Entra in vigore il Decreto Mutui, i vantaggi per banca e consumatore

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Dal 4 giugno 2016 è in vigore il Decreto mutui, il quale recepisce la Direttiva comunitaria 14/17/Ue.

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Si tratta di un provvedimento di cui si è discusso molto, talvolta in maniera negativa. Ci si riferisce in questa sede all’articolo che fornisce alle banche la possibilità di vendere l’immobile oggetto del finanziamento dopo che non siano state pagate 18 rate. Possibilità che però si può concretizzare solo se il mutuatario accetta, in fase di stipula del contratto, di firmare la clausola di inadempimento (facoltativa) che autorizza la banca a vendere in caso di morosità.

Aspettando di capire se le banche applicheranno correttamente questa misura, occorre rammentare che la direttiva è stata pensata, almeno questa era l’intenzione del legislatore, non solo per creare regole omogenee per tutto il mercato europeo, ma anche per agevolare pratiche più trasparenti ed eque a tutela sia delle banche sia del consumatore. Quali?

In favore di quest’ultimo, ad esempio, il provvedimento in vigore da domani prevede l’obbligo per la banche di fornire maggiori informazioni prima della firma del contratto, attraverso la consegna di un modulo standard a livello europeo con informazioni dettagliate. L’aspirante mutuatario, dal canto suo, avrà sette giorni di tempo per informarsi sulle altre soluzioni proposte dal mercato al fine di confrontare le varie offerte e ponderare quale sia la più conveniente.

A differenza di altri Paesi europei, i consumatori italiani potranno nel contempo continuare a estinguere il mutuo anticipatamente o a surrogare senza dover pagare delle penali, come previsto dal cosiddetto decreto Bersani già in vigore dal 2007. Così come viene confermato il divieto per le banche a vendere prodotti abbinati, come ad esempio le polizze assicurative legate ai mutui ma non obbligatorie che, in passato, sono state imposte al consumatore come condizione necessaria all’erogazione del finanziamento.