Banche e mutui, ecco quali hanno diminuito le erogazioni

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Durante lo scorso anno, le più importanti banche in tutto il mondo hanno praticato una vera e propria sforbiciata ai finanziamenti. Discorso differente, invece, per quanto riguarda le banche di medie-piccole dimensioni, la cui conclusione dell’anno è avvenuta seguendo un trend completamente differente. Nel corso dei primi mesi dell’anno, però, si è notato un importante cambiamento, motivato in modo particolare da una diffusione sempre maggiore di nuove e interessanti offerte a tasso fisso.

In sostanza, è stato registrato un importante scostamento nell’universo bancario italiano in riferimento all’attività di erogazione dei mutui. Nel corso del 2023 è stato registrato un forte calo pari al 25%. Un gran numero di istituti, in modo particolare quelli più grossi come ribadito in precedenza, ha diminuito l’erogazione dei finanziamenti, mentre le banche più piccole hanno percorso un trend contrario.

Uno spaccato molto preciso di quello che è l’attuale scenario è stato ben spiegato dal quotidiano Il Sole 24 Ore, che ha svelato come Intesa Sanpaolo abbia fatto un balzo all’indietro impressionante in termini di erogazioni, passando 15,1 miliardi di euro nel 2022 a soli 8,7 miliardi di euro l’anno successivo. Una diminuzione che sfiora il 50% e che ha portato pure la sua quota di mercato a ridursi di ben sei punti percentuali, passando dal 27% al 21%. Stesso discorso per Unicredt, il cui calo è stato ancora più marcato. Infatti, le erogazioni del 2022 si attestavano intorno ai 4 miliardi di euro; bene, quelle del 2023 sono state pari a 1,6 miliardi di euro, con un calo addirittura del 60%.

Le strategie sono state seguite anche da altri grandi gruppi bancari come il gruppo Bnl e il gruppo Banco Bpm. In entrambi i casi, infatti, hanno deciso di tirare i remi in barca in relazione all’erogazione di mutui, che ha subito un drastico calo intorno a un terzo in confronto a quanto era avvenuto nel 2022. Un discorso che si può tranquillamente replicare anche per la banca Monte dei Paschi di Siena, che ha fatto una retromarcia da 3,1 a 2,7 miliardi di euro, con un calo pari al 12% delle erogazioni.

Molto meno marcate le diminuzioni in termini di erogazioni per quanto riguarda il gruppo Bper, che è passato da 4,3 a 4 miliardi, con una riduzione del 7% all’incirca. Sia Mediobanca Premier che Banca Mediolanum hanno diminuito le erogazioni, per una percentuale corposa tra il 52% e il 34%. Qualche banca, però, ha seguito un trend differente, come ad esempio Credem, Ing, e Crédit Agricole, che hanno aumentato le erogazioni rispetto al 2023.