Mutui casa: Governo studia nuovi aiuti

Prevenire è meglio che curare, sempre e comunque. Questo vale anche in fatto di mutui, con quelli a tasso variabile che rischiano un’impennata delle rate insostenibile per molte famiglie italiane. La crisi finanziaria negli Stati Uniti, partita proprio dal mercato dei mutui, deve rappresentare un punto di riferimento per non commettere più errori del passato in grado poi di provocare addirittura delle crisi sistemiche. Ed allora, con la Bce pronta a probabili nuovi ritocchi al rialzo del costo del denaro, e con l’euribor che sale in progressione, il Governo italiano è attualmente al lavoro per mettere a punto, anche di concerto con l’Abi, Associazione Bancaria Italiana, delle nuovi misure di aiuto alle famiglie che pagano il mutuo a tasso variabile, e che sono in difficoltà, o lo saranno in futuro, con il pagamento delle rate. Questo perché le stime, le previsioni e la tendenza consolidata è quella di un’ascesa dei tassi di interesse sul mercato che sembra oramai essere inevitabile; quindi, c’è bisogno che i mutui a tasso variabile possano in qualche modo essere rinegoziati al fine di poterli “convertire” in mutui a tasso fisso.

Mutuo giovani coppie col Fondo di garanzia: si parte

Via libera, con l’entrata in vigore del Regolamento, alla misura del Fondo di garanzia per i mutui sulla prima casa nell’ambito di un’iniziativa promossa dal Dipartimento della Gioventù della Presidenza del Consiglio dei Ministri a favore di chi è giovane ed ha un reddito che in prevalenza proviene da lavoro non stabile, ovverosia con un contratto di lavoro che non è a tempo indeterminato. Quella del Fondo di garanzia è una copertura, un vero e proprio “salvagente” statale nel caso in cui il giovane mutuatario o i giovani mutuatari non riescano a causa di temporanea insolvenza a pagare le rate mensili del finanziamento ipotecario. Il requisito base di accesso alla misura è, nello specifico, quello di essere o una giovane coppia sposata, oppure una famiglia dove vive un solo genitore con figli a carico.

Mutui in sofferenza: la proposta del Codacons

Con l’approvazione del Decreto Milleproroghe da parte del Senato, con il provvedimento che ora passa alla Camera per l’approvazione definitiva, l’attuale Governo in carica sta aiutando le banche e non certo i risparmiatori. Ad affermarlo è il Codacons che, in particolare, ha sottolineato tra l’altro come, se veramente si vogliono aiutare le famiglie, lo Stato dovrebbe farsi carico dei mutui in sofferenza adottando il principio della portabilità. Così come secondo l’Associazione con il Milleproroghe avrebbe dovuto eliminare tutti quei costi e quei balzelli che vessano i correntisti/risparmiatori, e che di certo non rappresentano un volano per la crescita, anzi la deprimono. Il Codacons, tra l’altro, in passato non ha di certo avuto parole dolci per la moratoria ABI che prevede la sospensione del mutuo per una durata pari a dodici mesi consecutivi.

Mutuo Banco Popolare: sospensione per famiglie ed imprese venete

Facendo seguito ad un’ordinanza emanata di recente dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, le famiglie e le imprese venete colpite dall’alluvione nei giorni dal 31 ottobre 2010 al 2 novembre 2010, possono chiedere la sospensione delle rate dei mutui, per l’intera rata, o per la sola quota capitale del finanziamento, presso le filiali controllate dal Gruppo bancario Banco Popolare. Il Gruppo, in ottemperanza proprio all’ordinanza, può infatti permettere alle famiglie ed alle imprese alluvionate di chiedere la moratoria del mutuo per un periodo pari ad otto mesi. Per presentare le richieste presso le filiali del Gruppo Banco Popolare sul territorio della Regione Veneto c’è tempo, salvo proroghe, fino e non oltre il 30 gennaio del 2011. La famiglia e l’impresa deve avere la residenza e la sede legale in uno dei Comuni della Regione Veneto colpiti dall’alluvione, e potrà acquisire presso gli Istituti tutte le informazioni inerenti i tempi, le modalità ed i costi legati alla sospensione del mutuo.

Mutui giovani coppie: Governo annuncia Diritto al futuro

Il Governo torna ad investire sui giovani, sull’occupazione e sull’accesso alla casa annunciando “Diritto al futuro”, un progetto che, tra l’altro, prevede la concessione di garanzie, tramite appositi stanziamenti, per la stipula dei mutui per l’acquisto della prima casa da parte delle giovani coppie. I beneficiari, nello specifico, saranno gli under 35 che hanno un contratto di lavoro atipico e che, quindi, possono di norma avere difficoltà nell’accesso al credito attraverso il canale bancario. “Diritto al futuro” è una misura, annunciata proprio oggi in conferenza stampa dal Premier Berlusconi, che può far leva su una dotazione finanziaria pari a 216 milioni di euro, che salgono a 300 milioni di euro attraverso progetti di cofinanziamento tra il pubblico ed il privato. L’iniziativa, nello specifico, è promossa da Giorgia Meloni, ministro della Gioventù, al fine di investire nelle nuove generazioni che vogliono acquistare la casa, che sono studenti meritevoli e che, inoltre, vogliono far nascere un’impresa.

Mutui sospesi in Veneto e primo stanziamento di 300 mln

Annunciata dal premier Berlusconi la sospensione delle rate dei mutui per chi ha avuto la casa allagata o lesionata con la garanzia che ci saranno ulteriori fondi appena sara’ completato l’inventario dei danni, che secondo le prime stime potrebbero superare il miliardo di euro. Prima di partire per Seul dove lo attende il G20, Berlusconi ha convocato a palazzo Chigi un vertice con il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, il ministro Calderoli e il presidente del Veneto Zaia per prendere la decisione. Dal lato operativo, in Veneto, il capo del Dipartimento Guido Bertolaso e i presidenti delle province mettono a punto l’ordinanza che permettera’ di rendere immediatamente operative le decisioni del governo.

Portabilità mutui anche per le imprese

Il decreto legislativo sul credito al consumo che approderà domani in Consiglio dei Ministri si riferisce proprio ai mutui per le imprese. Il nuovo testo, volto a recepire la direttiva comunitaria 2008/48/Ce, prevede, infatti, che vi sia portabilità anche se il mutuatario non è un privato ma un’impresa. In sostanza il titolare di un mutuo o di un finanziamento, che cambia la banca di appoggio, può trasferire nella nuova banca il mutuo stipulato con un’altra banca, anche senza il consenso di quest’ultima. Con la portabilità il debitore può “trasferire” il mutuo, sia che sia stato contratto con banca, con un istituto finanziario o con ente previdenziale. La normativa vigente però (Dl. 7/2007) prevede la portabilità solo nei casi in cui il sottoscrittore sia un consumatore. Mentre la nuova regola, che dovrebbe aggiungersi all’articolo 120-quarter del Tub, dovrebbe consentire anche a chi ha una partità iva, di beneficiare di questa manovra.