Mutuo e finalità possibili

Per la prima casa o per l’acquisto della seconda, ma anche per surroga, liquidità, sostituzione più liquidità, consolidamento, costruzione o ristrutturazione di immobili. Sono queste, in sintesi, le principali finalità per cui i privati e le famiglie possono ottenere da una banca, previo via libera per quel che riguarda l’istruttoria, un mutuo con condizioni e caratteristiche che possono tra l’altro variare anche in funzione della finalità stessa di utilizzo degli importi erogati dall’Istituto di credito. Ad esempio, rispetto ai mutui per la seconda casa, il finanziamento ipotecario per la prima casa offre condizioni più vantaggiose sia per quel che riguarda le imposte di legge previste, sia le detrazioni fiscali; così come per il mutuo prima casa di norma le banche riescono a spingersi nell’erogazione di credito fino all’80% del valore dell’immobile, ma anche fino al 100% in caso di presentazione di garanzie aggiuntive. Inoltre, con la finalità di mutuo ipotecario per la prima casa, oltre al mutuo a tasso euribor, c’è la possibilità di stipulare anche quello indicizzato al tasso Bce.

Surroga mutuo: famiglie a caccia dell’offerta migliore

Da oltre un anno a questa parte la domanda di mutui nel nostro Paese ha fatto registrare una positiva inversione di tendenza. Questo grazie sia alla stabilizzazione del mercato immobiliare, dopo il ridimensionamento dei prezzi registratosi nel biennio 2008-2009, sia al persistere di tassi di interesse molto bassi anche per effetto di una crescita economica che, dopo la recessione, in Eurolandia si presenta ancora non solo debole, ma anche fragile a seguito dei rischi legati alla tenuta del debito sovrano dei Paesi periferici dell’area euro. E così cresce l’offerta di mutui e con essa non solo la componente di finanziamenti ipotecari legati all’acquisto, alla ristrutturazione o alla costruzione della prima e della seconda casa, ma anche per la surroga, ovverosia per la stipula di mutui con finalità di rifinanziamento.

Abi, Sabatini: “Tassi sui mutui in Italia sono inferiori ad area Euro”

I tassi sui mutui applicati in Italia “in media sono inferiori a quelli dell’area euro”. Lo sottolinea il direttore generale dell’Abi, Giovanni Sabatini, rispondendo in una lettera all’Ance al rapporto sul credito nel settore delle costruzioni pubblicato dall’associazione dei costruttori.

“Il vostro rapporto sul credito nel settore delle costruzioni, pubblicato all’inizio dello scorso mese di dicembre e ripreso in questi giorni da alcuni giornali – si legge nel testo – sostiene che un mutuo per l’acquisto di una casa è più oneroso per una famiglia italiana a causa del differenziale tra il costo dei mutui a tasso fisso erogati in Italia e nel resto d’Europa.

Trattandosi di un tema così centrale e importante, sia per le imprese bancarie, sia per quelle che operano nel settore delle costruzioni, nonchè per i rispettivi clienti, sottolinea Sabatini – mi preme evidenziarle che, così formulata, l’analisi fornisce dati solo parziali e conseguentemente distorce la descrizione del mercato italiano dei mutui”.

Mutui: mercato italiano dicembre 2010, crescita a due cifre

Per il mercato italiano dei mutui immobiliari stipulati dalle famiglie possiamo tranquillamente dire che il peggio è alle spalle sperando, tra l’altro, che non torni più. Nello scorso mese di dicembre, in accordo con un rapporto del Crif, c’è stata una crescita a due cifre dei mutui con un +16% rispetto allo stesso mese del 2009; il dato incoraggiante, tra l’altro, è rappresentato dal fatto che la domanda di mutui il mese scorso è cresciuta nell’1% rispetto al 2008. Ma come mai questa tendenza che, si può dire, si è invertita rispetto ad un 2009 da dimenticare? Ebbene, ad agevolare ed incentivare la stipula di finanziamenti ipotecari, da parte delle famiglie, è sicuramente il basso livello dei tassi di interesse che, in particolare, permette attualmente di andare a stipulare un mutuo a tasso fisso, Irs più spread, al 4% circa, e quello a tasso variabile, ovverosia all’euribor, a meno del 2,50%.

