Lo spread strozza le richieste di mutui

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Un interessante articolo del Corriere della Sera dedicato al mondo dei mutui, spiega perché in questo momento storico è importante tenere a bada la voglia di accendere un mutuo. Tutta colpa dello spread.

Lo spread è croce e delizia del mercato finanziario ma chi finora ha considerato questo indice estraneo alla vita quotidiana si è sbagliato di grosso. Lo spread infatti indica il gap tra titoli di stato italiani e titoli tedeschi omologhi.

In base allo spread aumenta o diminuisce la percentuali d’interessi che il paese deve pagare ai suoi creditori. Ma lo spread influenza soprattutto il comportamento delle banche nei confronti dei consumatori.

Per questo il messaggio che mandano gli istituti di credito sembra essere: pazientate fino a quando la tempesta finanziaria non si sarà calmata. Gli spread applicati dalle banche ai mutui, infatti, sono incrementati in modo vertiginoso ed oggi oscillano dal 3 al 5 per cento.

In più, le banche, preoccupate delle solvibilità degli aspiranti mutuatari, hanno deciso di chiedere garanzie maggiori, per questo i mutui sono accesi con facilità solo dove le rate calcolate non superano il 30 per cento del reddito dei cittadini e dove il finanziamento non vada oltre il 50-60% del valore delle garanzie immobiliari.

Il che vuol dire che per una rata pari a 1000 euro, sarà necessario un reddito di almeno 3500 euro mensili.

Abbiamo già valutato i mutui  migliori di febbraio e considerato la convenienza del tasso misto. In generale diciamo che i mutui più convenienti con tasso variabile si aggirano sul 4,5%, i tassi fissi schizzano invece al 6%.