Mutui: pignoraUmenti. Adusbef chiede sgravi fiscali

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Tante volte vi abbiamo suggerito, sempre a patto che fosse nelle vostre possibilità, di valutare l’ipotesi di un mutuo per l’acquisto di un’abitazione di proprietà; meglio se fosse stato per investimento, quindi in un’ottica di rivalutazione futura, e attraverso il ricorso attento alla selezione di un piano di rimborso che tenesse conto dell’andamento di mercato dei tassi di interesse. Tassi bassi, ai minimi storici sia l’Euribor che l’EuroIRS (parametri, rispettivamente dei finanziamenti variabili e fissi), dovrebbero incoraggiare chi ha una certa disponibilità economica e la tranquillità di poter contare su un’entrata fissa. Già, perché purtroppo è sufficiente che venga a mancare anche una sola di queste condizioni per cominciare a tremare…

Pensiamo, ad esempio, alle conseguenze della crisi economica: troppo spesso, esse sono state valutate come un’opportunità (hanno abbassato gli interessi e sgonfiato la bolla dei prezzi del mercato immobiliare); meno spesso, sono state ritenute la vera origine del male dei mutui. Sì, perché la crisi si è portata via diverse piccole –e non solo- imprese italiane, lasciando a spasso numerosi lavoratori costretti, da un giorno all’altro, a dover fare i conti con un mutuo che se prima si mangiava circa un terzo dello stipendio (è sempre buona regola non eccedere questo rapporto), ora si porta via molto di più non essendoci più quella entrata sulla quale si era sicuri di poter contare.

Morale della –brutta- favola, non sono pochi i nuclei familiari che hanno dovuto abbandonare l’abitazione che stavano cercando di acquistarsi con tanto sudore per cercare una soluzione più in linea con le nuove possibilità di bilancio. Le cifre di Adusbef relative al pignoramento dei beni immobili dicono che quest’anno sono il 2,4% del totale i finanziamenti sottoposti a procedura. Gli aumenti maggiori si registrano a Milano dove sono state avviate 1.592 pratiche. Per incremento nell’anno seguono: Torino +930, Roma +728. Quarta piazza per un’altra città lombarda che non può certo dirsi indipendente da Milano: Monza con +424 procedure. L’associazione ha perciò chiesto l’introduzione di uno sgravio fiscale per i redditi inferiori a 25.000 euro.

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