mutui il piano di ammortamento alla francese: una formula che consente di caricare la maggior parte degli interessi in particolare nella prima metà degli anni del mutuo.