Mutui rosa più difficili

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In Italia le donne che chiedono ed ottengono un mutuo sono molto poche e questo dipende dalla cultura domestica del lavoro e dalle disparità nell’accesso al mondo professionale. Vediamo insieme i risultati della ricerca.

In Italia, dal punto di vista professionale e lavorativo, le donne sono discriminate. Questa situazione è riassunta molto bene dal  Gender Gap Index 2011 che nella graduatoria dei paesi stilata sulla base delle pari opportunità, inserisce l’Italia soltanto al 74esimo posto.

Le donne lavorano meno ed hanno un reddito più basso, per questo difficilmente ottengono un credito dalla banca, utile per acquistare una casa. Le donne che riescono nell’impresa, invece, hanno un profilo particolare: circa 39 anni, nel 74% dei casi devono comprare la prima casa ed hanno uno stipendio superiore alla media che si aggira sui 1800 euro al mese. 

Per coronare il sogno di un tetto sulla testa, chiedono alle banche circa 127 mila euro, che rappresenta circa il 55 per cento del valore dell’immobile. Il piano d’ammortamento scelto, generalmente non supera i 25 anni e a livello di tassi c’è una preferenza esplicita per il tasso variabile che, mediamente, ha un costo più contenuto de, mutuo a tasso fisso.

Da notare che se il primo intestatario di un contratto di mutuo è una donna, per lo più si tratta di una donna single, ovvero l’altro sesso nel contratto è assente.