Mutui agevolati Trentino, l’assessore Rossi tuona “Banche, più mercato o vi lasciamo a piedi”

Spread the love

Banche e magia. Se il parallelismo vi sembra troppo ardito, leggete questa storia e capirete che le distanze tra l’uno e l’altro argomento non sono poi così ampie… Il tutto, poi, accade in Trentino, provincia autonoma parte di una regione che accorpa anche l’Alto Adige nonché paradigma ideale per tutti coloro i quali vogliono parlare di un sistema che funziona, un modello per la pubblica amministrazione in Italia. In realtà, il Trentino resta comunque un modello virtuoso perché, anche a fronte di tutte quelle “scorciatoie” che qualcuno potrebbe pensare di praticare per fare cassa, c’è sempre un controllore pronto a vigilare sulla corretta applicazione della legge ed a richiamare all’ordine quelli che invece fanno finta di non conoscere i regolamenti, o se ne servono come paravento per comportamenti non corretti. Questa volta, l’oggetto del contendere si chiama “mutuo agevolato”.

Il “colpevole” sarebbero le banche, il “controllore” invece uno dei milioni di signor Rossi in Italia, quindi non una persona straordinaria dotata di superpoteri bensì un uomo come tanti altri interessato a fare in modo che le cose funzionino e le leggi vengano applicate. Rossi, assessore provinciale, si è posto un interrogativo ben preciso: com’è che “I mutui che fanno le banche ai beneficiari degli aiuti provinciali non rispettano le regole di mercato, ma sono sempre più alti?”.

Cominciamo con l’appurare che non vi sia malafede: facciamo un’indagine. Perché il problema non è nuovo: Quando allo sportello bancario si rivolge un beneficiario di mutui agevolati provinciali, come per magia i tassi applicati non sono quelli che si possono contrattare privatamente, bensì altri sensibilmente più alti. E se da un lato è vero che la Provincia ha chiesto un bell’impegno agli istituti, in una torta che vale circa 150 milioni, è vero anche che il ritorno del prestito è assicurato al 100%, visto che dove non dovessero arrivare i risparmiatori sarebbe la Provincia a farsi garante del debito residuo. Purtroppo per le banche, c’è un signor Rossi pronto a fare loro le pulci e c’è soprattutto una convenzione da rinnovare. L’assessore sta dunque pensando di introdurre meccanismi di ricalcolo degli interessi per avvicinarli ai valori di mercato, ed è pronto ad abbandonare il tavolo delle trattative (portandosi via anche la liquidità che la Provincia metterebbe a disposizione delle banche) nel caso in cui non dovesse essere ascoltato…