Mutui, negli Usa se ne fa a meno; in Italia rate pagate a fatica

Spread the love

Dati su mutui e finanziamenti, quant’è diventato difficile far quadrare il cerchio. Abbiamo parlato ieri della propensione italiana di affidarsi sempre meno alle banche per l’accensione di mutui inerenti all’acquisto di un’abitazione e qualche giorno fa s’è detto dell’inversione di tendenza, da parte degli istituti di credito, nella volontà di aprire alle richieste dei mutuanti: se il 2009 era stato l’anno della diffidenza da parte delle banche, sembra che con l’avvento del 2010 la situazione sia leggermente cambiata.

Più flessibilità: nuova parola d’ordine. Eppure, di fronte al mutato approccio creditizio nei confronti del cliente (soprattutto se privato cittadino e imprenditore di piccole e medie dimensioni) arrivano puntuali altri numeri a raccontare il periodo di ristrettezze che si sta attraversando. Qualche cifra ad attestare la difficoltà economica in cui versano i cittadini di ogni parte del mondo è presto data: la prima viene diffusa dalla  Mortgage Bankers Associations (MBA) e interessa gli Stati Uniti d’America, dove le richieste di mutuo per l’acquisto di un immobile sono diminuite – in una sola settimana, quella appena trascorsa – del 7,3%, toccando i minimi da maggio 1997. Al contempo, sono calati anche la componente dell’indice relativa alle domande di rifinanziamento (-8,9%) e l’indice generale delle richieste di mutui ipotecari (-8,5%).

A fronte di ciò, impennata del tasso medio sui mutui trentennali che passa, in sette giorni, dal 4,94% al 5,03%. La seconda delle due informative statistiche interessa l’Italia: i dati rilevati da Confcommercio e Censis su un campione di 1.300 famiglie dicono che nel mese di gennaio 2010 è cresciuta la quota di famiglie che ha avuto difficoltà a pagare la rate del mutuo immobiliare. Si è passati da una percentuale del 30,6% del giugno 2009 al 37,6%. Non solo: l’altro dato allarmante è che crescono a macchia d’olio coloro che non sono riusciti a rispettare le scadenze (dallo 0,9% al 2,5%) del pagamento della rata di mutuo. Nonostante ciò, il livello di indebitamento dei cittadini italiani risulta ancora uno dei più bassi d’Europa. Assemblando le informazioni, tuttavia, si evince anche che le famiglie residenti nella penisola sono più pessimiste nella percezione del futuro (dal 32,7% di giugno 2009 al 34% di gennaio 2010): a far crollare la fiducia, la crescente disoccupazione, la litigiosità della classe politica e la tassazione ritenuta eccessiva.