Mutuo vs. Affitto: kappaò a 30 anni

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Gli italiani preferiscono il mutuo all’affitto, certo non stiamo scoprendo qualcosa di nuovo o svelando un “mistero della Fede”. Quello che forse non tutti possono immaginare è il perché di questa preferenza, e meno che mai sarebbe ipotizzabile credere che alla base di tutto c’è il conforto dei numeri. Il mutuo, infatti, grazie al decremento dei tassi d’interesse è tornato a “battere” l’affitto in termini di competitività, meglio se il confronto si estende su una durata temporale più lunga. Il verdetto viene da una simulazione di CorrierEconomia, che ha provato a ipotizzare l’intenzione di acquistare una casa di 80 metri quadrati in una zona di medio centro di una delle principali città italiane.

Nel caso in cui si pagasse, per il mutuo, una rata mensile pari al canone di mercato, il risultato sarebbe quello di arrivare a finanziare, in media, 58 degli 80 metri di partenza con un mutuo ventennale, cioè circa il 72% della superficie. Molto meglio di così si potrebbe fare a Cagliari (65,4 metri) o a Padova e Roma (tutti sopra i 60), mentre Venezia e Bologna sono maglia nera in questa speciale classifica anche per via di valori immobiliari “drogati” dalle circostanze (leggasi posizione strategica, rendita di posizione e qualità della vita).

Il discorso cambia se si pensa all’ipotesi di un mutuo trentennale: in questo caso, badando bene che si sta parlando di soluzioni a tasso variabile (per il fisso i valori sono -anche sensibilmente- più bassi), la media nazionale arriva a 77, metri, con le eccellenze di Cagliari, Padova e Roma (dove si copre il 105% del valore con la stipula di un mutuo). Il mutuo a tasso fisso arriva comunque a coprire i tre quarti del nostro appartamento ipotetico, e si lascia preferire perché nella simulazione si è assunto che i tassi variabili rimangano fermi sul loro attuale valore (cosa che invece tutti i futures smentiscono).