Rata mutuo e aumento dell’inflazione: ecco cosa può succedere

Con l’incremento dell’inflazione è chiaro che a breve si dovrebbero scorgere all’orizzonte anche una serie di novità per quanto riguarda i mutui. Tra l’altro, gli effetti da affrontare saranno decisamente differenti e variegati.

Al momento, bisogna mettere in evidenza come l’inflazione negli Usa sia arrivata a toccare il 6.8%, mentre nell’Eurozona si attesta ancora intorno al 4.9%. Si tratta di una percentuale che non si vedeva addirittura dai primi anni Novanta. Non c’è dubbio che si tratta di un grave problema, che dovrà trovare una soluzione quanto prima, altrimenti il rischio che si corre è che sulle famiglie si scateni un effetto a catena ancora più complicato rispetto alla situazione già in essere.

Mutuo, come calcolare una rata sostenibile

Le richieste di mutuo sono soggette a restrizioni imposte dalla banca; restrizioni dovute a garanzie, per esempio. In generale il capitale massimo erogabile è vincolato al rischio di insolvenza. Il cliente che intende accendere un finanziamento, dunque, dovrà fare i conti con le rate da sostenere.

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Mutui e tassi usura, aumentano di pari passo

Per effetto dell’innalzamento dell’asticella sui tassi ad usura, le rate dei mutui in Italia aumenteranno generando sulle tasche delle famiglie che pagano un finanziamento ipotecario un aggravio annuo pari a ben 120 euro. A stimarlo è stata la Federconsumatori che, da una prima analisi di massima, ha quantificato la stangata sui consumatori e sulle famiglie che genererà la manovra triennale dei conti pubblici che attualmente sta approntando l’attuale Governo in carica ed in particolare il Ministro all’Economia ed alle Finanze, Giulio Tremonti. Nel dettaglio, sulle famiglie italiane, già colpite pesantemente dalla crisi finanziaria ed economia, la Federconsumatori stima che la manovra, in linea di massima, nell’attesa di saperne di più, peserà per ben 927 euro medi annui.

Erogazioni mutui come ai bei tempi

Per il mercato dei finanziamenti ipotecari possiamo ufficialmente dire che la crisi ce la siamo lasciata definitivamente alle spalle. Questo stando agli ultimissimi dati forniti dalla Banca D’Italia che, in particolare, ha reso noto come, a valere sull’intero 2010, con una crescita anno su anno dell’11,49%, le erogazioni di mutui si siano attestate ad una quota di quasi 57 miliardi di euro. Trattasi di un livello delle erogazioni che si spinge oltre i livelli registrati negli anni pre-crisi, ed in particolare nell’anno 2005, quando il sistema bancario erogò finanziamenti ipotecari per un ammontare complessivo pari a quasi 56,3 miliardi di euro. La lettura di questo dato deve essere comunque “pesata” visto che nell’ammontare di mutui erogati ci sono comprese anche le operazioni di rifinanziamento, ovverosia i mutui stipulati non con la finalità di costruire, ristrutturare o acquistare una casa, ma con quella della surroga o della sostituzione.

Mutui e prestiti: brutte notizie dal Milleproroghe

Sul Decreto Milleproroghe, che dovrebbe essere approvato con il voto di fiducia proprio oggi, martedì 15 febbraio 2011, incombe il rischio di un aumento della soglia del tasso ad usura. Trattasi di una brutta notizia, per le famiglie ed in particolare per i prodotti di accesso al credito come i mutui ed i finanziamenti, alla quale si sono subito opposte, congiuntamente, l’Adusbef e la Federconsumatori che giudicano tale misura, se dovesse passare, sia improponibile, sia incomprensibile. Questo perché secondo le due Associazioni sui prestiti e sui finanziamenti già erogati, a qualsiasi livello e per qualsiasi finalità, i guadagni in termini di interessi applicati, che vanno a finire nelle tasche delle banche, sono già abbondanti. A titolo d’esempio, lampante, Adusbef e Federconsumatori ricordano i tassi attualmente applicati in Italia sulle carte di credito revolving, bollate dalle due Associazioni dei Consumatori come dei “veri e propri strumenti infernali“.