Piano Famiglia: a settembre, 30.868 i mutui sospesi

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Crescita nel numero – come era naturale aspettarsi – ma non nell’intensità del fenomeno, e questa non può che essere considerata una buona notizia. Tra febbraio e settembre, le banche hanno sospeso mutui a circa 31mila famiglie italiane nell’ambito del cosiddetto Piano Famiglie, la misura di sostegno messa in campo per alleggerire i bilanci di alcuni nuclei in difficoltà (a causa della perdita del lavoro, o del principale portatore di reddito). Secondo i dati pubblicati dall’ABI, sono per la precisione 30.868 i contratti ai quali è stata applicata la misura della sospensione delle rate.

La liquidità “in più” a disposizione delle famiglie ha raggiunto così la quota di 207 milioni di euro, ossia una media pro-capite (per contratto) di 6.300 euro. Un altro aspetto significativo consiste nel fatto che la stragrande maggioranza delle sospensioni richieste ha interessato l’intera rata, evento verificatosi nell’88% dei casi, mentre sono solo 12 contratti su 100 quelli che hanno scelto di sospendere il pagamento della quota capitale proseguendo nell’onorare la parte relativa agli interessi applicati al mutuo. La causa più frequente della richiesta “in bonis”, ossia riservata a quei titolari di mutuo che fino alla richiesta della moratoria non avevano saltato il pagamento di alcuna rata, è la perdita del rapporto di lavoro dipendente da parte del portatore di reddito.

Da un punto di vista squisitamente territoriale, il maggior numero di domande ammesse si registra al Nord con il 53,1%, segue il Centro (25,7) e poi Sud e Isole (21,2%). Dati, questi, che comunque si tengono ben distanti dalla pessimistica stima lanciata a inizio provvedimento, quando l’ABI aveva previsto tra le 90 e le 150mila unità il numero di contratti di mutuo potenzialmente soggetti alla richiesta di una moratoria nel pagamento delle rate. Il piano è partito il primo febbraio e i clienti potranno presentare richiesta per attivare la sospensione fino al 31 gennaio 2011, con riferimento a eventi accaduti dal gennaio 2009 al 31 dicembre 2010.