Mutui in calo: inchiesta all’origine dell’impasse

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Può essere, lo andiamo dicendo da tempo, il momento per investire: prezzi del mattone in calo, tanto che ci sono immobiliaristi pronti ad applicare sconti fino al 10-15% perché il mercato è bloccato e i tempi di compravendita rimangono molto lunghi (siamo ancora nell’ordine di 5/6 mesi di attesa); mutui con interessi ai minimi storici, tanto che non è un’eresia affermare che il finanziamento a tasso variabile adesso costa davvero poco ed è possibile risparmiare fino a 700 euro annui di rata del mutuo. Però ci sono anche un’economia che non tira, un’Italia in crisi ed una platea dei risparmiatori mai accorta come è adesso, tutti fattori che ci fanno dire che benché sarebbe il momento di investire, i dati dimostrano che sono molto in pochi coloro che sono pronti a farlo.

Anche perché ottenere un mutuo è diventato molto difficile. Lo dimostra, indirettamente, il fatto che le richieste dei mutui relative al primo semestre 2010 sono tornate agli stessi livelli del primo semestre del 2007: del calo del 2% delle richieste per credito residenziale nel primo semestre 2010 (rispetto allo stesso periodo dello scorso anno) abbiamo già parlato; quello che non abbiamo ancora detto sono le ragioni alla base di questa contrazione, essenzialmente due: la maggiore attenzione all’erogazione da parte delle banche, che rispetto a tre anni fa chiedono maggiori garanzie ai clienti prima di accordare loro un prestito (ricordate, invece, quando si offrivano mutui al 105%?), e la crisi economica, situazione ancora imprevedibile che scoraggia le spese importanti.

Chi ha richiesto, nonostante tutto, un mutuo, lo ha fatto “aggirando l’ostacolo” mediante l’allungamento del finanziamento; non sono poche, infatti, le famiglie che hanno scelto soluzioni a 20/25 anni, in modo da spalmare la rata su più scaglioni diminuendone così l’incidenza, anche se questo espone al rischio che una nuova fiammata dei tassi (al momento decisamente imprevedibile, ma in 25 anni non si sa mai…) possa generare un nuovo impasse.