BCC Roma: Mutuo famiglie; anacronistico…

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Anacronismo. Come fascismo, comunismo, menefreghismo, capitalismo e così via. Sono, questi, tutti –ismi, ovverosia parole che terminano con un suffisso a connotazione fortemente negativa. Solo a sentirle, queste parole, fanno pensare a qualcosa di male, ad una strategia fallita, a qualcosa che non ha funzionato o tuttora non funziona come dovrebbe. Eppure non è sempre così: le generalizzazioni, diceva un nostro amico, sono nemiche del confronto ed amiche fraterne dell’ignoranza, che di esse si alimenta. Oggi ad esempio, in ossequio a quel nostro amico, vogliamo provare a dimostrarvi che c’è (almeno) un anacronismo che non è poi così malvagio. È l’anacronismo, anzi l’anacronistica proposta, del Mutuo famiglie di BCC Roma.

Come lo chiamereste voi un mutuo che ancora oggi si fregia della possibilità di offrirvi fino all’80% del valore dell’immobile offerto in garanzia come copertura dell’investimento? Esatto, è anacronistico. È anacronistico perché proposte di questo genere le abbiamo viste fino all’Estate del 2008, quando la bolla speculativa si stava a dismisura gonfiando e non c’era problema per le banche a proporre dei mutui che potevano arrivare finanche al 110% del valore dell’immobile; poi, proposte del genere non ne abbiamo viste più. È anacronistico, dunque, perché la media, oggi, è di mutui al 60%.

Ora: l’ideale sarebbe che nessuno si indebitasse per acquistare una casa di proprietà, ma con i contratti di lavoro che vengono offerti di questi tempi più che un’ideale sembra essere un’utopia. Ecco perché un mutuo che si spinge, e lo dice chiaro, fino al massimo dell’80% da alcuni può essere benedetto come “la soluzione che non c’era”. Resta fermo il fatto, che è anche un consiglio, che bisogna fare attenzione. Chiusura dedicata alle condizioni: Mutuo famiglie di BCC Roma può essere a tasso fisso (differenziato in base alla durata) o variabile (in questo caso l’interesse è legato all’Euribor 360 a sei mesi + spread variabile in base alla durata del mutuo); la durata va da 5 a 30 anni, ma sempre su multipli di cinque, e si tratta in ogni caso di mutui ipotecari o fondiari. Buona riflessione.

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