Mutuo a tasso fisso della Banca Regionale Europea

Un finanziamento ipotecario che protegge il contraente da oscillazioni sfavorevoli dei tassi di interesse sul mercato; il tutto a fronte di una durata e di una rata fissa, certa e nota alla stipula del prodotto. Si presenta così il mutuo a tasso fisso della Banca Regione Europea, Istituto del Gruppo bancario UBI Banca, che può permettere la stipula del prodotto con durata fino a ben 30 anni e, quindi, con la possibilità di poter andare a pagare mensilmente una rata bassa e sostenibile e comunque in linea con le capacità di spesa e di risparmio proprie e del proprio nucleo familiare. Il Mutuo a tasso fisso della Banca Regionale Europea è quindi ideale sia per chi da un finanziamento ipotecario cerca la massima tranquillità nel poter pianificare il budget e le spese, sia per chi di norma percepisce un reddito fisso magari perché è un lavoratore dipendente con contratto di lavoro a tempo indeterminato.

Mutuo tasso variabile: torna la convenienza

Nonostante le attese e le stime, formulate dagli esperti, di un aumento lento ma progressivo del tasso euribor nel 2011, in questi primi giorni nel nuovo anno il tasso interbancario, invece, sta scendendo. L’Euribor, quello con la scadenza a tre mesi, ovverosia quello con cui vengono agganciati i mutui a tasso variabile per la casa, è infatti tornato nella giornata di ieri sotto l’1%, ovverosia sotto il livello del costo del denaro attualmente fissato dalla Bce, la Banca centrale europea. Quelli registrati negli ultimi giorni sono cali frazionali per il tasso interbancario, ragion per cui la rata del mutuo a tasso variabile, che in questo momento molte famiglie in Italia stanno pagando, potrà scendere ma comunque per una manciata di euro senza variazioni sostanziali. In ogni caso l’andamento dell’euribor contribuisce a confermare la convenienza del mutuo variabile rispetto al fisso per chi si appresta a stipularne uno magari dopo aver trovato l’abitazione da acquistare, costruire o ristrutturare.

Italia, famiglie in crisi: mutui non pagati dal 5% dei contraenti

Dati incontrovertibili: il 5% delle famiglie italiane non riesce a pagare il mutuo della casa e tra quelle con un basso reddito, la percentuale arriva al 10%. Fonte attendibile, del resto: a rilevare e mettere in evidenza la situazione è un paper di discussione della Banca d’Italia: “L’incremento dell’uso di politiche di prezzo basate sul rischio per i mutui in Italia”, che fa riferimento a dati Eurostat del 2007.

La nostra media del 5% è in linea con la Spagna, mentre è inferiore in altri paesi come la Finlandia, la Francia, l’Irlanda e la Gran Bretagna in cui la media e’ tra il 2 e il 3% e raggiunge il minimo in Olanda con l’1,1%. Tornando al nostro paese, dallo studio emerge che la percentuale dei proprietari di casa insolventi diminuisce tra quelli ad alto reddito, mentre aumenta tra i piu’ poveri e, in Irlanda, Italia e Spagna, sale in questo caso al 10%.

Le insolvenze sono inoltre piu’ frequenti tra i disoccupati, tra i single e gli impiegati con contratto a termine. In Italia, inoltre, le famiglie che decidono di contrarre un mutuo per l’acquisto della casa sono il 13,1% del totale.

Mutui a tasso fisso: in Europa sono meno cari

Nel nostro Paese i mutui erogati con la formula a tasso fisso sono più cari, e quindi con una maggior spesa per interessi, rispetto all’Europa. Ad affermarlo il mese scorso con un Rapporto è stata l’ANCE, Associazione Nazionale Costruttori Edili, la quale ha fatto il punto sull’andamento del credito nel comparto delle costruzioni. Ebbene, dall’Osservatorio congiunturale dell’Associazione, al mese di novembre scorso, è emerso come a carico delle imprese del settore delle costruzioni la stretta creditizia purtroppo permanga in un contesto che vede i mutui per investimenti in edilizia residenziale registrare un andamento stazionario, mentre nel novembre scorso secco, con un -7%, è stato il calo dei finanziamenti per gli investimenti nel comparto non residenziale. Dall’analisi degli ultimi dati forniti dalla Banca d’Italia, l’ANCE, inoltre, nel rilevare la crescita dei mutui per le famiglie con finalità di acquisto di abitazioni, ha comunque sottolineato come la crescita, pari al 21,8% nei primi sei mesi del 2010, comprenda anche le operazioni di rifinanziamento, ovverosia i mutui per surroga e per sostituzione che riguardano casa già acquistate in passato con un finanziamento ipotecario.

