L’Aquila: Carispaq e gli interessi sui debiti dei mutui…

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Alzi la mano chi si sente toccato dalla cosiddetta “Questione morale”. Non siete in molti, ahinoi, ma questo avviene perché ormai la nostra cara Italia è un Paese che, per dirla con una frase dell’attore Luca Zingaretti, “ha perso il senso della figura di m…”. Ovverosia un Paese dove ciascuno adduce una qualche scusante quando viene pizzicato a tenere un comportamento scorretto, mentre tutti gli altri, che di scheletri nell’armadio ne avrebbero almeno altrettanti, un po’ fingono di indignarsi e un po’ – di più – si voltano dall’altra parte sperando che un giorno non tocchi anche a loro di venire sbugiardati. Fa quindi meraviglia che qualcuno additi una banca per una “Questione morale”: una banca, proprio uno di quei soggetti che della loro amoralità si sono quasi fatti fregio…

Qui il caso è ancor più delicato: parliamo infatti di Abruzzo, de L’Aquila per la precisione, perciò parliamo di terremoto dello scorso 6 aprile e di ricostruzione, oltreché delle misure straordinarie messe in atto dal Governo perché l’area possa risollevarsi quanto prima senza dover pagare il prezzo salato di un abbandono al proprio destino. Parliamo dunque anche di politica, perché sappiamo bene quanto la popolazione de L’Aquila sia stata presa a pretesto dall’una e dall’altra parte in causa per dimostrare un teorema di questo piuttosto che di quel tipo, col risultato che nessuno è vincitore e tutti sono usciti sconfitti.

Parliamo, in ultima analisi, del caso di Carispaq, la principale banca cittadina. Nonché l’unica ad aver applicato interessi per i debiti maturati sui mutui, benché la situazione di disagio della popolazione locale fosse ben chiara a ciascuno. “Solamente una banca – accusa il consigliere comunale Enrico Verini – ha applicato i tassi sul debito maturato, ovvero la Carispaq. Tutti gli istituti hanno sospeso la maturazione degli interessi insieme alle rate del mutuo, eccezion fatta per quella che in città è una vera e propria istituzione”. Il problema, dicevamo, è solo e soltanto morale: da nessuna parte, infatti, è scritto che Carispaq dovesse comportarsi diversamente. Forse l’unico posto dove avrebbe dovuto suonare un campanello d’allarme era la coscienza dei membri del consiglio direttivo dell’istituto. Anche loro insensibili al “senso della figura di m…”