Mutui Agevolati: il Trentino insegna la strada

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Un sacrificio da parte di tutti in modo da cercare di raggiungere un risultato che fosse migliore per tutti. Provincia autonoma di Trento, Banche e giovani coppie alla ricerca di un mutuo, hanno capito che per vincere la crisi economica bisogna fare gioco di squadra, mettendo da parte i rispettivi egoismi in nome di un bene più grande e duraturo. Cosa c’è di più duraturo di una casa di proprietà, che significa anche possibilità di costruire una famiglia e – di conseguenza – possibilità di dare nuova fisionomia demografica alla regione? Probabilmente nulla, benché non siano in molti, in questa Italia che “non è un Paese per giovani”, ad averlo capito. Lo ha capito invece, eccome, l’assessore Ugo Rossi, riuscito nell’impresa di mettere d’accordo tre parti sempre così distanti.

La Provincia garantirà infatti i mutui di un nuovo “Piano Casa” chiamato a rilanciare la permanenza sul territorio prima ancora che l’edilizia; le banche, in cambio, hanno accettato di dare un taglio allo spread applicato a ciascun mutuo, ossia alla percentuale di guadagno netto che va a coprire le spese a carico di ciascun istituto; i risparmiatori che si accingono a richiedere un mutuo, in cambio a loro volta, dovranno accettare di avere requisiti patrimoniali più stringenti all’atto della stipula, non potendo – ad esempio – scegliere la formula a tasso variabile per finanziamenti superiori al 70% dell’importo necessario per l’acquisto dell’immobile.

Tutto questo è stato possibile grazie all’intervento della Giunta provinciale, che ha chiesto alle banche di ridurre di alcune frazioni di punto la percentuale di spread applicata: per i contratti a tasso variabile si passa da uno spread massimo applicabile dell’1,65 ad uno dell’1,50 per cento (mentre per prestiti oltre i 15 anni lo spread passa da 1,90 a 1,80), misura che consentirà alle famiglie di risparmiare alcune decine di euro al mese, “salvando” un paio di stipendi entro la conclusione del rimborso.

Riveduta anche la disciplina del tasso floor, valore minimo sotto al quale non era previsto di poter andare che però, con una crisi che ha abbattuto il valore del tasso Euribor di riferimento, risultava essere misura anacronistica e gravosa per i bilanci familiari.