Mutui, affitti, Euro: dal 2002 ogni famiglia spende 10mila euro in più per la casa!

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Benché siamo tutti sostanzialmente concordi nell’affermare che acquistare casa sia un investimento, non possiamo nasconderci una realtà secondo la quale anche questo investimento deve soggiacere alle regole di un mercato che continua ad acquisire valore, naturalmente aumentando il valore degli immobili e quindi impoverendo le famiglie italiane che si imbarcano nell’impresa di acquistare. Il meccanismo del conto è molto semplice da intuire: se acquistare casa costa di più perché il valore della casa stessa è cresciuto a causa dell’esplosione del mercato, crescerà anche l’importo del mutuo necessario per l’acquisto e quindi gli interessi che su questo mutuo vengono applicati; il tutto a scapito delle famiglie, che si ritrovano in mano un bene di proprietà ma sono sostanzialmente più povere e portate a risparmiare denaro evitando di re-immetterlo nel circolo, con la conseguente paralisi dell’economia.

Il discorso non cambia se ci si riferisce al mercato degli affitti, già di per se stesso sofferente in Italia (dove il ragionamento è: se per l’acquisto metto X e per il mutuo mi chiedono X più poco, tanto vale provare ad acquistare piuttosto che impegnare gli stessi soldi per una soluzione che arricchisce solo chi affitta): negli ultimi otto anni, dal 2002 a oggi, le famiglie italiane hanno subito dei rincari medi pari a quasi 10 mila euro a famiglia per i mutui e gli affitti! È questa la stima lanciata da Casper, il Comitato contro le speculazioni e per il risparmio (di cui fanno parte le Associazioni Codacons, Adoc, Unione Nazionale Consumatori e Movimento difesa del cittadino) che ha anche individuato un “colpevole” cui addebitare questa situazione:

sono i Governi, di qualunque colore, a non essersi impegnati nel contrasto di chi da questa situazione ha tratto profitto. Con la conseguenza che oggi si paga il conto a livello macroeconomico con una palese stagnazione dei consumi, logica conseguenza della difficoltà tutta italiana di arrivare alla fine del mese perché gravati dalle spese inerenti l’acquisto o l’affitto dell’abitazione. Tra i principali imputati anche l’Euro: il cambio di moneta avrebbe infatti dato il pretesto a chi vende per ritoccare –anche in maniera consistente – tutti i prezzi del mercato.