Variabile con cap: l’offerta di CheBanca!

I vantaggi del mutuo variabile con cap sono chiari all’aspirante mutuatario perchè questo particolare prodotto dà la possibilità di approfittare dei tassi molto vantaggiosi e mette al sicuro i debitori da un possibile risanamento della condizione economica con il conseguente aumento dei tassi.

Mutui: fisso o variabile? Gli italiani scartano il CAP

Prosegue, al punto che ci stiamo convincendo possa non finire mai, l’annosa diatriba tra i sostenitori del mutuo a tasso fisso e i fan delle soluzioni a tasso variabile. Gli ultimi dati, ormai lo sappiamo, confermano l’esistenza di due valori (Euribor per il variabile, EuroIRS o più semplicemente IRS per l’indicizzazione dei mutui a tasso fisso) ai minimi storici eppure molto distanti tra di loro, diciamo duecento punti base a vantaggio della prima ipotesi indicata tra parentesi. I mutui a tasso variabile, insomma, costano di meno, in un caso “medio” circa 150 euro di rata in meno rispetto ai “fratelli” del fisso; ferme restando, per ipotesi, le condizioni attuali, significa un risparmio di 1.500 euro all’anno, anche di più.

Intesa-SanPaolo, Mutuo Domus Block: tranquilli, c’è il tetto!

Domus Block è la soluzione per chi cerca un mutuo conveniente senza per questo dover rinunciare alla sicurezza ed alla protezione. Questo perché è un mutuo che offre i vantaggi del tasso variabile, ad oggi con interessi di importo contenuto, ma anche la tutela nel caso in cui gli interessi possano, in virtù di una crescita dell’Euribor, aumentare in futuro. Il tutto è possibile perché esiste un Cap, ossia un tetto massimo posto agli interessi mediante la stipula di un polizza assicurativa, grazie al quale il tasso applicato non potrà mai superare la misura massima indicata al momento della stipula del contratto, oppure ove lo facesse non sareste voi a dovervene far carico.

Mutui, un’assicurazione contro il caro-rata

La scelta del mutuo resta uno dei maggiori dilemmi nel momento in cui si decida di ricorrere a un prestito per l’acquisto di una casa. Con il costo del denaro basso si tende a privilegiare il tasso variabile, all’inizio più conveniente, benché la soluzione a tasso fisso possa essere un’opportunità più lungimirante di risparmio (il tasso negoziato in un momento come questo, benché più alto rispetto a uno variabile, è più basso di un fisso acceso nel 2008, quando ancora la crisi non si era manifestata). E’ tutta una scommessa, dal momento che ci si lega con filo doppio al futuro di un’economia che – come dimostra la crisi – è tutt’altro che certo e prevedibile. Tra i contratti di mutuo, comunque, esistono soluzioni studiate per coniugare la convenienza del tasso variabile con la stabilità della rata fissa; è possibile, ad esempio, acquistare un’assicurazione che paghi lei le spese in eccedenza qualora i tassi superino una soglia predeterminata.

Mutui: terzo trimestre 2009 debole

Quando si sta ricominciando a correre dopo un periodo in cui non si riusciva neppure più a camminare, il rischio che di tanto in tanto possa capitare qualche inciampo è inevitabile: basta un piccolo imprevisto a farci perdere la convinzione che abbiamo acquisito di poter tornare a sprintare con tutta l’esplosività di un tempo, a rimettere in discussione ogni nostra convinzione, e finisce così che bisogna trovare la forza di rimetterci in carreggiata anche nonostante lo sbandamento. Lo stesso discorso potrebbe valere anche per la ripresa del mercato dei mutui, che c’è – trainata dalla nuova soluzione del variabile con cap – però ha subito un rallentamento nel terzo trimestre del 2009, quando è stato registrato un lieve calo (di portata frazionale, quindi meno di un punto percentuale) nel numero di richieste di questa particolare soluzione di finanziamento da parte degli italiani.

PreFix: UBI Banca rilancia con un Mutuo Variabile con Cap

Forte dei lusinghieri risultati di un 2009 che ci si attendeva denso di difficoltà e invece ha dato vita a un sostanzioso dividendo per i risparmiatori, UBI Banca, quinto gruppo bancario italiano da sempre al fianco delle famiglie e attento alle evoluzioni del mercato, propone un nuovo mutuo a tasso variabile con Cap al 5,50% denominato “PreFix”, soluzione che consente alle famiglie di realizzare il progetto di acquistare la propria casa beneficiando dell’attuale convenienza dei tassi di mercato e, contestualmente, di proteggersi dal rischio di rialzi dei prossimi anni, trattandosi di un investimento lungo e perciò difficilmente prevedibile come è un mutuo.

Il mutuo si caratterizza per una struttura che prevede per il primo anno un tasso fisso agevolato e per gli anni successivi un tasso variabile con Cap al 5,50% fino all’estinzione del finanziamento. “PreFix” finanzia fino all’80% del valore di perizia dell’immobile e, con una durata massima di 25 anni, si configura come prodotto ideale non solo per chi acquista una casa, ma anche per chi desidera soddisfare esigenze finanziarie e di liquidità diverse: a queste persone, PreFix di UBI Banca consente di pianificare con serenità il proprio impegno futuro.

“In questa fase di minimi storici dei tassi di mercato registriamo una forte tendenza della clientela a preferire il tasso variabile, seppur persiste al contempo il tradizionale bisogno di sicurezza – ha commentato, a margine della presentazione, Elisabeth Rizzotti, Responsabile mercato retail UBI Banca -. In questa direzione, UBI Banca ha creato il mutuo PreFix che offre l’opportunità di approfittare del momento contingente attuale, proteggendosi anche dalle eventuali fluttuazioni future”. Il mutuo “PreFix” è abbinabile anche alla polizza vita e danni Blucredit, che consente di scegliere tra tre diverse linee di copertura per tutelarsi anche in caso di eventi che pregiudichino la possibilità di far fronte al pagamento delle rate.

Mutuo variabile Tasso-Block da BPPB Banca Popolare di Puglia e Basilicata

Analizzando, come ci capita di fare sovente, i dati di accensione dei mutui e i trend che ne conseguono, abbiamo scoperto che la soluzione a tasso fisso è stata via via abbandonata negli ultimi 12-18 mesi (quindi anche con una certa celerità) a vantaggio di soluzioni a tasso variabile. Merito della crisi, certo, dal momento che il deprezzamento del denaro da parte delle banche centrali ha raffreddato i tassi interbancari e, con essi, anche gli interessi sui mutui, ma quando l’economia sarà ripartita chi ci dice che la bolla non tornerà ad ingigantirsi costringendo migliaia di mutuatari a fare dei grossi sacrifici per tener dietro ad una rata del mutuo che è tornata a rafforzarsi?