Mutui Italia: tasso medio in crescita trainato dal fisso

Anche se la visualizzazione “semplice” suggerirebbe il contrario, gli italiani –saggi, come loro costume- non si lasciano abbindolare e sanno scegliere la miglior soluzione per i loro investimenti. Pensate, per esempio, al caso di un mutuo per l’acquisto di un’abitazione di proprietà: se si dovesse guardare al solo dato “spot”, che ormai conosciamo a memoria, si sceglierebbe in un istante l’ipotesi di un mutuo a tasso variabile perché consente, ad oggi, un risparmio (tutto compreso, a cominciare dallo spread) di 200 punti base rispetto all’ipotesi di un mutuo a tasso fisso (detto anche per i meno attenti, si tratta di un 2% di interessi).

Mutui 2011, variabile o fisso? Seconda Ipotesi

Tecnocasa ci scommette: nel prossimo anno le compravendite immobiliari torneranno a crescere, seppur di poco, attestandosi tra le 630 e le 650mila (mentre il 2010 si sta chiudendo vicino a quota 620mila unità). Questo significa che potrebbero tornare a crescere anche le richieste di mutuo, dal momento che c’è una porzione comunque significativa di famiglie italiane che all’atto dell’acquisto di un’abitazione di proprietà è “costretta” a far ricorso ad un’iscrizione ipotecaria così da poter ottenere dalle banche i soldi necessari per liquidare il costruttore edile o l’agenzia che si pongono dalla parte dell’offerta. Mutuo vuol dire investimento, ma anche debito; debito vuol dire attenzione a come si sceglie di contrarlo (durata, serietà della controparte, agevolazioni…). Completiamo la disamina cominciata ieri (vedi link) analizzando il caso di un mutuo a tasso fisso.

Mutui: tasso fisso meglio del variabile, ma il misto…

Anche se abbiamo detto, giusto nei giorni scorsi, che c’è stato un deciso sorpasso nelle richieste di un mutuo a tasso fisso rispetto al valore numerico delle accensioni a tasso variabile, gli ultimi dati ci invitano a suggerirvi una nuova inversione di rotta, o quantomeno un minimo di ripensamento e di riflessione supplementare onde evitare di trovarvi, un giorno, delusi da un finanziamento che –come amiamo ripetere- è per sempre (esistono, e non sono certo trascurate dalla clientela, soluzioni a 25, 30 e persino 40 anni). Forte di una stabilizzazione dell’Euribor, il mercato dei mutui a tasso variabile è tornato conveniente e persino la tanto temuta mini-stangata di Natale non dovrebbe esserci, visto che i valori rilevati per le prossime settimane sono sostanzialmente invariati. E lo chiamano tasso variabile…

Mutui: tasso fisso, sorpasso al variabile ormai pronto

Se il 2008 è stato l’anno dello smarrimento e il 2009 quello dell’attonita paura, certo il 2010 può essere considerato il momento della svolta nelle strategie di risposta alla crisi economica. Non con questo a dire che sia finita, bensì a voler esprimere che ormai sappiamo di dover convivere, fare i conti e continuamente confrontarci con una situazione precaria e ricca di colpi di scena (non sempre piacevoli…). È per questo che abbiamo cominciato ad adottare alcune contromisure con cognizione di causa, sempre più consapevoli di cosa significa prendersi un certo rischio piuttosto che cercare di porsi in una situazione di forza.

Mutui fissi e variabili: tassi dicembre 2010

Qual è sul mercato la tendenza dei tassi di interesse chiave con cui si agganciano in Italia i mutui, ovverosia l’Irs e l’Euribor? Ebbene, in base all’andamento dei primi quindici giorni del mese di dicembre 2010, i tassi di interesse sui mutui continuano a mantenersi bassi e, quindi, i finanziamenti ipotecari per chi deve acquistare, costruire o ristrutturare casa, continuano ad essere convenienti ed interessanti. In particolare l’Irs a dieci anni, quello con cui di norma si aggancia un mutuo a tasso fisso, registra un tasso medio al 3,34%, il che significa che, se la banca ci propone uno spread basso, il mutuo si può andare a stipulare ad un tasso complessivo anche inferiore al 4%. L’euribor a tre mesi, il tasso con cui si agganciano i mutui variabili, segna invece un valore medio, sempre in riferimento alla prima parte del corrente mese di dicembre, pari all’1,03%; quindi, anche in questo caso considerando uno spread bancario basso, c’è attualmente la possibilità di poter stipulare mutui variabili con un tasso complessivo pari al 2% circa.

