BCC Roma è Mutuaffitto, il Mutuo che somiglia a un affitto

Se guardiamo all’Europa o ad altri Paesi del mondo con un’ammirazione acritica, a volte rischiamo di perdere l’orizzonte delle nostre tradizioni fino a snaturarci, con conseguenze che possono arrivare a metterci in pericolo. La Storia, del resto, la scrivono sempre i vincitori, e non è un mistero che, se dobbiamo cercare una politica-guida cui ispirarci, certo le dottrine americana e scandinava risultano essere tra le più affascinanti. Tutto questo per dire che l’Italia viene spesso rimproverata di avere un tasso di abitazioni in affitto tra i più bassi del mondo, o – per converso – un numero sproporzionato di case di proprietà. È un fatto storico, questo, e certi censori dovrebbero rassegnarsi al fatto che le tradizioni stentano ad essere cambiate. Al punto che BCC Roma ha costruito un mutuo disegnato su misura per tutti coloro i quali sono stanchi di vivere in affitto.

Mutui: tasso variabile, un’arma a doppio taglio…

Giungono da più parti gli inviti ad approfittare del momento di crisi dell’economia mondiale per investire, specialmente in quei settori dove l’investimento si può rivelare più redditizio e vantaggioso per il risparmiatore rispetto ad un passato anche recente che ha visto le stesse tipologie d’operazione essere invece sacrifici davvero dolorosi per coloro i quali vi si sono imbarcati. In particolare, insomma, tutti consigliano oggi di accendere un mutuo per l’acquisto della casa, approfittando di tassi molto bassi e previsioni di difficoltà economiche che potrebbero durare ancora qualche anno, mantenendo gli interessi costantemente calmierati.

Mutuo BCC € Roma: il TUR che fa la differenza…

Una differenza, sia essa più o meno piccola, resta pur sempre una differenza: basta un ingranaggio calibrato male a far inceppare un motore, basta un adesivo per distinguere due oggetti (piccoli o grandi che siano) l’uno dall’altro, è sufficiente un particolare neo, oppure l’infinito cuore di una mamma, per dare un nome a due gemelli, che magari per il resto del mondo sono assolutamente identici. A guardarli così, anche i primi due mutui dello sterminato catalogo messo a punto da BCC Roma sono assolutamente identici. Di Mutuo famiglie per la casa abbiamo già parlato, e per una rinfrescatina d’idee sulle caratteristiche vi rimandiamo a questo link; oggi, invece, vogliamo analizzare Mutuo BCC € Roma. Il classico “gemello diverso”.

Mutuo Condomini Banca Sella

La stipula di un mutuo, come noto, può avere come finalità quella di acquisto di una casa, la prima o la seconda, di ristrutturazione o di costruzione di una casa di proprietà, ma un finanziamento sempre legato agli immobili può essere stipulato anche a livello condominiale per la realizzazione di lavori di manutenzione ordinaria e/o di natura straordinaria sulle parti comuni di un edificio. Per venire incontro a questo tipo di esigenza, Banca Sella ha ideato “Mutui Condomini”, un finanziamento che, infatti, permette ai proprietari delle unità immobiliari di ristrutturare il proprio condominio; il mutuo può essere stipulato, con la formula del finanziamento chirografario, ovverosia senza accensione di ipoteca, dall’amministratore pro-tempore facendo leva sulla necessaria delibera da parte dell’assemblea dei condomini. La durata massima del Mutuo Condomini di Banca Sella può essere pari a 72 mesi, quindi massimo sei anni, con indicizzazione all’euribor e spread, nonché la periodicità del saldo della rata, da concordare in sede di stipula in base alle scelte dell’assemblea del condominio.

BCC Roma: Mutuo famiglie; anacronistico…

Anacronismo. Come fascismo, comunismo, menefreghismo, capitalismo e così via. Sono, questi, tutti –ismi, ovverosia parole che terminano con un suffisso a connotazione fortemente negativa. Solo a sentirle, queste parole, fanno pensare a qualcosa di male, ad una strategia fallita, a qualcosa che non ha funzionato o tuttora non funziona come dovrebbe. Eppure non è sempre così: le generalizzazioni, diceva un nostro amico, sono nemiche del confronto ed amiche fraterne dell’ignoranza, che di esse si alimenta. Oggi ad esempio, in ossequio a quel nostro amico, vogliamo provare a dimostrarvi che c’è (almeno) un anacronismo che non è poi così malvagio. È l’anacronismo, anzi l’anacronistica proposta, del Mutuo famiglie di BCC Roma.

Come lo chiamereste voi un mutuo che ancora oggi si fregia della possibilità di offrirvi fino all’80% del valore dell’immobile offerto in garanzia come copertura dell’investimento? Esatto, è anacronistico. È anacronistico perché proposte di questo genere le abbiamo viste fino all’Estate del 2008, quando la bolla speculativa si stava a dismisura gonfiando e non c’era problema per le banche a proporre dei mutui che potevano arrivare finanche al 110% del valore dell’immobile; poi, proposte del genere non ne abbiamo viste più. È anacronistico, dunque, perché la media, oggi, è di mutui al 60%.

Mutui a tasso variabile: Euribor o Tasso BCE? Decide lo spread

Stare, sempre, in campana. È questo l’invito che rivolge Altroconsumo, tra le associazioni di riferimento nell’àmbito della tutela dei consumatori. Questa volta l’invito è rivolto ai mutuatari, ormai un vero e proprio esercito in Italia (circa il 15% dei proprietari di case) benché non siano poi in molti ad aiutarli nel fare la scelta migliore rispetto al finanziamento più adatto alle loro esigenze. A quanto denuncia l’associazione, i primi colpevoli di questo genere di situazione sarebbero proprio le banche, ree di nascondere alcune informazioni che sarebbero invece costrette a diffondere, il tutto in virtù di un consistente tornaconto economico cui non vogliono rinunciare.

Necrologia: qui giace l’Euribor; i mutui a tasso variabile dormano tranquilli…

Tra le vittime scomparse nel silenzio a causa della crisi economica ve n’è una che non avremmo potuto sospettare mai, specie perché poco più di un anno e mezzo addietro era invece uno dei più forti ed importanti indicatori internazionali: l’Euribor. Ormai, infatti, nessuno ne parla più, benché l’Euribor continui ad esistere: il suo crollo ha già fatto notizia, ora non più; le richieste di mutui sono diminuite, tanto che anche i risparmiatori non sono più, come erano prima, costretti a farci i conti, perciò lo tengono in secondo piano nei loro discorsi. Eppure lui resta lì, beninteso su valori minimi storici quindi ben ancorato sotto quota 1%. Nemmeno la crisi greca, che in passato avrebbe fatto schizzare in alto l’indice, ha saputo smuoverlo dal suo torpore. È un po’ come un alcolizzato dopo la sbronza, il nostro Euribor.