Mutuo euribor tre mesi: tasso medio in aumento

Il tasso euribor con scadenza a tre mesi è tornato sui massimi da oltre due anni, ed in particolare sui livelli più alti dal mese di aprile dell’anno 2009. A rilevarlo è stata l’ABI, Associazione Bancaria Italiana, nel suo Outlook Mensile relativo al corrente mese di maggio del 2011, precisando che nella prima decade di maggio il tasso medio dell’euribor con scadenza a tre mesi s’è attestato all’1,42%. Nello scorso mese di aprile, invece, il tasso euribor con scadenza a tre mesi s’era attestato ad una media dell’1,33%, con un incremento di quindici punti base rispetto al mese di marzo del 2011, e di ben 69 punti base rispetto al mese di aprile del 2010. Dal Rapporto mensile dell’Associazione Bancaria Italiana, quindi, emerge come la tendenza dell’euribor a tre mesi si confermi al rialzo sia a livello congiunturale, ovverosia rispetto al mese precedente, sia su base tendenziale, ovverosia rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.

Tassi mutuo: euribor, un rialzo dietro l’altro

Con un fixing all’1,203%, venerdì scorso, 25 marzo 2011, il tasso euribor con scadenza a tre mesi ha fatto registrare sui mercati l’ottavo rialzo consecutivo, con la conseguenza che il tasso interbancario ha raggiunto il massimo dal giugno 2009, ovverosia da quasi due anni a questa parte. Trattasi chiaramente di una brutta notizia per chi in questo momento in Italia sta pagando un mutuo con l’indicizzazione a tasso variabile, ed in particolare all’euribor, ma presto ad aumentare potrebbe essere anche il tasso Bce con cui in Italia si possono stipulare i mutui a tasso variabile con finalità di acquisto della prima casa. Nel complesso, quindi, le rate mensili rischiano di registrare, sui mutui che devono pagare le famiglie, nuovi aumenti con tutto quel che ne consegue in una fase come quella attuale che è comunque caratterizzata in Italia da consumi stagnanti, un mercato del lavoro di certo non roseo, ed un calo dei redditi a causa dei licenziamenti e della cassa integrazione cui s’è fatto un ricorso massiccio negli anni più bui della crisi finanziaria ed economica.

Mutuo Famiglia a Rata Costante Bper

Un finanziamento ipotecario che permette di poter pianificare mese dopo mese, con certezza, il bilancio familiare; il tutto senza però dover rinunciare ai vantaggi offerti dal tasso variabile rispetto al mutuo a tasso fisso. Si presenta così il “Mutuo Famiglia a Rata Costante“, il finanziamento ipotecario ideato da Bper, Gruppo bancario Banca Popolare dell’Emilia-Romagna, per chi vuole pagare un mutuo come se pagasse l’affitto e, comunque, con l’indicizzazione della rata alle migliori condizioni di mercato, ovverosia con la rata mensile che varia nel tempo in funzione del costo del denaro. Il Mutuo Famiglia a Rata Costante Bper può avere una durata di minimo cinque e massimo 20 anni con la possibilità di estensione temporale fino a 30 anni in caso di aumento dei tassi di interesse nell’arco della durata del piano di ammortamento fissato. La percentuale di erogazione può arrivare fino al 100% del valore della casa in caso di immobili che risultano essere sia ultimati, sia destinati ad uso prima casa residenziale; per le altre finalità si arriva fino all’80% del valore dell’immobile con un minimo di 40 mila euro, e massimi 350 mila euro.

Mutuo acquisto casa e federalismo municipale

Per la stipula di un mutuo per l’acquisto della casa, e per quel che riguarda in particolare le spese accessorie dovute per Legge, i risparmi di imposta rispetto alle tasse vigenti potrebbero scattare a partire dal 2014, ovverosia da quando, in accordo con i piani dell’attuale Governo in carica, entrerà in vigore ed a regime il cosiddetto “federalismo municipale“. Alcune principali novità, infatti, riguardano, anzi riguarderanno, la tassazione immobiliare con il prelievo che potrà andare direttamente ai Comuni che, in questo modo, nell’ambito del federalismo, potranno acquisire risorse da destinare alla collettività. La tassa chiave nel futuro sarà la cosiddetta “Imu”, imposta unica sugli immobili, che prevede per l’acquisto della prima casa l’applicazione di una tassazione al 2% del valore catastale e non più all’attuale 3% rappresentato dall‘imposta di registro, ipotecaria e catastale.

I mutui offset collegati al conto corrente

Il primo trimestre del 2010 ha registrato un’accelerazione delle compravendite di unità immobiliari (+2,3%) rispetto allo scorso anno, segno che la crisi é alle spalle, forse. L’Istat non captava una variazione positiva dal 2007, l’anno in cui è incominciata la crisi dell’economia mondiale. C’è anche da sottolineare che, a seguito della crisi probabilmente i costi delle case sono diminuiti, così come i tassi che hanno segnato un record. I costi dei mutui sono oggi eccezionalmente bassi, grazie ai tassi di interesse schiacciati ai minimi storici. Il mondo del credito si sta adattando e dimostra una crescente sensibilità verso il business dei mutui, proponendo un portafoglio di prodotti sempre più ampio.

Mutui e ipoteche immobiliari nel primo trimestre 2010

Nel primo trimestre di quest’anno in Italia sono stati complessivamente stipulati ben 179.654 mutui, dei quali il 41,1%, corrispondenti a 73.754, senza la costituzione di ipoteca immobiliare, mentre il restante 58,9 per cento, corrispondente a 105.900 mutui, sono stati invece stipulati con una garanzia ipotecaria. A fornire questi dati è stato l’Istat, l’Istituto Nazionale di Statistica, sottolineando come rispetto ai primi tre mesi del 2009 il numero totale dei mutui sia aumentato di ben il 13,7%. Trattasi di un dato buono ed incoraggiante che fa il paio con le compravendite immobiliari che, sempre nel primo trimestre 2010, e sempre in accordo con le rilevazioni Istat, sono allo stesso modo cresciute. Il dato in crescita relativo ai mutui non fa altro che confermare quella tendenza e quella ripresa già registrata a partire dall’ultimo trimestre del 2009.

Istat: nel 2009 diminuiscono le vendite di immobili

La crisi sta mettendo a dura prova il settore delle vendite immobiliari: nel quarto trimestre 2009 le compravendite di immobili in totale si riducono in misura significativa nel Nord-ovest e nel Nord-est (rispettivamente -7,0 e -4,9 per cento). Variazione meno accentuata nel Centro e nel Sud (rispettivamente -1,0 per cento e -0,9 per cento). Nelle isole invece si registra addiritttura un aumento: le isole registrano una variazione tendenziale positiva con un aumento del 2,0 per cento. La rilevazione dell’Istat ha preso in esame anche il mercato dei mutui, caratterizzato da un calo complessivo annuo del 2,7%. Nel 2009 sono stati stipulati quasi 760mila mutui, fra ipotecari e non ipotecari.