Mutui: Fisso più del Variabile, surroghe e sostituzioni decisivi

Non ci eravamo sbagliati: seguendo gli orientamenti fatti dal mercato, avevamo detto già al termine dell’Estate che in Italia sta tornando di moda il mutuo a tasso fisso, a scapito di un variabile che si è rivelato molto forte negli ultimi due anni salvo perdere terreno ora che gli indicatori segnalano una ripresa debole ma comunque presente, della quale non possiamo non tener conto quando prendiamo in considerazione l’idea di indebitarci per somme così importanti e per così tanto tempo. La verità, poi, è che il tasso fisso è tornato a “tirare” agevolato anche da una novità abbastanza recente: il Decreto Bersani sulle liberalizzazioni datato 2007.

Mutui Intesa-SanPaolo: la linea Domus

nella foto, la Domus Aurea

Se dici casa, Intesa-SanPaolo risponde senza esitazione: “Domus”. Non certo per un revival di latinismo poco rispettoso di chi non conosce l’antica lingua, bensì perché al nome “Domus” risponde la linea di mutui proposti ai risparmiatori dalla banca, una delle più robuste e famose realtà d’Italia. Sono tante le soluzioni della gamma, tutte in grado di rispondere alle esigenze più disparate. Inoltre, con i propri mutui Intesa-SanPaolo non si limita ad offrire la soluzione del tasso fisso oppure l’ipotesi di un piano di ammortamento ad interesse variabile, bensì aggiunge l’opzione di una certa flessibilità. Ad esempio, alcuni mutui della linea Domus consentono, a determinate condizioni ma senza alcun costo aggiuntivo, di allungare o accorciare la durata del mutuo nel caso di rapporti a tasso variabile, oppure di posticipare il pagamento di alcune rate (opzione valida sia per i finanziamenti a tasso variabile che per i mutui a tasso fisso).

Mutui: Intesa-SanPaolo offre il check-up finanziario

Le previsioni sui tassi di interesse, formulate dal Servizio Studi e Ricerche di Intesa-SanPaolo, evidenziano una probabile fase di rialzo nel medio periodo. In un arco temporale molto lungo è però impossibile prevedere con certezza quali saranno gli scenari sui tassi di interesse. Ciò che invece è possibile affermare osservando le dinamiche degli anni passati è che nel corso della durata del finanziamento si dovrebbero presentare andamenti ciclici dei tassi, che potrebbero influenzare in maniera importante la sostenibilità delle rate a tasso variabile.

Mutui: fisso o variabile? Gli italiani scartano il CAP

Prosegue, al punto che ci stiamo convincendo possa non finire mai, l’annosa diatriba tra i sostenitori del mutuo a tasso fisso e i fan delle soluzioni a tasso variabile. Gli ultimi dati, ormai lo sappiamo, confermano l’esistenza di due valori (Euribor per il variabile, EuroIRS o più semplicemente IRS per l’indicizzazione dei mutui a tasso fisso) ai minimi storici eppure molto distanti tra di loro, diciamo duecento punti base a vantaggio della prima ipotesi indicata tra parentesi. I mutui a tasso variabile, insomma, costano di meno, in un caso “medio” circa 150 euro di rata in meno rispetto ai “fratelli” del fisso; ferme restando, per ipotesi, le condizioni attuali, significa un risparmio di 1.500 euro all’anno, anche di più.