I finanziamenti per la casa continuano a crescere

Nonostante la crisi, le famiglie ‘tengono’ sul fronte finanziario. Secondo quanto emerge dalla fotografia contenuta nel terzo numero del “Report trimestrale – indicatori di indebitamento, vulnerabilita’ e patologia finanziaria delle famiglie italiane”, realizzato da Abi in collaborazione con il Ministero del Welfare, mantengono cosi’ un basso livello di rischio default. I finanziamenti per la casa continuano a crescere in quanto “favoriti, da un lato, dall’effetto di calmieramento dei prezzi degli immobili a seguito della crisi e, dall’altro, dal basso livello dei tassi d’interesse. A giugno 2010 i prestiti per l’acquisto di abitazioni sono cresciuti del 4,7% (+9,5% a giugno del 2009). I dati piu’ recenti relativi a ottobre 2010 segnalano una crescita dell’8,3%”. Nonostante questo incremento, il livello di indebitamento delle famiglie “rimane contenuto, anche rispetto al confronto internazionale, grazie al basso livello dei tassi d’interesse.

Mutui e finanziamenti sotto controllo con lo sportello evoluto

Nel nostro Paese il 23% degli sportelli Atm offre la possibilità di consultare, senza bisogno di doversi rivolgere all’operatore presente allo sportello, la propria posizione in materia di finanziamenti e di mutui. Ad affermarlo è l’ABI, Associazione Bancaria Italiana, in accordo con un Rapporto sugli sportelli ATM evoluti presenti in Italia. Nell’arco di un anno presso i 46 mila sportelli automatici presenti sul territorio nazionale sono state fatte la bellezza di un miliardo di operazioni a fronte di una movimentazioni complessive di denaro pari a 131 miliardi di euro. In particolare, lo sportello ATM, “anticamente” utilizzato ed utilizzabile solo per il prelievo di contante, adesso serve anche per andare a consultare il proprio conto titoli e controllare i movimenti relativi all’utilizzo delle carte di credito di cui si è in possesso. L’evoluzione dello sportello bancario automatico è stata tale negli anni che oramai presso molti ATM si possono versare non solo i contanti, ma anche gli assegni.

Istat: cresce la disuguaglianza economica tra Nord e Sud, non ne risente il mutuo

Nel 2009, il 15,2% delle famiglie italiane ha presentato tre o più sintomi di disagio economico tra quelli previsti dall’indicatore sintetico definito dall’Eurostat. Lo rileva l’Istat. Questo valore non presenta variazioni statisticamente significative rispetto all’anno precedente e si conferma molto più elevato tra le famiglie con cinque componenti o più (25,8%), residenti nel Mezzogiorno (25,1) e tra le famiglie con tre o più minori (27,1).

Il quadro offerto dagli indicatori di deprivazione e di difficoltà economica si presenta sostanzialmente immutato rispetto all’anno precedente, quando era significativamente peggiorato rispetto al 2007 (anno in cui a soffrire di tre o più sintomi di disagio era stato il 14,8% delle famiglie, contro il 15,8% del 2008), anche se crescono le famiglie che non potrebbero far fronte a spese impreviste di 750 euro (dal 32% al 33,3% in media), quelle che sono state in arretrato con debiti diversi dal mutuo (dal 10,5 al 14 di quelle che hanno debiti) e quelle che si sono indebitate (dal 14,8 al 16,5%).

La crisi economica, che ha pesantemente caratterizzato il 2009, ha colpito in larga maggioranza le famiglie che si trovavano in condizioni di deprivazione materiale già nel 2008. Inoltre, la caduta dell’occupazione ha riguardato soprattutto i figli, celibi e nubili, che vivono nella famiglia di origine, mentre i genitori hanno potuto contare su un ricorso massiccio alla cassa integrazione, evitando che l’impatto della crisi sulla situazione economica delle famiglie fosse ancora più dirompente e determinasse un aumento dell’indicatore di deprivazione.

