Mutui in calo, mercato immobiliare in difficoltà, giovani e immigrati virano sull’affitto

Spread the love

Più che una bolla, un palloncino. Se volessimo sintetizzare con un’immagine l’andamento del mercato immobiliare in Italia negli ultimi cinque anni potremmo prendere a prestito proprio il palloncino, onde evitare di affidarci all’immagine di un brufolo che, per quanto più efficace, sarebbe di certo meno accattivante. Per il terzo anno consecutivo, nel 2009 i volumi di vendita delle case chiudono con un segno meno, benché si sia segnalata anche una lieve ripresa. Una sequenza negativa che non accadeva dall’85. Un palloncino, dunque. Che si è gonfiato a dismisura fino a quando è scappato il dito dalla boccuccia d’ingresso dell’aria, che è uscita in fretta; il fatto di essersene accorti ci ha solamente portato a ritornare a soffiare, seppur con intensità dimezzata.

Il recupero vede protagonisti gli acquirenti, che si riaffacciano al mercato consapevoli di poter trattare sui prezzi, spesso eccessivi, richiesti da chi oggi vuole vendere. Secondo l’Osservatorio de L’agenzia del Territorio, il 2009 ha segnato una contrazione delle vendite sul residenziale in città (-5,8%) ma soprattutto nei comuni minori (-12,7%). Il fatturato complessivo del comparto – 113,5 miliardi di euro nel 2008 – si è ridotto nel 2009 a 100,2 miliardi di euro, con un calo dell’11,7 per cento.

Se ripresa dovrà essere, certo non potrà tenere fuori le due grandi forze sociali che al momento sono escluse dal mercato immobiliare, benché per esigenze siano anche quelle più sensibili alla necessità di acquistare un’abitazione: giovani e immigrati. La domanda di questi due gruppi è la più debole dal punto di vista economico, e per questo ha sofferto molto della contrazione del finanziamento bancario tanto che le richieste di mutuo avanzate dagli immigrati, e quindi anche gli acquisti di case da parte loro, si sono dimezzati in un anno. Finita l’era dei mutui vicino al 100% del valore dell’immobile, la media dei prestiti si ferma oggi mediamente al 55% del valore dell’acquisto. Così sono stati in tanti ad aver virato sull’affitto.