Mutuo BNL, il tasso fisso è al 3,99%

Tra gli operatori più apprezzabili sul mercato dei mutui per l’acquisto di abitazioni di proprietà, negli ultimi tempi –anche grazie ad una convinta campagna di espansione- non possiamo non segnalare il vero “faro” dei ribassi, che senza ombra di dubbio è BNL. La banca, appartenente alla galassia del Gruppo BNP Paribas, ha scelto infatti di puntare con decisione alla platea dei nuovi potenziali mutuatari convinta che chi ha intenzione di acquistare una casa alla fine non si lascerà scoraggiare dai prezzi che girano sul mercato immobiliare. Per questo non ha disdegnato di abbassare i tassi, rendendosi più appetibile, nella convinzione che il gran numero di contratti che intende riuscire a stipulare possa ripagare (con la quantità) il risparmio che è stata costretta a fare altrove.

Interessi: Mutuo a Tasso Fisso cresce più del Variabile

Altro giro, altro regalo! Un po’ come quando, eravamo più giovani e spensierati, frequentavamo le giostre che giungevano in paese per la festa del patrono, a un nuovo giro corrisponde una nuova sorpresa, spesso rappresentata da una seconda chance per tentare di guadagnarsi l’ambito fiocchetto che regalava “un giro in più” sull’attrazione. Dopo questo esordio amarcord, caliamo il paragone sul mercato dei mutui dacché abbiamo scoperto che in un solo mese è cambiata la situazione relativa ai tassi di riferimento, e con essa potrebbe evolversi in una direzione piuttosto che nell’altra anche il mercato dei mutui a tasso fisso piuttosto che variabile.

Mutuo BancoPosta: spread in offerta

Gentile cliente, approfitta della nostra offerta fino al 30 novembre 2010.

Ormai la concorrenza, anche nel settore dei prodotti bancari di risparmio ed investimento o -come in questo caso- di finanziamento, non soggiace più alle regole della solennità che si applicava in passato: le banche, in crisi a causa della crisi e della perdita di fiducia che stanno scontando dopo aver messo sul mercato prodotti di dubbia qualità, cercano un rilancio mendiante reclame televisive o proposte da prendere al volo, quasi che il mercato del risparmio e le richieste di finanziamento possano essere decise “sui due piedi”, senza un reale approfondimento.

Mutuo Last Minute di Banco Popolare: affrettatevi!

Mutuo a tasso fisso, finanziamento a tasso variabile… Sono questi i dilemmi che attanagliano molte famiglie italiane, specie quelle di più recente costituzione, in questo (quasi) post-crisi che ha riscritto parecchie delle certezze che si potevano avere in passato. Gli analisti sono concordi nell’osservare che, se solo sei mesi or sono sarebbe stato di gran lunga preferibile richiedere un mutuo a tasso variabile per approfittare del crollo del tasso Euribor (rispetto al quale il tasso variabile viene calcolato), oggi conviene affidarsi al fisso in virtù del fatto che il tasso IRS (di riferimento) è ai minimi mentre il concorrente sta tornando ad alzare la testa, e se nel primo caso la situazione è sostanzialmente prevedibile nel secondo non si potrà mai sapere quanto in alto possa arrivare il tasso variabile.

Mutui Tasso Fisso, si muovono le banche

Quando studiavo storia alle superiori, ricordo il mio professore asserire che un quotidiano di opposizione (il riferimento era al Corriere della Sera di Albertini, primi del Novecento) è un quotidiano destinato ad una sorte fortunata ed a venere numerose copie, ossia a fare successo. Riferisco di questo assunto qui, parlando di mutui, perché mi sembra che questa sia anche la strategia messa in campo da alcuni grandi gruppi bancari in questo frangente di crisi e confusione, alla faccia di chi invece ha deciso di cavalcare l’onda lunga delle richieste provenienti dal mercato. La presunzione, mia così come – credo – anche di questi istituti, è che andare in controtendenza adesso possa far partire in vantaggio più in là, con il non secondario privilegio di disporre di un portafogli decisamente meno “a rischio” rispetto a quelli di cui si sta dotando la concorrenza.