Da mutuo con tasso variabile a quello a tasso fisso: perché ora conviene

Nel corso del 2022, le previsioni parlano di tassi di interesse sui mutui che dovrebbero aumentare con il passare dei mesi. Ecco spiegato il motivo per cui tutti coloro che hanno acceso un mutuo con un tasso variabile potrebbe ritrovarsi a pagare una rata dall’importo decisamente maggiore in confronto a quanto avviene attualmente.

Ecco spiegato il motivo per cui queste settimane si possono considerare un ottimo momento per poter passare da un mutuo a tasso variabile ad un’altra soluzione con un tasso fisso.

Coronavirus, ecco quali sono le conseguenze sui mutui

Come ormai abbiamo ben imparato a comprendere il Coronavirus ha portato un gran numero di conseguenza sull’economia e sul commercio non solo dell’Italia, ma ovviamente un po’ di tutto il mondo. Dal punto di vista delle compravendite immobiliari, non serve certamente essere degli esperti per notare come il 2020 sia stato un anno veramente complicato. È stato registrato un calo del 20% in confronto all’anno precedente, ovvero qualcosa come 100 mila compravendite in meno.

I mutui a tasso variabile più convenienti

Il 2015 sta offrendo incoraggianti segnali di ripresa per ciò che concerne il mercato immobiliare. Surroghe, mutui a tasso fisso e mutui a tasso variabile spingono in alto le quotazioni del mattone.

Calo spread mutui a tasso variabile

I migliori differenziali riguardanti l’eventuale accensione di mutui a tasso variabile di 140mila euro a 20 anni sono in calo sotto la quota del 2%, portandosi a fine terzo trimestre di quest’anno all’1,95% e facendo segnare un decremento del 25% dall’inizio del 2014.

Mutui casa: domanda giugno 2011 in netto calo

Gli italiani stanno progressivamente tornando a chiedere meno mutui per l’acquisto di case. E’ questo il dato preoccupante emerso dall’ultimissimo Rapporto del Crif, quello relativo al mese di giugno del 2011. In particolare, le richieste sono scese del 17% rispetto allo stesso mese del 2010; ed il tutto a fronte di una tendenza che vede allungare la durata del finanziamento ipotecario, e nello stesso tempo diminuire l’importo di mutuo richiesto dalle famiglie all’istituto di credito. I dati di giugno confermano tra l’altro una tendenza che è iniziata nel febbraio del corrente anno, e che non tende ad arrestarsi; anzi, il trend delle richieste di mutui a livello tendenziale continua a far registrare mese dopo mese dei cali sempre più ampi.

Mutui, casa e Decreto Sviluppo: cosa c’è di nuovo

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il cosiddetto “Decreto Sviluppo“, che contiene tutta una serie di misure che, secondo l’attuale Governo in carica, saranno in grado di sostenere e rilanciare la nostra economia. Sono tanti i provvedimenti inseriti, al punto che, come sottolinea il portale di annunci immobiliari online Idealista.it, riprendendo un articolo apparso sul “Sole 24 Ore“, il Decreto sembra essere in tutto e per tutto una mini-Finanziaria. Tra le novità, peraltro in linea con le attese e le anticipazioni trapelate da fonti governative negli ultimi giorni, ce ne sono alcune che riguardano la casa. Nel dettaglio, nel “Decreto Sviluppo” sono presenti misure atte a semplificare le procedure inerenti i permessi di costruzione, così come ci sono misure per il rilancio del cosiddetto “Piano Casa” che sinora, per varie ragioni, non ha sortito gli effetti sperati, ovverosia quelli del forte rilancio del comparto edile e delle costruzioni.