Rate più pesanti anche con tassi bassi

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Nonostante la diminuzione dei tassi d’interesse che ha incentivato l’investimento nel mattone, oggi le rate dei mutui sono ancora molto esose. Tutto dipende dal fatto che le banche applicano spread più spinti.

Una recente indagine sul mercato dei mutui italiani smorza l’entusiasmo riposto negli istituti di credito che continuano ad applicare spread elevati determinanti per la definizione delle rate del piano d’ammortamento. Capita così che a fronte di una contrazione dei tassi, mensilmente il mutuo costa sempre caro.

Le statistiche dicono che comprare una casa oggi, in una grande città, costa anche il 6 per cento in più rispetto ai mesi scorsi per chi opta per il tasso fisso e il 16% in più per chi opta per il tasso variabile. Ma si tratta soltanto di aumenti medi, la situazione cambia da una metropoli all’altra.

A Milano per esempio chi sceglie il tasso fisso spende il 10 per cento in più e chi vuole un variabile deve prepararsi a sborsare anche il 20 per cento in più rispetto a qualche mese fa. A Roma ci si allontana dalla media italiana, ma i prezzi sono più contenuti di quelli in vigore nel capoluogo lombardo.

Si parla di +7% sul fisso e +17% sul variabile. Questi aumenti sono calcolati sull’acquisto di un’abitazione di 80 metri quadri, con un finanziamento, ipotetico, del 60% del valore dell’immobile.