Credit crunch: le reazioni di alcune banche

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Il nostro sistema economico è in crisi. Gli analisti parlano di recessione a livello macroeconomico. In più si dice che in un periodo così ci sia una contrazione del credito, in gergo il credit crunch. Alcune banche, per non perdere troppe opportunità si sono armate di conseguenza.

In una fase di credit crunch è difficile che i consumatori chiedano prestiti e mutui alle banche perché non sanno come rimborsare le somme ricevute e le banche, da parte loro, chiedono sempre maggiori garanzie ai clienti prime dell’erogazione dei prestiti.

I dati, almeno per il primo trimestre del 2012, sembrano molto negativi, perché nel segmento dei mutui è stato registrato un calo del 47% rispetto al periodo precedente e c’è stato anche un rallentamento nella richiesta di prestiti, scesi dell’11%.

In alcune regioni d’Italia, grazie all’accordo tra banche e regioni, sono stati messi in campo dei pacchetti di intervento a favore delle giovani coppie che chiedono un mutuo. In particolare facciamo il caso della Lombardia e di quel che hanno proposto Unicredit e Intesa San Paolo.

Unicredit per esempio consente ai giovani che non possono rimborsare più le rate di vendere l’immobile alla banca che stipula con loro un contratto di locazione e gli dà il diritto d’opzione nel caso in cui riescano a riaccedere al credito.

Intesa Sanpaolo invece propone la classica sospensione di 12 mesi del piano di rimborso con possibilità di rimodulazione del credito per un massimo di 10 anni.