Mutuo e Crisi: il Consolidamento dei Prestiti

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Sebbene la situazione in Italia si sia rivelata forse meno drammatica del previsto, specie se paragonata a quanto avvenuto al di là delle Alpi e del mare (un Paese che non cresceva è decresciuto in misura comunque minore rispetto ad altri, salvo essere tornato a non crescere), non si può non tenere conto di tutte quelle realtà familiari che dalla crisi hanno avuto in eredità il pesante fardello dell’impossibilità di onorare i debiti, primo dei passi che conducono alla povertà o quantomeno ad affanni che sarà difficile gettarsi alle spalle,a meno di non chiedere aiuto. Chi, insomma, prima della crisi si era fatto convincere ad accendere un mutuo e – contestualmente, o poco più tardi – anche qualche prestito più minuto anche se la sua situazione finanziaria non era delle più rosee, oggi si vede presentato il conto. Soluzioni?

Il consolidamento dei prestiti può essere una strada percorribile, a patto – dicono gli esperti – di essere in una situazione davvero molto problematica. La pratica, per fortuna, è poco diffusa, a sintomatizzare anche il fatto che non sono state molte, neppure in passato (quindi quando tutto sembrava filare liscio) le realtà così poco avvedute e previdenti. Certo: i vantaggi possono essere sensibili, specialmente durante i primi mesi di utilizzo. Però è altrettanto vero che la spesa complessiva che si sarà arrivati a pagare una volta estinto il piano di ammortamento si rivelerà sensibilmente più elevata. Spostare il problema in là, insomma, può avere gravissime conseguenze a distanza. Ed è anche difficile quantificarle…

La sostanza “media” del consolidamento dei prestiti, infatti, prevede che si richieda un mutuo di importo superiore (serve per coprire anche i prestiti che non si riescono ad onorare) e di tasso variabile, esponendosi però alle bizze che questo ha dimostrato di saper fare. Anche perché è verosimile, tutti gli operatori sono concordi nell’affermarlo, che a un calo di 3 punti percentuali come è stato quello degli ultimi due anni faccia seguito una ripresa magari non così robusta sul breve, ma sicuramente onerosa nel lungo periodo.