Mutuo agevolato giovani coppie in Emilia-Romagna

Il 23 dicembre scorso, nell’ambito del Bando denominato “‘Una casa per le giovani coppie e altri nuclei familiari“, c’è stato il cosiddetto “click day” per presentare le richieste di acquisto di alloggi in Emilia-Romagna. Trattasi, in accordo con quanto ha reso noto nei giorni scorsi l’Amministrazione regionale, della terza fase del Bando finalizzata alla concessione di contributi non solo alle giovani coppie, ma anche nel rispetto dei requisiti previsti dalla misura, ad altri nuclei familiari. A fronte di un contributo complessivo pari a 1,04 milioni di euro, le nuove richieste arrivate alla chiusura del “click day” sono state complessivamente 87. Di questi, a fronte di una percentuale di alloggi pari al 28% situati nei capoluoghi di provincia della Regione Emilia Romagna, 75 alloggi sono stati assegnati a giovani coppie; uno è andato ad un nucleo familiare numeroso, ed i restanti undici a gruppi monoparentali. L’acquisto della casa, messa a disposizione da imprese costruttrici selezionate, avviene a fronte di un prezzo convenzionato e della concessione del contributo preceduta dalla sottoscrizione di un pre-contratto proprio con la ditta di costruzioni.

Mutuo euribor 2011: tassi, possibile calma piatta

Il costo del denaro per acquistare la casa con un mutuo rimane eccezionalmente basso a causa dell’onda lunga della crisi finanziaria ed economica. Attualmente è ancora possibile stipulare un mutuo a tasso variabile al 2,5%, tutto compreso, ovverosia euribor più spread, mentre quelli a tasso fisso si possono stipulare anche con un costo leggermente inferiore al 4%. Trattasi di costi sui quali fino a qualche anno fa era difficile scommettere visto che nel periodo pre-crisi l’euribor a tre mesi era al 4% ed oltre. Il tasso interbancario, tra l’altro, dopo un’ascesa iniziata nel marzo scorso, che ha portato l’euribor sopra l’1%, nelle ultime settimane è nuovamente sceso, anche se con cali modesti, disegnando un nuovo scenario di calma piatta. Tale tendenza potrebbe essere confermata nel 2011, in particolare nella prima parte dell’anno appena entrato visto che ancora sui mercati finanziari ci sono diversi fattori di instabilità.

Umbria, mutuo prima casa: convenzione per agevolazione famiglie

La convenzione firmata a Perugia tra Regione Umbria, Gepafin e i rappresentanti di 17 istituti di credito operanti nella regione prevede la possibilità di estendere a tutte le famiglie umbre, fermi restando il tetto di reddito annuo e gli altri requisiti già previsti, la possibilità di beneficiare delle garanzie sui mutui ipotecari stipulati per l’acquisto della prima casa.

“La Regione Umbria continua nella sua azione a sostegno delle famiglie umbre per aiutarle, in questa fase di crisi economica, a soddisfare il loro diritto all’acquisto di una casa e nello stesso tempo dà una risposta concreta alle esigenze manifestate dal mondo del credito – ha commentato l’assessore regionale alle politiche della casa, Stefano Vinti -. Diamo nuova operatività a un intervento innovativo avviato in via sperimentale con il Programma operativo annuale 2005, per l’acquisto di alloggi assistito da garanzie, attraverso l’assegnazione da parte della Regione Umbria di un contributo di 1 milione di euro a Gepafin al fine di costituire un fondo di garanzia per ridurre i tassi di interesse sui mutui contratti per la prima casa nei comuni con più di 10 mila abitanti. L’adesione all’iniziativa è stata crescente: dalle 15 domande iniziali del 2007 si è passati alle 48 del 2009; nel primo semestre del 2009 sono state 36. Complessivamente, al 30 giugno scorso – spiega ancora l’assessore – sono state soddisfatte 112 richieste da parte delle famiglie umbre, la maggior parte delle quali in provincia di Perugia, con numerose domande anche da parte di residenti nei comuni non ricompresi nell’elenco stabilito in convenzione. La Giunta regionale ha stabilito pertanto di estendere i benefici del fondo di garanzia per l’acquisto di alloggi a tutto il territorio regionale e, approvando il nuovo schema di convenzione, ha preso inoltre atto delle necessità manifestate dagli istituti bancari che aderiscono all’iniziativa in modo da rispondere allo stesso tempo alle nuove esigenze delle famiglie e del mondo del credito evidenziate dalla stessa Gepafin”.