Mutui Italia: tasso medio in crescita trainato dal fisso

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Anche se la visualizzazione “semplice” suggerirebbe il contrario, gli italiani –saggi, come loro costume- non si lasciano abbindolare e sanno scegliere la miglior soluzione per i loro investimenti. Pensate, per esempio, al caso di un mutuo per l’acquisto di un’abitazione di proprietà: se si dovesse guardare al solo dato “spot”, che ormai conosciamo a memoria, si sceglierebbe in un istante l’ipotesi di un mutuo a tasso variabile perché consente, ad oggi, un risparmio (tutto compreso, a cominciare dallo spread) di 200 punti base rispetto all’ipotesi di un mutuo a tasso fisso (detto anche per i meno attenti, si tratta di un 2% di interessi).

Però è vero anche che l’indice EuroIRS, parametro di riferimento per i mutui a tasso fisso, è ai suoi minimi storici, così come è vero pure che un mutuo a tasso fisso mantiene la propria rata costante e gli interessi idem fino all’esaurimento della sua durata, perciò sono sempre di più gli italiani che lo scelgono apprezzandone queste qualità e si ritengono soddisfatti di aver praticato l’opzione giusta, specialmente se il piano di ammortamento ha durate a due cifre (e sappiamo bene che la durata media di un mutuo in Italia è di poco superiore ai 20 anni, quindi sono in molti a rientrare in questa categoria).

A fronte di tutto questo, e nonostante la discesa dell’Euribor cominciata a novembre, il tasso medio di un mutuo in Italia è risultato pari al 2,80%, contro il 2,70% del mese di ottobre (cui risale la precedente rilevazione). Questo è possibile perché sono cresciute, in misura anche significativa, le stipule di mutui a tasso fisso, passate in un solo mese da una quota di mercato del 21% al 26,5%. In sostanza, il tasso medio viene calcolato sulla base degli importi dei tassi di tutti i mutui italiani, siano essi fissi o variabili, è perciò chiaro il perché dell’aumento, a fronte di una crescita delle richieste di mutuo a tasso fisso, dal momento che un finanziamento di questo genere incide il doppio rispetto al suo omologo a tasso variabile.